Caro Energia: quanto incide sui costi delle aziende?

11 Gennaio 2023 | Efficienza Energetica

Il caro energia sta mettendo a rischio i margini di profitto delle aziende. Per alcune si traduce in un sostanziale calo dei guadagni, per altre, invece, può significare la chiusura. Quali sono le aziende coinvolte e cosa possono fare?

Gli effetti del caro energia sono sotto gli occhi di tutti i consumatori, in particolar modo di coloro che gestiscono un’azienda.

I costi sostenuti dal sistema imprenditoriale, derivati sia dell’acquisto dell’energia sia dall’acquisto delle materie prime, stanno colpendo le marginalità di tutte le aziende ma con conseguenze più o meno pesanti a seconda del tipo di impresa.

Sia chiaro: i rincari in bolletta rappresentano un disagio per qualsiasi realtà imprenditoriale, ma per alcuni i costi rappresentano un limite, per altri, invece, l’incidenza è tale da mettere a rischio la sopravvivenza, per altri ancora può portare proprio alla chiusura.

Per capire meglio di cosa stiamo parlando, abbiamo preso in esame tre diverse tipologie di impresa: un’attività commerciale, un’azienda del settore terziario e una struttura natatoria. Nei paragrafi che seguono analizzeremo l’attuale scenario energetico e gli effetti che ha sulle realtà sopra descritte.  Dunque, parleremo delle strategie che possono mettere in atto le aziende per affrontare queste difficoltà, assicurandosi risparmi immediati e sul lungo periodo.

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L’attuale scenario energetico

Per capire l’attuale scenario energetico occorre fare un piccolo salto indietro nel tempo.

Come sappiamo, la pandemia ha colpito duramente il mercato dell’energia.

A febbraio 2021, in pieno lockdown, si è toccato il prezzo più basso: energia elettrica con PUN a 57 €/MWh e Gas a 18 €/MWh (0,18 €/Smc) a cui aggiungere il costo di trasporto, dispacciamento, accise e oneri di sistema.

Ad aprile 2021 con la ripresa delle attività sia industriali sia del terziario e la ripresa delle forniture energetiche, secondo “la legge della domanda e dell’offerta” si è verificato il primo aumento dei prezzi. Arrivando a luglio con PUN a 103 €/MWh (+81%) e Gas a 35 €/MWh (+94%).

Con la ripresa, a settembre, la prima esplosione: PUN a 159 €/MWh (+180%) e Gas a 62 €/MWh (+242%).

Il 2021 chiude con il botto: PUN a 281€/MWh (+397%) e Gas a 113€/MWh (+522%).

Il 2022 inizia con il calo, prefigurando il ripristino dei prezzi, o quasi, ante ripresa post-pandemia a febbraio PUN a 212€/MWh (+274%) e Gas a 113€/MWh (+355%). Purtroppo, la guerra Russia-Ucraina rompe le speranze e i prezzi aumentano come e più di prima: a marzo PUN a 308 €/MWh (+445%) e Gas a 128€/MWh (+604%).

La guerra si incrudisce, così come i rapporti Russia-Occidente (l’emergenza, infatti, riguarda tutta l’Europa). A luglio PUN a 442 €/MWh (+681%) e Gas a 175€/MWh (+861%).

Al peggio non c’è fine” recita l’adagio, infatti, ad agosto il PUN è salito a 515 €/MWh e il Gas a 191 €/MWh ma quest’ultimi giorni, i fatti sono peggiorati: PUN a 718 €/MWh e Gas a 315 €/MWh.

In pratica il costo di acquisto della materia energia, rispetto al mese di febbraio 2021, per l’energia elettrica è aumentato di 11 volte e di 16 volte per il Gas.

Oggi la situazione continua ad essere altalenante ma con prezzi stabilmente molto alti rispetto alla media, d’altronde sappiamo bene che emergenze di questa portata hanno ricadute sul medio-lungo periodo.

Ma adesso veniamo al cuore della questione, ovvero alle conseguenze dei rincari sulle imprese.

N.B.: i dati che seguono sono frutto della nostra esperienza a fianco delle imprese.

Come incide il caro energia sulle attività commerciali?

Nelle attività commerciali i costi energetici incidono, mediamente, per il 2-3%, ma seguito del caro energia sono arrivati a pesare per il 6%.

Ovviamente a nessuno fa piacere pagare un tale sovrapprezzo per un servizio che normalmente sarebbe costato almeno la metà, detto ciò, la marginalità dell’impresa resta al sicuro visto che risiede nell’ordine di grandezza del 15%.

Come incide il caro energia nel settore terziario?

In questo caso il fabbisogno energetico ha un peso decisamente più rilevante.

Prendiamo per esempio un’attività che si occupa della produzione e del confezionamento di surgelati. Qui la spesa energetica incide mediamente per il 10-15%, dunque con i rincari arriva a pesare per 30%.

È evidente: la marginalità viene fortemente compressa.

Come incide il caro energia sulle strutture natatorie?

Quello dei centri sportivi con piscina è uno degli esempi più eclatanti (motivo per cui abbiamo dedicato una serie di articoli nel nostro blog).

Le piscine devono essere riscaldate 24 ore al giorno per tutto il periodo di apertura, impiegando, dunque, un trattamento continuo di grandi volumi di acqua ed energia.

Mediamente una piscina da 25 mt ha una spesa energetica annua (luce/gas) di circa 150.000 € ma agli odierni costi diventano 300.000 €.

Poche strutture possono permettersi di agire sul costo degli abbonamenti senza creare forti disagi per i clienti, ma così facendo finiscono in perdita, o addirittura, vanno incontro alla chiusura.

Proprio quest’anno che l’Italia è stata tra le big al mondo nelle competizioni di nuoto…

La soluzione c’è

Ok, la situazione è complessa, in molti casi persino drammatica, ma gli strumenti per superarla ci sono già.

Impianto Fotovoltaico, illuminazione LED, impianto di Cogenerazione, impianto a Pompa di calore, impianto solare termico, sistemi di monitoraggio dei consumi, per gestire da remoto l’andamento dei consumi, sono solo alcune delle soluzioni di efficienza energetica maggiormente impiegate nelle aziende per ridurre i consumi e la spesa in bolletta.

I vantaggi sono notevoli, in termini di risparmio, prestazioni e sostenibilità, nell’immediato e sul lungo periodo.

Certo si tratta di interventi onerosi ma sono tutti fortemente incentivati dai bonus fiscali, in grado da garantire il recupero dell’investimento in tempi rapidi.

Inoltre, le aziende possono contare su specialisti in grado di realizzare gli interventi di efficientamento senza gravare in alcun modo sul cliente,e dunque facendosi carico del finanziamento dei lavori, della realizzazione del progetto e garantendo una determinata quota di riduzione dei consumi (puoi approfondire tutti gli aspetti al link).

RiESCo è tra questi. Siamo la Energy Service Company (società che effettuano interventi finalizzati a migliorare l’efficienza energetica, assumendo su di sé il rischio dell’iniziativa e liberando il cliente finale da ogni onere organizzativo e di investimento) certificata UNI CEI 11352:2014 e ISO 9001.

Crediamo fortemente nel modello di azienda innovativa e sostenibile (per le proprie tasche e per l’ambiente).

Per questo guidiamo le imprese verso un uso efficiente ed efficace dell’energia, così da restare competitive nel medio lungo-periodo, con tutte le ricadute positive che ne possono derivare.

Realizziamo e finanziamo, totalmente o solo in parte, progetti di efficienza energetica supportati dagli incentivi dedicati, di cui possiamo vantare il 100% di esiti positivi delle pratiche.

Se sei stanco di vedere i tuoi guadagni erodersi a causa degli sprechi energetici e della dipendenza dalle fonti fossili e vuoi fare qualcosa per stravolgere questa situazione, noi ci siamo.

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