Pubbliche Amministrazioni e Comunità Energetiche Rinnovabili: guida pratica

21 Febbraio 2024 | Incentivi Pubblica Amministrazione

Aderendo alle comunità energetiche rinnovabili (CER) le Pubbliche Amministrazioni possono ridurre i consumi energetici, promuovere la sostenibilità, stimolare nuove opportunità di lavoro, aumentare il coinvolgimento della comunità e molto altro. Cosa devono sapere le Pubbliche Amministrazioni prima di avviare questo cambiamento?

Sempre più Pubbliche Amministrazioni guardano con interesse alle Comunità Energetiche Rinnovabili (CER), puntando a diventare un esempio di eccellenza energetica per i propri cittadini.

I vantaggi di questo sistema si estendono sia alla sfera economica che a quella ambientale e sociale, incoraggiando i cittadini a partecipare attivamente nel proprio interesse, presente e futuro.

Tuttavia, le criticità legate agli “ordinari” servizi garantiti ai cittadini, inclusa la gestione delle risorse economiche, molto spesso, richiedono un impegno tale da impedire alle amministrazioni comunali di percorrere soluzioni innovative come, appunto, le comunità energetiche rinnovabili.

Questi ostacoli diventano superabili con l’aiuto di specialisti del settore in grado di guidare l’amministrazione in tutte le fasi del cambiamento, sollevando il proprio ufficio tecnico da ogni onere e rischio legato all’operazione.

Quali sono i principali aspetti da conoscere prima di aderire alle comunità energetiche rinnovabili? Quali condizioni occorre rispettare? A quali professionisti affidarsi? Per conoscere questi ed altri aspetti, continua la lettura di questo articolo fino alla fine!

Comunità energetiche rinnovabili (CER), definizione

Come definito dal GSE SpA una CER “è un insieme di cittadini, piccole e medie imprese, enti territoriali e autorità locali, incluse le amministrazioni comunali, le cooperative, gli enti di ricerca, gli enti religiosi, quelli del terzo settore e di protezione ambientale, che condividono l’energia elettrica rinnovabile prodotta da impianti nella disponibilità di uno o più soggetti associatisi alla comunità.

In una CER l’energia elettrica rinnovabile può esser condivisa tra i diversi soggetti produttori e consumatori, localizzati all’interno di un medesimo perimetro geografico, grazie all’impiego della rete nazionale di distribuzione di energia elettrica, che rende possibile la condivisione virtuale di tale energia”.

I vantaggi delle comunità energetiche rinnovabili (CER)

I vantaggi nell’aderire ad una comunità energetica rinnovabile (CER) per le Pubblica Amministrazione sono molteplici:

  1. Riduzione dei costi energetici: Le CER consentono alle pubbliche amministrazioni di beneficiare di energia rinnovabile a costi inferiori rispetto alle fonti tradizionali, riducendo così i costi energetici complessivi;
  2. Promozione della sostenibilità: Partecipando alle CER, le pubbliche amministrazioni dimostrano un impegno tangibile per la sostenibilità ambientale, contribuendo alla riduzione delle emissioni di gas serra e all’adozione di pratiche energetiche più ecocompatibili;
  3. Diversificazione dell’approvvigionamento energetico: Le CER consentono alle pubbliche amministrazioni di diversificare le loro fonti di approvvigionamento energetico, riducendo la dipendenza da fonti non rinnovabili e aumentando la sicurezza energetica;
  4. Coinvolgimento della comunità: Le CER offrono alle pubbliche amministrazioni l’opportunità di coinvolgere attivamente i cittadini nella transizione energetica, promuovendo la partecipazione civica e rafforzando i legami comunitari;
  5. Risparmio e efficienza: Le CER possono migliorare l’efficienza energetica complessiva dei servizi pubblici, riducendo gli sprechi e ottimizzando l’uso delle risorse;
  6. Creazione di posti di lavoro locali: Le attività legate alle CER possono stimolare l’economia locale e creare opportunità di lavoro nel settore delle energie rinnovabili e delle tecnologie connesse;
  7. Miglioramento dell’immagine e della reputazione: L’adesione alle CER può migliorare l’immagine e la reputazione delle pubbliche amministrazioni, dimostrando un impegno per l’ambiente e il benessere della comunità.

In sintesi, le pubbliche amministrazioni che aderiscono alle comunità energetiche rinnovabili possono beneficiare di risparmi economici, miglioramenti ambientali e sociali, maggiore resilienza e coinvolgimento della comunità, contribuendo così a promuovere uno sviluppo sostenibile e orientato al futuro.

Condizioni per accedere alle comunità energetiche rinnovabili (CER)

La prima condizione da verificare prima di aderire ad una CER è il vincolo geografico: tutti i consumatori e tutti i produttori devono essere ubicati nell’area geografica i cui punti di connessione alla rete elettrica nazionale (POD) sono sottesi alla medesima cabina elettrica primaria.

Scoprire dove si trova la cabina primaria di proprio interesse è semplice, basta consultare la mappa del GSE SpA:  https://www.gse.it/servizi-per-te/autoconsumo/mappa-interattiva-delle-cabine-primarie

Verificato ciò, lo step successivo è dotare la comunità di una propria autonomia giuridica, sia questa sotto forma di associazione, consorzio, cooperativa o altro.

Quindi, la comunità energetica rinnovabile deve avere un atto costitutivo e uno statuto.

Per quanto concerne gli impianti, per poter accedere agli incentivi previsti per le CER gli impianti di produzione da fonte rinnovabile devono avere potenza non superiore a 1 MW.

Gli incentivi a sostegno delle CER

Le comunità energetiche rinnovabili vengono promosse attraverso due forme d’incentivazione: la tariffa incentivate sull’energia e il corrispettivo di valorizzazione per l’energia autoconsumata.

La prima viene erogata dal GSE SpA per un periodo di 20 anni dall’entrata in esercizio dell’impianto e varia dai 60 €/Mwh e i 120 €/Mwh, a seconda della taglia dell’impianto e del valore di mercato dell’energia.

Solo nel caso di impianti fotovoltaici è prevista una maggiorazione fino a 10 €/MWh.

Nota bene: questa tariffa si riferisce all’energia prodotta da FER e autoconsumata virtualmente dai membri della CER, dove per “virtualmente” s’intende quella condivisa, in ciascuna ora, tra i produttori e i consumatori membri della CER, ubicati nella porzione della rete di distribuzione sottesa alla stessa Cabina Primaria.

Per ciascuna ora il GSE verificherà a quanto ammonta l’energia prodotta da tutti gli impianti facenti parte di una medesima CER e a quanto ammonta l’energia prelevata da ciascun consumatore della CER. L’energia autoconsumata sarà quindi pari al minor valore tra questi due somme di energia.

Per quanto riguarda invece il corrispettivo di valorizzazione per l’energia consumata, questo viene definito dall’ Autorità di Regolazione per Energia, Reti e Ambiente -ARERA ed ammonta a circa 8 €/Mwh.

Inoltre, tutta l’energia elettrica rinnovabile prodotta “in eccesso” viene valorizzata alle condizioni di mercato attraverso il consueto ritiro dedicato.

Infine, per le sole CER i cui impianti di produzione sono ubicati in Comuni con una popolazione inferiore a 5.000 abitanti, è previsto un contributo in conto capitale, pari al 40% del costo dell’investimento, a valere sulle risorse del PNRR.

Aderisci alle comunità energetiche rinnovabili

Se sei giunto fin qui nella lettura, è probabile che tu abbia trovato la questione di grande interesse. Come te, numerosi altri amministratori pubblici stanno considerando l’adesione alle comunità energetiche rinnovabili (CER), ma se fosse così semplice, lo avrebbero già fatto…

Per compiere il gran passo e aderire a questo modello energetico virtuoso, la Pubblica Amministrazione ha bisogno di specialisti in grado di occuparsi dell’operazione a 360°, sollevando il Comune da ogni onere del caso.

RiESCo è la Energy Service Company certificata UNI CEI 11352:2014 ISO 9001, guida le Pubbliche Amministrazioni nella riqualificazione energetica delle proprie strutture, con l’aiuto degli incentivi dedicati.

Lo facciamo con il Contratto di Prestazione Energetica, EPC che comprende:

  • Studio di fattibilità;
  • progettazione delle soluzioni di efficienza energetica;
  • ottenimento dell’incentivo;
  • cofinanziamento dell’intervento;
  • realizzazione dell’intervento.

Dunque, anche nel caso della CER, RiESCo può occuparsi di tutta il processo, liberando così l’ufficio tecnico comunale da ogni incombenza.

Se sei stanco di dover rinunciare a progetti virtuosi per il tuo Comune a causa della solita scarsità delle risorse e vuoi fare qualcosa per stravolgere questa situazione, noi ci siamo.

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