Nasce il Fondo Nazionale Energetico per incentivare gli impianti fotovoltaici da 2-6 kW

13 Ottobre 2023 | Incentivi

Il Fondo Nazionale Reddito Energetico è destinato alle famiglie con ISEE inferiore ai 15.000 € e per impianti di potenza compresa tra i 2 e i 6 kW in assetto di autoconsumo.

Il caro energia ha avuto gravi effetti su beni, servizi e, ovviamente, sulle bollette.

Come sappiamo, questi rincari hanno aggravato una situazione già critica a causa dalla crisi economica post pandemia. Per cercare di aiutare le famiglie in difficoltà, il governo ha stanziato con la Legge di Bilancio 2022 un fondo di risorse economiche per contenere gli aumenti delle bollette di luce e gas. Questo consiste nella possibilità di usufruire di uno sconto in bolletta per tutti gli utenti domestici in condizioni economicamente svantaggiate.

L’iniziativa interessa circa 29 milioni di utenze e con molta probabilità sarà confermato anche per il 2024, ma sappiamo che la concreta diminuzione del prezzo dell’energia potrebbe richiedere anni, sempre che non si verifichino altre impennate dei prezzi dettate da nuove tensioni geopolitiche.

Per arginare i rincari, presenti e futuri, la soluzione è solo una: rendersi più indipendenti dalla fornitura di energia dalla rete.  Dunque, adottare sistemi di efficienza energetica con i quali autoprodurre l’energia necessaria al fabbisogno energetico.

Certo, per adottare questi sistemi occorrono degli investimenti, difficilmente sostenibili per chi fatica ad arrivare a fine mese…

Per questo motivo è stato stanziato il Fondo Nazionale per il Reddito Energetico: il contributo in conto capitale per realizzare impianti fotovoltaici tra 2-6 kW sugli edifici delle famiglie a basso reddito.

Per capire meglio di cosa si tratta, leggi l’articolo fino alla fine!

Andamento del prezzo dell’energia

Per capire l’attuale scenario energetico occorre fare un piccolo salto.

Come sappiamo, la pandemia ha colpito duramente il mercato dell’energia.

A febbraio 2021, in pieno lockdown, si è toccato il prezzo più basso: energia elettrica con PUN a 57 €/MWh e Gas a 18 €/MWh (0,18 €/Smc) a cui aggiungere il costo di trasporto, dispacciamento, accise e oneri di sistema.

Ad aprile 2021 con la ripresa delle attività sia industriali sia del terziario e la ripresa delle forniture energetiche, secondo “la legge della domanda e dell’offerta” si è verificato il primo aumento dei prezzi. Arrivando a luglio con PUN a 103 €/MWh (+81%) e Gas a 35 €/MWh (+94%).

Con la ripresa, a settembre, la prima esplosione: PUN a 159 €/MWh (+180%) e Gas a 62 €/MWh (+242%).

Il 2021 chiude con il botto: PUN a 281€/MWh (+397%) e Gas a 113€/MWh (+522%).

Il 2022 inizia con il calo, prefigurando il ripristino dei prezzi, o quasi, ante ripresa post-pandemia a febbraio PUN a 212€/MWh (+274%) e Gas a 113€/MWh (+355%). Purtroppo, la guerra Russia-Ucraina rompe le speranze e i prezzi aumentano come e più di prima: a marzo PUN a 308 €/MWh (+445%) e Gas a 128€/MWh (+604%).

La guerra si incrudisce, così come i rapporti Russia-Occidente (l’emergenza, infatti, riguarda tutta l’Europa). A luglio PUN a 442 €/MWh (+681%) e Gas a 175€/MWh (+861%).

Al peggio non c’è fine” recita l’adagio, infatti, ad agosto il PUN è salito a 515 €/MWh e il Gas a 191 €/MWh ma quest’ultimi giorni, i fatti sono peggiorati: PUN a 718 €/MWh e Gas a 315 €/MWh.

In pratica il costo di acquisto della materia energia, rispetto al mese di febbraio 2021, per l’energia elettrica è aumentato di 11 volte e di 16 volte per il Gas.

Arriviamo quindi al 2023, dopo mesi di stazionamento intorno ai 110-130 €/MWh.

Cifre decisamente più sostenibili rispetto ai picchi raggiunti nel 2022, ma parliamo comunque del 60% in più dei valori pre-pandemia e nelle ultime settimane i prezzi sono tornati salire.

Fotovoltaico: la soluzione per autoprodurre l’energia necessaria

Gran parte dell’energia di cui ci avvaliamo è di natura fossile e questo, sotto molti aspetti, è un problema.

Questo sistema ci rende schiavi della volatilità dei mercati, alimenta disuguaglianze sociali e, oltretutto, genera gravi sprechi energetici e ambientali.

Oggi, su scala globale, risulta impossibile interrompere questa prassi ma nel nostro piccolo ognuno di noi può fare qualcosa di veramente concreto per rendersi più indipendente dall’attuale contesto energetico. Come? Adottando le rinnovabili, in particolare l’impianto fotovoltaico: fonte di energia a basso costo, pulita e potenzialmente infinta.

L’impianto Fotovoltaico (di cui puoi approfondire tutti gli aspetti qui) è costituito essenzialmente dall’assemblaggio di più moduli fotovoltaici che si nutrono dell’energia solare per produrre energia elettrica. I pannelli sono formati da piccole celle realizzate in silicio, che sono i contatti chimici per la connessione in serie di più celle, all’interno di queste avviene la conversione da radiazione solare a energia elettrica. Oltre ai moduli l’altro strumento essenziale è l’inverter, l’apparecchio che converte la corrente continua in corrente alternata.

La maggior parte dei sistemi, oggi, dispone di sistemi intelligenti per gestire l’energia e la sua ottimizzazione di conversione. Inoltre, vengono integrati con sistemi di stoccaggio temporaneo dell’elettricità (questo sistema è attualmente incentivato da un particolare bonus di cui puoi approfondire tutti gli aspetti qui).

Come saprai, si tratta quindi di un sistema ecosostenibile perché si nutre di un elemento già presente in natura, il sole, per generare corrente elettrica con bassissime emissioni di CO2 nell’ambiente.

I moduli fotovoltaici sono garantiti in genere per 25 anni, dopo la loro produttività calerà al 60-80% rispetto a quella garantita al momento dell’installazione; non richiedono particolari costi di manutenzione e, anche se possono sembrare piuttosto fragili, sono invece progettati e garantiti per resistere anche a situazioni estreme (per questo è importante acquistare solo prodotti certificati).

Ma il maggior vantaggio è senza dubbio quello economico perché assicura risparmi fino al 70%.

Come ottenere il Fotovoltaico con il Fondo Nazionale Reddito Energetico

Come accennato nelle prime righe dell’articolo, è difficile pensare che le stesse famiglie che necessitano dei bonus per riuscire a pagare le bollette energetiche riescano a sostenere l’investimento relativo all’installazione dell’impianto fotovoltaico.

Per questo, sono stati stanziati 200 milioni di euro all’interno del Fondo Nazionale Reddito Energetico, con cui finanziare piccoli impianti fotovoltaici in assetto di autoconsumo per le famiglie a basso reddito.

Il decreto è firmato dal ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, ed è in fase di trasmissione alla Corte dei conti per la registrazione.

L’obiettivo, spiega una nota del Mase, “è consentire l’accesso agevolato all’energia rinnovabile per persone che appartengono a nuclei familiari con Isee inferiore ai quindicimila euro o a trentamila, avendo almeno quattro figli a carico”.

Si tratta di un fondo rotativo, con 200 milioni di euro complessivi a disposizione per il 2024-2025.

La maggior parte delle risorse (80% del totale) è destinata alle Regioni del Mezzogiorno: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.

Altro aspetto interessante del fondo, è che questo può essere incrementato con un versamento volontario da parte di amministrazioni centrali, siano queste Regioni, Province, oltre a organizzazioni pubbliche e realtà no-profit.

Il provvedimento intende promuovere la realizzazione di impianti fotovoltaici su unità residenziali di famiglie in condizioni di disagio economico, grazie a contributi in conto capitale, su coperture, superfici, aree e pertinenze di cui il soggetto beneficiario sia titolare di un valido diritto reale.

La potenza nominale delle installazioni FV dovrà essere compresa tra i 2 e i 6 kW, o comunque non superiore alla potenza nominale in prelievo sul punto di connessione.

Visto il particolare momento storico, ogni tipo d’intervento utile a supportare l’autoconsumo è sempre più urgente. Per questo RiESCo quindi famiglie e imprese verso un uso efficiente ed efficace dell’energia, così da restare competitive nel medio lungo-periodo, con tutte le ricadute positive che ne possono derivare.

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