Pompa di calore: il 65% te lo paga il Conto Termico

11 Febbraio 2019 | Incentivi

Cos’è la pompa di calore? Come fare per averla scontata subito del 65% con il Conto Termico?

Stai ristrutturando casa o semplicemente vuoi efficientare il sistema di riscaldamento e stai pensando di installare la Pompa di Calore?

Probabilmente, avrai già potuto costatare tu stesso, da dei primi calcoli di massima, che installare la pompa di calore ti comporterà un costo iniziale più alto rispetto alla tradizionale caldaia a gas metano, ma dovrebbe garantirti una maggiore convenienza sul lungo periodo, in termini economici ed ambientali.

Tutte ottime ragioni per abbandonare i metodi tradizionali (gas metano o GPL) e scegliere le rinnovabili per climatizzare gli ambienti di casa e/o produrre acqua calda sanitaria.

A rendere questa opzione ancora più interessante c’è il Conto Termico: l’incentivo che ripaga al 65% dei costi sostenuti per la sostituzione del vecchio impianto di climatizzazione con uno a pompa di calore.

Questo importante contributo è, ahimè, poco conosciuto e anche dagli stessi professionisti del settore.

Per questo abbiamo deciso di scrivere questo articolo: per aiutare chi come te sta per installare la pompa di calore, a non sprecare un’opportunità così vantaggiosa. Pensa che assurdità sarebbe efficientare per ridurre i consumi energetici, quindi i costi, e lasciarsi scappare soldi che ti spettano di diritto!

Leggi questo articolo fino alla fine per scoprire, in breve, come funziona la pompa di calore e quali vantaggi garantisce e, soprattutto, cosa occorre sapere per usufruire dell’incentivo Conto Termico.

Mettiti comodo e buona lettura!

Gli impianti più impiegati oggi

Attualmente, gli impianti più impiegati in Italia per la climatizzazione degli ambienti e per la produzione di acqua calda sanitaria (ACS) sono:

  • caldaia tradizionale;
  • caldaia a condensazione;
  • caldaia a biomassa;
  • pompa di calore;
  • impianto solare termico.

La caldaia tradizionale utilizza il gas per scaldare l’acqua da destinare al riscaldamento e/o all’uso sanitario, oggi è ampiamente superata, perché a differenza di quella a condensazione, offre scarse prestazioni e genera notevoli sprechi, economici e ambientali.

Si tratta dell’impianto più impiegato in Italia, pur essendo tra i meno efficienti. Per questo, sempre più persone valutano l’efficientamento di tale impianto con la pompa di calore. Puoi approfondire gli aspetti principali attraverso il nostro articolo dedicato: Caldaia a condensazione o pompa di calore: quale conviene oggi?.

La caldaia a biomassa, anziché essere alimentata a gas, brucia pellet/cippato/segatura/legna a pezzi, dunque, fonti rinnovabili. Il reperimento di queste fonti, però, richiede un impegno a cui il fruitore della tradizionale caldaia non è abituato: occorre raccogliere le risorse, gestire il trasporto, organizzare lo stoccaggio ed eseguire con costanza la pulizia dell’impianto.

La manutenzione necessaria, l’ingombro della materia da bruciare e il relativo costo, ne ostacolano la concreta diffusione.

Un altro impianto che si serve di una fonte rinnovabile è il solare termico e permette di produrre acqua calda a costo zero e senza impattare sull’ambiente. Il principale svantaggio è legato all’impossibilità di abbinarlo ai classici radiatori. Poiché lavora con una bassa temperatura di mandata, assicura ottime prestazioni solo se unito all’impianto di riscaldamento a pavimento o un impianto idronico con ventilconvettori. Questa limitazione, in molti casi, scoraggia il potenziale acquirente.

Dunque, passiamo a vedere più nel dettaglio cos’è la pompa di calore.

Pompa di calore: cosa occorre sapere

L’impianto a pompa di calore fa parte delle tecnologie che impiegano fonti rinnovabili poiché sfrutta l’energia presente in natura per produrre energia termica (riscaldamento/raffrescamento).

Si tratta di una tecnologia altamente efficiente perché per funzionare la pompa di calore consuma energia elettrica, ma l’energia che produce e trasferisce all’interno dell’ambiente è maggiore di quella che consuma, permettendo un aumento delle prestazioni e contestualmente la riduzione di emissioni di gas ad effetto serra.

Per l’esattezza, questo impianto ha un coefficiente di prestazione (COP) molto elevato, di 3-4 (a seconda del livello di efficienza della macchina). Cosa significa?

Che con 1 kWh elettrico, prende calore dall’esterno e ne porta 3-4 kWh termici all’interno.

Questo, ovviamente, si traduce in un notevole risparmio, circa il 30%.

Per massimizzare le prestazioni della pompa di calore per la climatizzazione degli ambienti, può essere abbinata a:

Chiaramente la pompa di calore soddisfa anche il riscaldamento dell’acqua sanitaria.

In generale, il più grande vantaggio della pompa di calore è l’alto livello di efficienza energetica, il quale assicura, al contempo, un notevole risparmio economico.

Come funziona il Conto Termico

Il Conto Termico incentiva gli interventi per l’incremento dell’efficienza energetica e la produzione di energia termica da fonti rinnovabili.

Questo contributo riguarda la sostituzione di impianti tradizionali con impianti quali le pompe di calore, caldaie e apparecchi a biomassa, sistemi ibridi a pompe di calore e impianti solari termici.
Per le pompe di calore, l’incentivo ricopre fino il 65% della spesa sostenuta.

Il Gestore Servizi Energetici (GSE SpA) è colui che gestisce ed eroga l’incentivo. I tempi di pagamento sono massimo due mesi, tramite bonifico (in un’unica soluzione fino a 5.000, 00 €).

A differenza della classica detrazione fiscale, però, vi è la concreta possibilità di rigetto della pratica, perché la procedura necessaria è piuttosto complessa.

Come accedere all’incentivo

Nonostante la complessità, il Conto Termico resta la soluzione più vantaggiosa per ammortizzare, in tempi rapidi, l’investimento necessario per la pompa di calore.

Per godere di questi vantaggi le strade percorribili sono:

  1. Affidarsi ad un impiantista per la fornitura e l’installazione della pompa di calore e ad un tecnico per la sola gestione della pratica di Conto Termico;
  2. Affidarti ad una ESCo (Energy Service Company).

Guardiamo nel dettaglio le differenze tra la prima e la seconda possibilità.

Se decidi di affidarti a più professionisti, ovvero l’impiantista per la fornitura e l’installazione dell’impianto e al tecnico per la gestione della pratica,dovrai gestire -e pagare- entrambi i professionisti, senza avere la garanzia di accedere al Conto Termico.

Quindi, in questo caso, prima acquisti l’impianto, sostieni i costi dell’installazione e poi richiedi l’incentivo di cui nessuno di garantisce l’ottenimento.

Dunque, potresti incorrere nel rischio di non riuscire ad ammortizzare i costi come preventivato. Dovendo comunque pagare il tecnico per la prestazione fornita.

Affidandoti ad una ESCo, avrai a che fare con un’unica figura, la quale si occuperà della progettazione dell’impianto -in collaborazione con l’impiantista- e dell’ottenimento del Conto Termico, scontandolo subito in fattura.

Se questo articolo ti è piaciuto commentalo o condividilo con chi credi possa ritenerlo di proprio interesse!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Share This