Impianto ibrido, cos’è e come funziona?

14 Ottobre 2021 | Efficienza Energetica

Cos’è l’impianto ibrido? Come funziona? Quali tipologie esistono? Quale scegliere? Quali sono gli incentivi previsti?

Stai pensando di sostituire la tua vecchia caldaia con un impianto ibrido?

Quando si valuta l’acquisto di un prodotto così innovativo le incognite sono molte.

Questa tecnologia sarà affidabile? Gli impiantisti, solitamente abituati a gestire le classiche caldaie, saranno capaci di operare su queste macchine? La manutenzione sarà più onerosa? L’investimento sarà ripagato dai risultati?

In effetti, la scarsa conoscenza del consumatore ma anche dei meno informati addetti del settore, e i costi relativi alla fornitura dell’impianto, rendono questa tecnologia ancora poco diffuso rispetto ai tradizionali sistemi.

Di fatto, però, l’impianto ibrido oggi rappresenta una tecnologia ben consolidata che vanta impareggiabili vantaggi, soprattutto rispetto alla tradizionale caldaia.

Certo l’investimento necessario è notevolmente più oneroso rispetto ai classici impianti a gas o metano ma c’’è un aspetto tanto determinante quanto sconosciuto (ahimè): gli incentivi.

Infatti, gli incentivi previsti pergli impianti ibridi sono molteplici e in questo particolare momento, sono più convenienti che mai perché permettono di coprire buon parte della spesa, in alcuni casi addirittura la totalità.

Ti consiglio dunque di leggere questo articolo fino alla fine così da acquisire maggiore consapevolezza prima di procedere all’acquisto dell’impianto ibrido.

Buona lettura!

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Impianto ibrido, principio di funzionalità e tipologie

L’impianto ibrido è presente sul mercato da molti anni rispetto alla caldaia tradizionale, nonostante ciò, oggi rappresenta uno dei sistemi più efficienti per il riscaldamento e raffreddamento dell’ambiente domestico e contestualmente, per la produzione di acqua calda sanitaria.

Il principio di funzionamento è molto simile a quello di un’auto ibrida che predilige l’uso dell’energia elettrica a quello della benzina, senza comunque escludere il combustile al bisogno.

Con lo stesso principio, la caldaia ibrida combina l’uso del gas combustibile e quello della pompa di calore, così da ridurre al minimo il consumo di gas.

Più precisamente, l’impianto è costituito da una caldaia a condensazione alimentata da gas metano o gpl e da un’unità esterna rappresentata dalla pompa di calore.

Questo sistema tre modalità di funzionamento: sola caldaia, sola pompa di calore, o sistema ibrido che sfrutta entrambe in contemporanea per massimizzare il confort domestico in abbinamento al risparmio energetico.

Questa possibilità di sfruttare contemporaneamente le modalità di funzionamento disponibili conferisce all’impianto ibrido un livello di efficienza molto elevata, soprattutto se associata ai collettori solari per la produzione di acqua calda.

Inoltre, oggi la maggior parte delle macchine dispone di sistemi smart in grado di capire automaticamente quando è opportuno usare il sistema ibrido, la pompa di calore o il gas. Basta impostare il costo di ogni singolo kWh di energia elettrica impiegato dalla pompa di calore e il costo del metro cubo di gas impiegato dalla caldaia. Il sistema, in autonomia, calcola il funzionamento più economico, in relazione alla temperatura interna richiesta e alla temperatura esterna rilevata.

A proposito della temperatura, ecco funziona il sistema ibrido:

  • con temperature esterne alte (> 7 °C) che richiedono basse temperature per riscaldare la casa, funziona solo la pompa di calore, che in questa condizione rende il massimo della sua efficienza;
  • con temperature esterne prossime allo 0 °C la pompa di calore ha un basso rendimento per cui il sistema usa il fluido preriscaldato dalla pompa di calore per darlo in ingresso alla Caldaia a Condensazione, che porta l’acqua alla temperatura desiderata, quindi, viene applicato il funzionamento ibrido;
  • con temperature molto rigide ( < 0 °C) solo la caldaia a condensazione lavora a pieno regime, quindi funziona solo quest’ultima.

Impianto ibrido, attenzione al rendimento

Il rendimento dell’impianto ibrido è dettato principalmente dall’efficienza della pompa di calore che a sua volta dipendono da due indici forniti dal produttore: il EER e lo COP.

Come abbiamo precedentemente trattato nell’articolo Pompa di calore come funziona, l’EER, ovvero l’Energy Efficiency Ratio, indica l’efficienza elettrica di un climatizzatore mentre funziona in raffreddamento; il COP, Coefficient Of Performance, invece, indica l’efficienza elettrica di un climatizzatore mentre funziona in riscaldamento ed è dato dal rapporto tra resa termica ed energia elettrica consumata.

Sia il COP che l’EER, per le macchine di nuova generazione sono mediamente superiori al valore 3, questo significa che per un kWh di energia elettrica consumato, la pompa di calore cederà almeno 3kWh d’energia termica all’ambiente da riscaldare (uno di questi è fornito dall’energia elettrica consumata e gli altri due sono prelevati dall’ambiente esterno).

Considerato che l’energia prelevata dall’ambiente esterno è gratis, e che l’energia elettrica viene prodotta mediamente con un rendimento del 36%, possiamo dire che il rendimento complessivo della pompa di calore è di circa il 110%. Mentre per le caldaie a condensazione il rendimento si attesta mediamente intorno al 90%.

Impianto ibrido, vantaggi e svantaggi

I principali vantaggi dell’impianto ibrido possono essere racchiusi sotto quattro aspetti:

  1. Efficienza energetica;
  2. Funzionalità;
  3. Affidabilità;
  4. Sostenibilità.

Per quanto riguarda l’efficienza energetica abbiamo già accennato qualche aspetto importante, ma adesso vediamo nel dettaglio.

È appurato che l’impianto ibrido vanti un’efficienza energetica di circa il 35% in più rispetto agli altri sistemi di riscaldamento, raffrescamento e riscaldamento dell’acqua calda sanitaria.

Questo è possibile grazie alla sua tecnologia che prende il meglio da ciascun generatore, a seconda delle condizioni, nella maggior parte dei casi senza neppure l’intervento del proprietario, perché ci pensa il sistema Smart attiva 24 hr su 24.

Inoltre, come avviene con le caldaie a condensazioni tradizionali, anche la caldaia ibrida a condensazione con doppio circuito riesce a condensare i fumi recuperando calore al fine di riscaldare la casa. L’impianto ibrido riesce anche a sfruttare la condensazione per la produzione di acqua calda sanitaria: avendo due circuiti separati, anche quando la pompa di calore è attiva in riscaldamento, la caldaia può produrre in contemporanea acqua calda sanitaria con un risultato che regala un maggiore comfort. In termini pratici questo comfort si traduce con acqua calda istantanea e costante.

Per quanto riguarda la funzionalità s’intende la possibilità di essere allacciati direttamente all’impianto di riscaldamento esistente senza intervenire sui radiatori e sul sistema di distribuzione dell’abitazione, in sostituzione della vecchia caldaia.

Il che rappresenta una preoccupazione in meno sia in termini progettuali che operativi.

In più, grazie alla tecnologia applicata che sfrutta due generatori di calore alimentati a sua volta da due fonti energetiche differenti, è garantito un miglior dimensionamento dell’impianto, quindi una minore sollecitazione del compressore. Per questo è più affidabile.

Quando si dice: due meglio che uno!

Ultimo per ordine ma primo per importanza è il fattore ambientale: poiché il sistema ibrido sfrutta per più del 60% la pompa di calore, quindi un impianto rinnovabile, è garantito il risparmio di emissioni inquinanti nell’atmosfera.

Unico svantaggio il costo iniziale.

Rispetto ai tradizionali sistemi, l’impianto ibrido ha di base dei costi molto più alti e se dimensionato in maniera poco efficace si rischia addirittura di non recuperare l’investimento iniziale.

A tal proposito incide moltissimo la buona progettazione dell’intervento, in relazione alla fascia climatica ma anche ai consumi (con consumi energetici particolarmente bassi potrebbe avere poco senso procedere con l’installazione dell’impianto ibrido).

Impianto ibrido, quanto costa?

A proposito di costi, vediamo quali sono i prezzi medi per un impianto ibrido.

La fornitura dell’impianto ibrido ad uso domestico compresa di installazione può variare dai 10.000 € fino ai 15.000 €, considerati i generatori di calore (5.000,00 € – 8.000,00 €), accessori per il montaggio e relativi ai collegamenti idraulici/elettricisti, manodopera dei professionisti coinvolti (complessivamente altri 5.000,00 € – 7000,00 €).

A questi costi devono aggiungersi le spese tecniche per gli elaborati che occorre presentare in rispetto della normativa sul risparmio energetico.

Impianto ibrido, gli incentivi previsti

Come visto, i costi per un impianto ibrido sono nettamente superiori ai classici 1.000,00 €-2.000,00 € della caldaia tradizionale, ma come accennato nelle prime righe dell’articolo, gli incentivi previsti possono contribuire sensibilmente all’acquisto.

Le misure d’incentivazione dedicate all’installazione dell’impianto ibrido sono:

Il Conto Termico 2.0 incentiva gli interventi per l’incremento dell’efficienza energetica e la produzione di energia termica da fonti rinnovabili e ad amministrarlo è il Gestore Servizi Energetici (GSE).

Quest’ultimo stabilisce gli interventi ammessi, i soggetti che possono accedere e le modalità di accesso al meccanismo.

Il Conto Termico per gli impianti ibridi copre fino il 65% della spesa sostenuta ed è cumulabile con altri incentivi.

La procedura per accedere a questo incentivo è piuttosto complessa ma viene erogato in tempi rapidi: massimo due mesi e tramite bonifico (in un’unica soluzione fino a 5.000, 00 €).

Veniamo adesso alle detrazioni fiscali.

Il Bonus dedicato alle ristrutturazioni edilizie riguarda le singole unità abitative ma anche le parti comuni di edifici condominiali.

Poiché il sistemo ibrido rientra tra i sistemi tecnologici incentivati, è prevista l’aliquota al 50% e per un ammontare complessivo di 96.000,00 € per le spese sostenute dal 26 giugno 2021 al 31 dicembre 2021.

Per godere di tale beneficio fiscale il contribuente può optare per la detrazione fiscale ripartita in dieci quote annuali di pari importo, oppure per la cessione del credito o lo sconto in fattura.

Per quanto riguarda l’Ecobonus al 65%, introdotto con il D.L n 63 del 2014 (articolo 14), si applica agli interventi di efficienza energetica nelle abitazioni, negozi ed uffici, purché già dotati di impianto di riscaldamento.

Possono beneficiare dell’Ecobonus 65% tutti gli apparecchi ibridi fino ad un tetto massimo di 30.000,00 € e purché gli ambienti siano riscaldati.

Come per il Bonus ristrutturazione al 50%, il contribuente può beneficiare dell’Ecobonus 65% attraverso la compensazione delle tasse (in dieci quote annuali di pari importo) oppure con la cessione del credito o lo sconto in fattura.

L’articolo 119, comma 5 del Decreto Rilancio ha poi introdotto un’eccezionale opportunità per coloro che sono interessati all’installazione dell’impianto ibrido, ovvero la possibilità di godere dell’aliquota potenziata al 110%.

Infatti, l’installazione dell’impianto ibrido può rappresentare un interventi trainante (cappotto termico o sostituzione dell’impianto di climatizzazione invernale).

Per accedere al  Superbonus 110% l’intervento deve riguardare la sostituzione dell’impianto di climatizzazione invernale esistente, sia per le singole abitazioni che in condominio, in quest’ultimo caso l’impianto deve essere centralizzato.

Inoltre, l’intervento (o più interventi combinati) deve assicurare il miglioramento di due classi energetiche dell’edificio.

Il meccanismo del 110% prevede dei tetti di spesa specifici per ogni intervento, nel caso della sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale esistenti con impianti per il riscaldamento, il raffrescamento o la fornitura di acqua calda sanitaria a pompa di calore, inclusi gli impianti ibridi o geotermici, è di 30.000,00 € e comprende anche le spese relative allo smaltimento e alla bonifica dell’impianto sostituito.

Conclusioni

A questo punto dovrebbe esserti un po’ più chiaro il mondo degli impianti ibridi ma le cose da sapere prima di procedere all’acquisto di questo tipo d’impianto sono ancora molte, soprattutto perché ogni molte le condizioni cambiano a seconda del caso specifico.

Per questo ti consiglio di farti affiancare da una figura professionale che possa vantare una collaudata esperienza nel settore.

Se pensi che RiESCo possa fare al caso tuo, noi ci siamo!

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  • Pietro ha detto:

    Buonasera
    Se viene installato l’impianto ibrido in un condominio di 5 unità con tutti i requisiti del superbonus 110% gli interventi per l’installazione dell’impianto sono comprese le spese dei tecnici nel massimale di euro 30.000,00,deve l’impianto essere necessariamente installato da ogni condomino?
    Per sostituzione di impianto di raffrescamento cosa si intende sostituzione dei condizionatori elettrici già presenti ?
    Grazie anticipatamente.

    • RiESCo Srl ha detto:

      Buona sera Pietro.
      La sostituzione dell’impianto (ibrido o meno) come lavoro trainante è cenralizzato e quindi per tutti i condomini. Se il trainante è il cappotto e l’impianto ibrido è trainato, allora solo i condomini chi lo vogliono fare.

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