Gli italiani conoscono le energie rinnovabili ma non le forme d’incentivazione previste

19 Luglio 2018 | Efficienza Energetica

I vantaggi delle energie rinnovabili sono ormai chiari a tutti, sia per le aziende che per i cittadini, non emerge però la stessa consapevolezza nei confronti delle forme d’incentivazione dedicate.

Questo rappresenta chiaramente un grosso limite per le energie rinnovabili ma non solo, anche per gli stessi cittadini che vorrebbero diventare produttori di energia, ancor prima che consumatori.

Probabilmente anche a te sarà capitato di farci un pensierino, ma l’investimento iniziale e tutte le incertezze legate a questo ti ha fatto presto cambiare idea.

Lo capisco, ma sappi che è un gran peccato, per la mancata sostenibilità energetica ma prima ancora per il tuo portafoglio visto che le forme d’incentivazione esistono…e per alcuni settori adesso, sono più vantaggiose che mai!

In questo articolo capiremo perché gli incentivi e le detrazioni fiscali dedicate agli interventi di efficienza energetica restino un mistero per così tanti italiani, ma soprattutto analizzeremo insieme quelle che potrebbero davvero fare al caso tuo.

Dunque mettiti comodo e buona lettura!

Perché gli italiani non conoscono le forme d’incentivazione?

Informare quante più persone possibili su cos’è l’efficienza energetica e creare in loro consapevolezza, è un mio grandissimo obiettivo. Nel portarlo avanti,mi rendo conto di quanta strada ci sia ancora da fare, perché sebbene in molti lettori abbia riscontrato io stesso, una buona conoscenza delle tecnologie rinnovabili, non posso dire altrettanto delle forme d’incentivazione dedicate.

La mia esperienza sembra trovare conferma in questa consultazione civica promossa da Si(e)nergia dove sono stati coinvolti cittadini e stakeholder di settore, con il fine di capire cosa ne pensano entrambi gli attori, dell’energia sostenibile, delle rinnovabili e degli incentivi dedicati.

Dunque, da questa consultazione che ha coinvolto 2.430 persone è emerso che:

  • Solo il 32% ha sentito parlare degli Obiettivi di Sviluppo sostenibile dell’Agenda ONU 2030;
  • Il 50,5% non conosce le forme d’incentivazione

Numeri schiaccianti, ma di chi è la colpa?

Gli stessi intervistati puntano il dito verso la politica e le autorità di settore, figure fondamentali certo, ma personalmente credo che non sia tutto qua.

Sempre dalla stessa consultazione leggiamo che il 31,6% non conosce il tipo di offerta scelta per la propria fornitura elettrica e gas e che ben il 64% non sappia quantificare la propria spesa media annuale.

Questo significa forse che gli italiani non hanno a cuore la spesa per i propri consumi energetici? Non credo affatto che sia così, piuttosto si può leggere come un chiaro segnale da parte dei cittadini, di totale sfiducia nei confronti dei gestori di fornitura dei servizi energetici: tra offerte mai chiare e reclami mai ascoltati, l’unica soluzione sembra arrendersi e pagare senza fare troppe domande.

Un ruolo fondamentale può giocarlo chi come noi, crede veramente nell’efficienza energetica e nelle rinnovabili, informando e divulgando con competenza e passione. Vediamo dunque quali sono le forme d’incentivazioni dedicate alle rinnovabili per uso domestico!

Come diventare produttori e consumatori di energia

Dalla stessa consultazione è emerso il desiderio di efficientare la propria abitazione dal 63% degli intervistati, a frenare la gran parte di loro però c’è la poca informazione in merito agli incentivi e alle detrazioni fiscali.

Come accennato sopra, ben il 50,5% non conosce nulla in merito, mentre un 18,5% pur sapendo qualcosa ritiene comunque troppo oneroso l’investimento.

Innanzitutto, facciamo una piccola panoramica sui possibili interventi di efficientamento ad uso domestico:

  • Lampade a basso consumo energetico;
  • Fotovoltaico per la produzione di energia elettrica;
  • Impianto Solare Termico per la produzione di acqua calda sanitaria;
  • Elettrodomestici a basso consumo energetico;
  • Serramenti ad alta efficienza;
  • Isolamento termico;
  • Schermature solari;
  • Pompe di calore;
  • Installazione di building automation (sistemi di controllo e automazione di edificio);

Le spese sostenute per questi interventi posso essere coperte dal 40 al 65% dalla detrazione fiscale e dal Conto Termico 2.0.

Le differenze tra l’una e l’altra forma d‘incentivazione puoi trovarle in maniera dettagliata a questo articolo, qui mi limiterò a descriverti le principali differenze.

Per accedere al Conto Termico 2.0 occorre la certificazione di un tecnico abilitato, la certificazione del produttore degli elementi impiegati, l’approvazione rilasciata dall’ENEA, una documentazione fotografica dettagliata attestante l’intervento e la relazione tecnica dell’intervento. Una volta in possesso di tutta la documentazione occorrerà caricare il tutto sul sito del GSE al nome del soggetto responsabile. L’intero iter non garantirà l’ottenimento dell’incentivo, ma prendendo per buono il caso in cui l’esito sia positivo, non lo recupererai prima di 60-100 giorni dalla fine dei lavori.

Per quanto riguarda invece la detrazione fiscale come saprai, può essere sfruttata solamente da chi paga l’IRPEF e anche in questo caso occorrerà una voluminosa documentazione, nonché un commercialista per eseguire la pratica della dichiarazione dei redditi. Il rimborso? Potrai averlo in 10 anni.

Il rimborso ottenibile da entrambe le soluzioni, se pur con qualche aspetto negativo, come avrai capito è succoso, in alcune circostanze può esserlo ancora di più!

Per determinati interventi infatti potresti decidere di affidarti ad una ESCo, proprio come la nostra che anticiperanno per te il valore dell’incentivo, facendosi carico di tutte le pratiche e di tutti i rischi legati all’ottenimento dell’incentivo.

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