Caldaia a condensazione, tutto quello che c’è da sapere

6 Ottobre 2021 | Efficienza Energetica

Come funziona la caldaia a condensazione? Quali differenze ci sono rispetto alla caldaia tradizionale? Quali vantaggi garantisce questo tipo d‘impianto? Quali incentivi sono previsti?

Stai pensando di approfittare dei bonus statali per cambiare la tua vecchia caldaia con una nuova a condensazione?

Beh, potrebbe trattarsi di un ottimo investimento, soprattutto grazie agli incentivi previsti, mai così vantaggiosi.

Ma la caldaia a condensazione rappresenta davvero la soluzione più vantaggiosa per le tue esigenze? Perché dovresti abbandonare il sistema tradizionale che per tanti anni ha riscaldato i tuoi ambienti e l’acqua sanitaria? Quali benefici e quali svantaggi devi considerare prima di procedere all’acquisto della caldaia a condensazione?

Dubbi legittimi, che accompagnano ogni utente nella scelta del nuovo impianto.

Per questo ho pensato a questa breve guida: per aiutare chi come te vuole efficientare il proprio impianto ad acquisire maggiore consapevolezza circa i vantaggi e gli svantaggi connessi a questa scelta.

Dunque, se vuoi installare una caldaia a condensazione a casa tua ti consiglio di leggere questo articolo fino alla fine, così da essere veramente pronto all’acquisto.

Buona lettura!

Che cos‘è la caldaia a condensazione?

L’invenzione della caldaia a condensazione risale agli anni ‘80 ma solo nell’ultimo decennio ha vissuto una forte diffusione, diventando ad oggi, il sistema più impiegato per il riscaldamento domestico e la produzione di acqua calda sanitaria.  

Rispetto al suo predecessore, questo tipo d’impianto, si avvale di una tecnologia che permette di recuperare i fumi di scarico prodotti per impiegarli nuovamente nel processo.

Infatti, le caldaie tradizionali utilizzano solo una parte del calore ricavabile dai fumi di combustione proprio per evitare la condensazione, la quale, potrebbe causare la corrosione delle parti del generatore. Questo vapore acqueo prodotto in eccesso viene disperso nell’aria attraverso il camino o la canna fumaria.

Negli impianti a condensazione, questo spreco viene tradotto in risorsa perché prima che vengano espulsi, la tecnologia recupera il calore latente contenuto nei fumi, risparmiano buona parte di combustibile.

In commercio esistono più tipologie a seconda del tipo di installazione, di funzionalità, di potenza e livello di efficienza energetica.

Le caldaie a condensazione possono essere infatti murali o a basamento e possono essere destinate al solo riscaldamento dell’abitazione oppure al riscaldamento e alla produzione di acqua calda sanitaria (caldaia combinata)

Inoltre, esistono caldaia con l’aggiunta di accumulo, il quale conserva l’acqua calda prodotta in un serbatoio di capacità variabile, generalmente tra i 60 e i 200 litri circa (ideale per soddisfare grandi fabbisogni di acqua calda).

Occorre precisare che ci sono anche delle differenze di installazione tra la caldaia tradizionale e quella a condensazione, soprattutto per quanto concerne l’impianto di evacuazione. Infatti, questo processo può avvenire secondo più modalità:

  • In camino/canna fumaria collettiva operante in depressione;
  • In camino operante in pressione positiva rispetto all’ambiente di installazione, collocato all’esterno dell’unità abitativa e non addossato ad essa;
  • Tramite un condotto per intubamento funzionante con pressione positiva;
  • Tramite un condotto per intubamento operante in depressione;
  • Diretto a parete (nei casi consentiti) o a tetto con terminale.

Caldaia a condensazione, principali vantaggi

Ora che abbiamo capito il principio di funzionalità della caldaia a condensazione e come si differenzia dal suo predecessore, passiamo ad analizzare i vantaggi che questo tipo d’impianto è in grado di assicurare.

Partiamo dall’aspetto che attrae la maggior parte degli utenti, ovvero il risparmio.

Grazie alla sua particolare tecnologia, che assicura un’efficienza energetica di circa il 90%, la caldaia a condensazione permette di risparmiare circa il 30% dei normali consumi energetici, con conseguenti risparmi in bolletta.

Tale riduzione di consumi si riflette positivamente anche sull’ambiente: ridotti consumi di gas (combustibile fossile) significa ridotte emissioni inquinanti nell’atmosfera.

Inoltre, la possibilità di integrare la caldaia a condensazione con altre soluzioni come i collettori solari, pompe di calore, bollitori e sistemi di controllo, ampliano le funzionalità per l’utente finale.

E poi ci sono gli incentivi che permettono di abbattere, già al momento dell’acquisto, gran parte dell’investimento necessario.

Svantaggi della caldaia a condensazione

Partendo sempre dalla questione economica, benché il prezzo della caldaia a condensazione sia in costante calo (grazie alla sua rapida diffusione), richiede un investimento iniziale più ingente rispetto alle caldaie tradizionali, fino al doppio del costo.

Si tratta di una spesa facilmente ammortizzabile nel tempo attraverso i risparmi sui consumi energetici, ma che ricopre comunque la sua importanza, soprattutto nel caso s’intenda procedere all’acquisto senza godere delle agevolazioni fiscali.

Un altro svantaggio è rappresentato dall’impianto di scarico necessario.

Come abbiamo visto nel paragrafo precedente, infatti, la caldaia a condensazione, rispetto all’impianto tradizionale, necessita di un sistema per scaricare la condensa residua di combustione.

Predisporre questo sistema potrebbe tradursi un ulteriore costo e in un piccolo disagio, a seconda di dove si trova l’impianto, se fuori o all’interno dell’abitazione.

La caldaia a condensazione richiede, inoltre, una maggiore manutenzione: il controllo e la pulizia del generatore vanno eseguiti annualmente, mentre ogni due anni va effettuata la verifica del rendimento di combustione con l’analisi dei fumi.

Questi svantaggi possono essere facilmente sopperiti a fronte di costati consumi energetici, in caso contrario le spese potrebbero essere troppo elevati e difficili da ammortizzare.

Infatti, se gli ambienti vengono riscaldati solo per pochissime ore al giorno e magari attraverso un classico impianto a radiatori, il tempo di ammortamento dell’investimento potrebbe rappresentare un problema.

Gli incentivi previsti per la caldaia a condensazione

Come accennato nei paragrafi precedenti, questo momento potrebbe essere il più favorevole di sempre per installare una caldaia a condensazione, grazie ai succosi bonus fiscali promossi dallo Stato.

Gli incentivi a sostegno della caldaia a condensazione sono:

  • L’Ecobonus al 50%;
  • L’Ecobonus al 65%;
  • Il Superbonus 110%.

La caldaia a condensazione viene incentivata al 50% quando appartiene alla classe energetica A ed è sprovvista di termostato evoluto e valvole termostatiche.

Nel caso invece venga acquistata completa di termostato evoluto di classe V/VI/VII e di valvole termostatiche rientra nell’aliquota del 65%.

Possono accedere all’Ecobonus tutte le persone fisiche che intendono sostituire la vecchia caldaia con una a condensazione, sono escluse quindi le nuove installazioni.

Per quanto concerne l’ormai famoso Superbonus 110%, questo prevede “la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale esistenti con impianti centralizzati per il riscaldamento, il raffrescamento o la fornitura di acqua calda sanitaria sulle parti comuni degli edifici, o con impianti a condensazione, con efficienza almeno pari alla classe A, a pompa di calore, ivi inclusi gli impianti ibridi o geotermici, anche abbinati all’installazione di impianti fotovoltaici e relativi sistemi di accumulo, o impianti di microcogenerazione”.

Quindi, la sostituzione della caldaia con una a condensazione di classe energetica A fa parte degli interventi trainanti previsti dal Superbonus 110%.

Solitamente, però, questo tipo d’intervento è insufficiente per raggiugere il salto delle due classi energetiche, requisito essenziale per fruire dell’agevolazione fiscale.

Quindi per accedere l’aliquota del 110% è raccomandabile abbinare l’installazione della caldaia a condensazione di classe energetica A con un altro intervento previsto dal Superbonus 110%, trainante o trainato.

Come abbiamo approfondito nell’articolo Sostituzione della caldaia con lo sconto in fattura, come funziona, i suddetti benefici fiscali (Ecobonus 50% e 65%, Superbonus 110%) possono essere goduti attraverso la canonica detrazione fiscale ma approfittando dello sconto in fattura.

Con questa opzione fiscale l’utente può installare la caldaia a condensazione liquidando il fornitore dalla restante parte esente dallo sconto (50% o 35%), oppure senza versare alcunché (nel caso del Superbonus).

A sua volta, il fornitore potrà cedere o meno il credito alle banche o ad altri intermediari.

In questo modo l’utente può ottenere subito scontato l’impianto, senza dover attendere la compensazione delle tasse in 10 anni.

Anche RiESCo, Energy Service Company (ESCo), specialista in efficienza energetica e negli incentivi dedicati, offre questo tipo di servizio. Per maggiori informazioni, noi ci siamo!

  • Barbara ha detto:

    Buongiorno, è vero che sostituendo la vecchia caldaia con una nuova a condensazione si devono sostituire tutte le tubature che portano ai caloriferi se no in 2 anni butti via la caldaia? Non basta il,defangatore? Non basta il lavaggio iniziale dell’impianto?
    Grazie

    • RiESCo Srl ha detto:

      Buona sera Barbara. Ogni caso fa storia a se, ma quasi tutti quelli che abbiamo fatto noi, insieme ai nostri partners, anche da anni.
      Noi procediamo con Lavaggio (attenzione solo se ci sono tubazioni in ferro), Defangatore, dosatore polifosfati e filtro a rete, senza altre problematiche e senza toccare le tubazioni.

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