Coronavirus, quale ruolo ha l’energia?

18 Marzo 2020 | Efficienza Energetica

Hai presente quella sensazione che si prova l’attimo dopo aver perso i sensi, quando cerchi di mettere a fuoco ciò che ti circonda senza riuscire a capire neppure come sei finito a terra?

Beh, se anche tu come me puoi “vantare” di avere provato questa esperienza, potrai capirmi se dico che in questi giorni avverto lo stesso smarrimento.

Il Coronavirus è arrivato come un pugno, neanche il tempo di capire chi avesse sferrato il colpo e ci siamo trovati di fronte uno scenario completamente diverso.

Quando sono iniziate a circolare le prime notizie al telegiornale tutto quello che sapevamo era che un serpente o forse pipistrello nei mercati di animali vivi a Wuhan, fosse colpevole di aver innescato un tremendo virus che stava mietendo migliaia di vittime; poi con il passare dei giorni è stato identificato il virus e disposte misure di isolamento di proporzioni mai viste.

Oggi l’Italia è diventato il secondo paese al mondo per contagi, il che ci ha colto ovviamente impreparati.

L’Italia sta vivendo criticità mai viste

Più di mille morti al giorno, posti di rianimazione insufficienti, infermieri e dottori costretti a turni massacranti e in condizioni talmente precarie che mettono a repentaglio la loro stessa sicurezza.

Economicamente la situazione è altrettanto drammatica, grave quanto la crisi del 2007-2008.

La differenza è che quella era una crisi finanziaria, causata dalla spregiudicatezza degli operatori che gonfiavano i mutui e questa invece è un’emergenza sanitaria di cui non abbiamo ancora vaccino, che mieta vittime e fa crollare l’economia a picco.

Il nuovo stile di vita degli italiani

Ogni italiano vorrebbe poter uscire tranquillamente in strada, portare avanti le proprie abitudini, stare insieme alle persone care, persino recarsi sul luogo di lavoro anche se per farlo occorre alzarsi presto, vestirsi bene e svolgere accuratamente la propria mansione.

Invece, siamo chiamati a rispettare con impegno e sacrificio, le misure previste per contrastare il Coronavirus.

Siamo costretti a rimanere isolati ognuno nelle proprie abitazioni, chi può lavorando da remoto e chi diversamente, cercando di occupare al meglio il proprio tempo.

Ma tra smart working, teledidattica, video streaming, giochi online e video chiamate c’è stato un aumento del traffico internet di circa il 70% che porta molti a chiedersi quanto ancora potranno reggere le nostre reti.

Uscire di casa anche per le sole necessità inizia a essere problematico: il rifornimento delle mascherine è insufficiente, molti non ne dispongono e molti altri continuano ad usare la stessa oltre le ore garantite.

È un problema persino fare la spesa

L’approvvigionamento alimentare per il momento è sotto controllo ma è ben più critica la gestione dei supermercati dove di media passano 1000 persone al giorno, con relativo rischio contagio.

Per questo è stato disposto l’ingresso limitato con conseguenti code fuori. Inoltre, consigliano vivamente di concentrare gli acquisti così da recarsi meno frequentemente al supermercato, anche se allo stesso tempo invitano a non effettuare spese superiori alle nostre esigenze per evitare di svuotare gli scaffali.

Quanto desideriamo adesso essere più indipendenti?

Ogni volta che dobbiamo andare al supermercato mettiamo su la mascherina (o qualche artefatto di nostra costruzione per ripiegare alla mancanza), andiamo incontro a interminabili code e consapevoli che ci esponiamo al rischio, cerchiamo di mettere a segno la nostra missione nella maniera più efficace.

Costa sacrificio ma non possiamo farne a meno.

Poi magari vedi il vicino di casa con la sua piccola serra in terrazzo o col suo bel orticello in giardino e comprendi che lui questo problema lo vive molto meno.

Ok deve comunque recarsi a fare la spesa per altri beni, carne, pasta e via dicendo, ma tecnicamente è più indipendente.

Può scegliere di recarsi una sola volta alla settimana al supermercato anziché due o tre come gli altri, con ripercussioni altrettanto positive sull’uso della macchina, quindi sul consumo del carburante.

Inoltre, anche se coltiva i suoi prodotti nel proprio interesse, contribuisce ad alleggerire le code al supermercato.

Dispone di una risorsa preziosa e decide lui che uso farne. In questi giorni difficili, che valore ha questa scelta?

Se fossimo più indipendenti dall’energia?

Questi giorni di emergenza hanno evidenziato l’importanza degli strumenti tecnologici e in particolar modo di quelli connessi alla rete.

Grazie a questi possiamo ad esempio portare avanti lo smart working, soluzione di cui si parlava da anni (legge nr. 81 del 22.05.2017) per lavorare in maniera più flessibile, e che solo in questi giorni di crisi ha trovato largo impiego.

Possiamo socializzare -se pur in maniera digitale- sentendoci così più vicini ai nostri cari e possiamo intrattenerci con film, e-book, giochi online e quant’altro.

Proviamo ad immaginare se proprio in questi giorni ci fosse un guasto nella rete elettrica. Niente energia, niente internet...

Quanto vorremmo poter essere energeticamente indipendenti?

Come quel vicino di casa con il suo orticello, anche con l’energia possiamo decidere di essere più liberi: efficientando gli strumenti energivori si abbassano i consumi e attraverso le rinnovabili produciamo la sola energia necessaria.

Inoltre, anche in questo caso, pur agendo nel proprio interesse, si contribuisce ad alleggerire l’atmosfera delle emissioni di gas inquinanti. Come quello che sta succedendo proprio in questi giorni a causa del Coronavirus: dobbiamo stare a casa per la nostra sicurezza di tutti ma di riflesso stiamo contribuendo a diminuire concretamente l’inquinamento atmosferico.

Nella crisi c’è sempre opportunità

Il Coronavirus potrebbe svegliarci dal torpore e farci riflettere seriamente sull’uso che facciamo dell’energia.

Smettiamo di avvalerci di tecnologie risalenti a decenni fa, alimentate principalmente delle fonti fossili che se da un lato ci hanno aiutato, dall’altro ci hanno resi schiavi di inutili costi, sprechi, speculazioni, ingiustizie sociali e disastri climatici.

Guardiamo alle fonti che possono darci più energia, più qualità, minori costi e che sono peraltro incentivate dalla Stato.

Il Coronavirus d’altronde ci ha messo di fronte, dall’oggi al domani, un nuovo mondo e noi come da natura, ci siamo adatti agli stessi drammatici ritmi.

Con la stessa rapidità potremo abbandonare vecchi paradigmi per saltare in un nuovo mondo in cui fare di più con meno energia.

Dobbiamo restare a casa ma con queste attente riflessioni, possiamo far viaggiare le nostre menti e farci trovare preparati alle sfide di domani.

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