Consulenza energetica, cosa occorre sapere

20 Dicembre 2021 | Efficienza Energetica

Cosa s’intende per consulenza energetica? Che tipo di servizio prevede? Quali benefici può apportare? Quanto permette di risparmiare? Quando è obbligatoria?

L’ambito energetico, in particolare quello che interessa il settore produttivo, è in continua evoluzione.

Per questo, le soluzioni adottate anni fa e ancora impiegate, limitano fortemente le prestazioni e i guadagni delle aziende.

La soluzione è una sola: individuare nuovi tipi d’impianti e dispostivi in grado di offrire massime prestazioni, garantendo, al contempo, contenuti consumi energetici.

Per riuscire nell’impresa, il primo passo è avvalersi di una consulenza energetica ad hoc, con la quale individuare le aree soggette agli sprechi energetici, quindi le soluzioni più efficaci per ottimizzare i consumi e massimizzare le potenzialità produttive.

Se anche tu vuoi raggiungere questo ambizioso traguardo continua la lettura di questo articolo fino alla fine. Troverai tutte le principali informazioni da conoscere in merito alla consulenza energetica: i servizi che comprende, i benefici che può apportare, quanto permette di risparmiare e in quali casi è previsto l’obbligo. Buona lettura!

In cosa consiste una consulenza energetica

La consulenza energetica è un servizio di cui possono avvalersi privati, aziende e Pubbliche Amministrazioni.

Il suddetto servizio può essere svolto da Esperti in Gestione dell’Energia-EGE certificati UNI CEI 11339 o da Energy Service Company (ESCo), certificate secondo UNI CEI 11352.

In cui cosa consiste la consulenza energetica?

Come ogni tipo di consulenza, è compito dell’esperto energetico ascoltare le esigenze del soggetto beneficiario, quindi acquisire tutti gli elementi utili ad analizzare il caso specifico -soprattutto i fattori meno evidenti e per questo ignorati dallo stesso beneficiario- per poi individuare le soluzioni mirate per massimizzare le prestazioni degli strumenti energetici.

Il risultato finale sarà dunque una visione sistemica dei consumi energetici e delle possibili evoluzioni in termini di costi e di prestazioni.

Cosa fa un consulente energetico?

Come già accennato, essenzialmente, il consulente energetico analizza i consumi energetici ed individua le soluzioni più efficaci per efficientare la struttura presente nell’edificio.

Questo processo si concretizza attraverso una serie di step, che potremo riassumere così:

  1. Step: raccolta dei dati. In questa fase iniziale vengono raccolti tutti i dati utili ad avviare una verifica completa dell’edificio, quindi vengono descritti tutti i processi produttivi e i sistemi energetici impiegati (tipo di utenze, modalità di funzionamento e così via), per poi stilare un’analisi approfondita degli attuali consumi energetici;
  2. Step: analisi dei fattori di ottimizzazione. Dopo essere entrati in possesso di tutte le informazioni utili a comprendere la situazione attuale è possibile valutare gli interventi più efficaci per ottimizzare i consumi e la produttività, migliorare il comfort e la sicurezza, ridurre le spese di gestione. Il tutto nel miglior rapporto costo-beneficio;
  3. Step: conclusioni. In questa ultima fase viene stilata una sorta di classifica delle opportunità di miglioramento dell’efficienza energetica con le relative soluzioni di efficientamento consigliate.

Qualora il soggetto beneficiario decida di applicare quanto suggerito dalla consulenza energetica, continuerà ad essere supportato dal consulente energetico durante la fase di installazione degli impianti sostitutivi, che andranno poi monitorati fino a quando si potranno effettivamente confrontare i dati e quantificare il risparmio energetico reale.

In questo caso la fase finale prevede, oltre alle misurazioni comparative per la verifica del risparmio effettivo, un’assistenza continua fino alla creazione di un protocollo da adottare nel tempo.

Quali benefici e quali risparmi può generare una buona consulenza energetica?

Come abbiamo visto, la consulenza energetica può essere determinante per ammodernare gli impianti obsoleti, che generano sprechi e limitano le prestazioni, con dispostivi all’avanguardia davvero efficaci per il proprio caso specifico.

Ma è altrettanto importante nel caso di nuove costruzioni.

In questo ambito è essenziale ottimizzare le risorse per creare ambienti a top efficienza ma anche confortevoli e rispettosi delle stringenti norme vigenti in tema di risparmio energetico.

Per ottenere i massimi risultati occorre una consulenza energetica redatta da tecnici specializzati, in grado di inquadrare gli interventi davvero efficaci per il caso specifico.

Mi spiego meglio, soprattutto quando si tratta di ammodernamenti di impianti già esistenti è possibile ottenere buoni risultati con il minimo sforzo: qualsiasi dispositivo odierno sarà più efficiente di uno che ha già all’attivo anni di attività, ma per massimizzare le prestazioni e il risparmio energetico occorre individuare l’impianto ad hoc.

Dopo averlo individuato, occorre poi saperlo dimensionare opportunatamente (anche nel caso di nuove costruzioni).

Per intenderci, l’acquisto di un nuovo impianto di climatizzazione invernale, come la caldaia a condensazione al posto di una tradizionale a gas, teoricamente dovrebbe produrre notevoli risultati di risparmio energetico con il minimo sforzo. Ma se questa venisse sovradimensionata?

La potenza, oltre ad essere superflua, comporterebbe un esborso inutile. Allo stesso modo se il generatore fosse troppo piccolo, a causa del continuo sovraccarico, avrebbe una breve durata e comporterebbe una spesa elevata.

Consulenza energetica: quando è obbligatoria per legge?

Dunque, la consulenza energetica può essere vista come una sorta di check up approfondito di tutto il processo energetico, finalizzato all’individuazione di soluzioni mirate per migliorare il livello di efficienza energetica.

Rappresenta quindi una grande opportunità per privati, aziende e Pubbliche Amministrazioni per prendere coscienza dei “mali” energetici della propria struttura e delle cure perseguibili.

Può essere talmente determinate che per alcune realtà rappresenta un obbligo a cui adempiere.

Si tratta delle grandi imprese, ovvero quelle che hanno più di 250 dipendenti e fatturato annuo superiori ai 50 milioni e bilancio annuo maggiore di 43 milioni ripetuto per due esercizi consecutivi, e delle imprese energivore che consumano in 1 anno, 2,4 GWh di energia elettrica o di altre anergie, le cui spese energetiche siano maggiori del 3% del fatturato.

In questi casi è più corretto parlare di diagnosi energetica, che a differenza di una “generica” consulenza energetica, deve rispettare determinati requisiti e racchiudere specifici documenti. Per saperne di più consulta la guida dedicata: Guida completa alla Diagnosi Energetica.  

Per l’esecuzione è possibile rivolgersi alle Energy Service Company (ESCo), certificate secondo UNI CEI 11352 o a Esperti in Gestione dell’Energia (EGE) certificati in conformità con la UNI CEI 11339.

Accedi alla consulenza energetica per il tuo caso specifico!

Se sei arrivato fino a questo punto con la lettura, ti sarà chiaro che la consulenza energetica può essere molto di più che un mero obbligo normativo.

Permette di prendere coscienza dei mali energetici che ci affliggono (e che nella maggior parte dei casi ignoriamo di avere) e di individuare le cure, quantificando in maniera inequivocabile, i benefici che apporterà.

Il che si riflette positivamente sulle prestazioni degli strumenti energivori, sul confort degli ambienti e sui consumi energetici, quindi sui costi.

In più grazie agli incentivi e ai cofinanziamenti regionali redigere la pratica è particolarmente conveniente! Se questo articolo ti è piaciuto commentalo o condividilo con chi credi possa trovarlo di suo interesse.

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