Sconto in fattura per il pavimento radiante

6 Aprile 2022 | Incentivi

In determinate situazioni, il pavimento radiante può rappresentare la soluzione ideale per riscaldare e raffrescare gli ambienti e assicurarsi, così, ottimi risultati di comfort e di risparmio energetico. E poi, grazie lo sconto in fattura, l’acquisto potrebbe rivelarsi particolarmente conveniente. Scopri come fare per assicurarti massimi vantaggi!

Hai deciso di approfittare dei lavori di ristrutturazione, compreso l’ammodernamento dei pavimenti, per installare il sistema a pannelli radianti?

Ottima scelta! Questo tipo d’impianto potrebbe essere la soluzione ideale per climatizzare i tuoi ambienti, sia in inverno che in estate, assicurando, al contempo, notevoli risparmi in bolletta. E poi, grazie alla possibilità di sfruttare l’impianto anche per il raffrescamento, ti eviteresti ulteriori lavorazioni alle pareti per installare la climatizzazione estiva, e quindi i relativi costi.

Certo, come avrai già avuto modo di capire, la scelta di installare il pavimento radiante comporta dei costi maggiori rispetto ai tradizionali sistemi e, se è pur vero che l’investimento si ripaga in breve tempo grazie ai risparmi garantiti dall’impianto, l’esborso iniziale, talvolta, può rappresentare un problema.

Fortunatamente questo problema potrebbe essere facilmente risolto grazie allo sconto in fattura: la possibilità, introdotta dall’art. 121 del Decreto Rilancio, di godere subito, del bonus fiscale previsto per l’installazione dell’impianto a pannelli radianti, senza dover attendere anni con la compensazione delle tasse.

Dunque, il fornitore può offrirti l’intervento con uno sconto di importo pari all’aliquota prevista dall’agevolazione fiscale (50% o 65%). In questo modo quanto potrebbe essere interessante per te installare l’impianto a pavimento radiante?

Continua la lettura di questo articolo per approfondire i vantaggi di questo tipo d’impianto, i costi, e soprattutto, come fare per ottenere il sistema a pavimento radiante usufruendodello sconto in fattura. Mettiti comodo e buona lettura!

Sistema a pavimento radiante, principio di funzionamento

Piccola premessa utile ad approfondire il principio di funzionamento del pavimento radiante: il nostro corpo si trova nella condizione di benessere termico quando non avverte né freddo né caldo. Gli studi dicono che negli ambienti chiusi, dove quindi occorre l’impiego di sistemi di termoregolazione, la temperatura di benessere termico si attesta intorno ai 26° C.

Per quanto concerne il riscaldamento degli ambienti questo può avvenire per conduzione, convenzione e irraggiamento.

Nel primo caso il calore si propaga attraverso corpi solidi, da uno all’altro, messi a contatto tra loro. Per convenzione, invece, il trasporto di energia si manifesta grazie alla presenza di fluidi. Infine, l’irraggiamento consiste nel trasferimento di energia tra due corpi tramite le onde elettromagnetiche.

Sfruttano il principio di convezione i radiatori poiché l’aria riscaldata sale verso l’alto, si raffredda su soffitto e sulle pareti e rifluisce al radiatore dove si riscalda nuovamente per poi risalire, creando così dei moti d’aria. 

Con questo sistema, quindi, si ottiene prima calore verso il soffitto e solo dopo nelle parti che viviamo. Inoltre, gli spostamenti d’aria favoriscono il circolare delle polveri, compromettendo la salubrità degli ambienti.

Invece, il sistema a pannelli radianti (di cui puoi approfondire tutti agli aspetti nella nostra guida rapida) distribuisce uniformemente il calore su tutto il pavimento per via dell’irraggiamento, distribuendo la stessa energia termica su tutta a superficie.

L’impianto prevede l’installazione di pannelli isolanti su cui viene posata una fitta serpentina di tubi all’interno dei quali circola l’acqua calda. In seguito, si ricopre il tutto con le lastre che serviranno per la posa del pavimento.

Abbiamo parlato di tubazioni, ma questo tipo d’impianto può essere anche elettrico, disponendo quindi di conduttori flessibili.

Sistema a pavimento radiante, vantaggi e svantaggi

Poiché il pavimento radiante, che come dicevamo nel paragrafo sopra, sfrutta il principio di irraggiamento, questo diffonde calore uniformemente fino a 2-2.50 mt di altezza, esattamente nella parte di ambiente vissuta dall’essere umano.

A differenza dei termosifoni/radiatori che finiscono per riscaldare molto bene la parte alta degli ambienti e meno quella bassa.

Dunque, primo vantaggio: con il pavimento radiante climatizziamo solo la zona climatica che noi viviamo, senza disperdere calore e senza creare sbalzi termici.

Pensiamo, dunque, a quanto possa essere efficiente in ambiti diversi dal residenziale, dove gli ambienti hanno grandi altezze disperdenti. Ad esempio, uffici, centri commerciali, capannoni industriali.

Inoltre, questo sistema necessita di temperature di esercizio decisamente minori rispetto ai tradizionali sistemi di riscaldamento: 30°- 40°C, contro i 60° – 75° C richiesti ad esempio dai radiatori.

Quindi questo tipo d’impianto assicura un notevole risparmio energetico. Risparmio energetico si traduce in risparmio economico, massimizzabile abbinando generatori di calore ad alta efficienza come la pompa di calore.

Un ulteriore vantaggio riguarda la climatizzazione estiva: il sistema radiante a pavimento consente di riscaldare la casa in inverno e di raffrescarla in estate mediante un unico impianto.

Questo è possibile abbinando il sistema radiante a pavimento con l’impianto a pompa di calore reversibile, in grado quindi di produrre acqua calda e acqua refrigerata.

Attenzione però, il fattore che maggiormente determina situazioni di disagio termico in estate è l’umidità e in questo caso è opportuno abbinare al pavimento radiante, sistemi di deumidificazione dell’aria.

Per quanto riguarda gli svantaggi?

Oltre ai disagi logistici, legati alla lavorazione del pavimento, un aspetto negativo è quelle relativo ai costi: i materiali e l’operazione della posa dell’impianto hanno un prezzo maggiore rispetto al sistema tradizionale.

Poi occorre tenere conto delle tempistiche necessarie all’impianto per raggiungere la temperatura ideale: proprio perché lavora a temperature inferiori rispetto al classico impianto, occorre più tempo. Infatti, sono molti a consigliare l’accensione costante del sistema, impostata alla temperatura desiderata.

Anche se, viste le prestazioni dell’impianto, poco incide sui consumi, soprattutto se abbinato ad un impianto ad energia rinnovabile.

Infine, l’ingombro: l’applicazione di questo sistema priva gli spazi di qualche cm in altezza.

Sistema a pavimento radiante, quanto costa?

Come abbiamo anticipato nelle prime dell’articolo, il costo del pavimento radiante, talvolta, può rappresentare un problema. È innegabile, richiede un investimento iniziale maggiore rispetto ai tradizionali sistemi di riscaldamento, ma se opportunamente progettato, può garantire notevoli risparmi nel tempo.

Per capire meglio di quali prezzi vediamo partiamo ad analizzare le componenti.

L’impianto è composto da tubazioni, collettore, pannelli isolanti, rete, massetto, cronotermostato, accessori vari come valvole, curve, adattatori e, eventualmente, il generatore di calore (caldaia a condensazione/pompa di calore).

Alla spesa di fornitura di tutti questi componenti occorre aggiungere, chiaramente, il costo relativo della posa in opera.

Complessivamente possiamo stimare che il costo della realizzazione del pavimento radiante è di 100 euro/mq + IVA (Questo prezzo, indicativo, esclude il generatore di calore).

Come funziona lo sconto in fattura per il pavimento radiante?

L’articolo 121, contenuto all’interno del Decreto Rilancio, ha introdotto per le agevolazioni fiscali due nuove opzioni (oltre alla detrazione):

La cessione del credito consiste nella possibilità per il contribuente che realizza i lavori aventi diritto alle detrazioni fiscali, di cedere a terzi la totalità del credito fiscale relativo alle spese sostenute. Questi soggetti, come ad esempio banche o istituti di credito, potranno utilizzarlo in compensazione delle imposte dovute oppure cederlo a loro volta ad altri soggetti.

Per fare ciò, il contribuente, in quanto beneficiario della detrazione, deve inviare la comunicazione telematica all’Agenzia delle Entrate oppure affidarsi al proprio commercialista. Tale comunicazione deve essere inviata entro il 16 marzo all’anno successivo a quello in cui sono stati eseguiti e lavori.

Lo sconto in fattura, invece, permette di realizzare i lavori liquidando il fornitore dell‘intervento con la restante parte esente dallo sconto, oppure senza versare alcunché (vedi Superbonus 110%). A sua volta, il fornitore potrà cedere o meno il credito alle banche o ad altri intermediari.

Come puoi approfondire all’interno dell’articolo Chi può fornire lo sconto in fattura?, chi acquista l’impianto con la formula dello sconto in fattura è sollevato da ogni preoccupazione relativa alla cessione del credito, che invece resta a carico del fornitore dell’impianto.

Per questo motivo, è possibile che il fornitore applichi una piccola maggiorazione sul prezzo finale (mediamente del +20%) proprio per far fronte agli oneri della pratica dello sconto in fattura.

Pavimento radiante scontato al 50%, in quali casi?

Dunque, il fornitore può offrirti l’intervento con uno sconto di importo pari all’aliquota prevista dall’agevolazione fiscale, ovvero del 50 o del 65%.

Viene incentivato nella misura del 50% dal bonus ristrutturazioni, nel caso in cui si scelga di intervenire in maniera parziale, ovvero senza sostituire il generatore di calore.

Tra le spese incentivate dal bonus, oltre a quelle per l’installazione dell’impianto, ci sono anche quelle relative alla demolizione della pavimentazione con ripristino del massetto, trasporto in discarica dei rifiuti edilizi, posa della nuova pavimentazione e dei nuovi materiali dell’impianto, ma anche le spese connesse alla progettazione e alla certificazione energetica.

L’incentivo al 50% prevede una spesa massima agevolabile fino a 96.000€ per unità immobiliare ma è fruibile solo da soggetti IRPEF.

Pavimento radiante scontato al 65%, quando è possibile?

Viceversa, viene messa a disposizione l’aliquota al 65% per tutti coloro che decidono di installare il pavimento radiante e di sostituire, al contempo, gli impianti di climatizzazione invernale con sistemi dotati di pompe di calore o di caldaia a condensazione.

Per accedere a tale aliquota, occorre rispettare i requisiti previsti dall’Ecobonus 65%, in particolare quello che prevede la possibilità di accedere all’incentivo solo se l’ambiente esistente era già riscaldato, inoltre, occorre rispettare massimali di spesa differenti in base all’ambito d’intervento.

Sconto in fattura per il pavimento radiante, a chi affidarsi?

Il pavimento radiante con la formula dello sconto in fattura ti può essere offerto solo da chi realizza l’intervento; quindi, installatori e coloro che vendono ed installano il prodotto.

Infatti, chi offre solo il prodotto senza realizzare l’intervento fornisce solamente un bene e per questo gli viene impedito di fornire il servizio di sconto in fattura.

Ma avvaliamoci di un esempio pratico per capire meglio.

Il signor Rossi decide installare i pannelli radianti abbinati ad un impianto a pompa di calore (avente diritto all’agevolazione fiscale dell’Ecobonus 65%). Se acquista gli impianti dalla stessa impresa che si occupa dell’installazione questa potrà applicare lo sconto in fattura.

Se invece, effettua l’acquisto presso un punto vendita che fornisce la sola vendita ed incarica un impiantista esterno per l’installazione, nessuno dei due soggetti può fornirgli il servizio di sconto in fattura in quanto gli impianti potrebbero essere acquistati e installati anche là dove mancano i requisiti all’accesso all’agevolazione fiscale.

In quest’ultimo caso, per goder dello sconto in fattura il contribuente deve raccogliere tutta la documentazione relativa alle spese sostenute ed incaricare un professionista che si occuperà del computo, delle asseverazioni necessarie e che invierà la comunicazione ad ENEA per formare il credito d’imposta nel proprio cassetto fiscale (cedibile poi a banche, istituti finanziari ecc).

Dunque, anche se come abbiamo visto nel paragrafo precedente, è possibile che il fornitore applichi nella propria offerta un piccolo contributo aggiuntivo a copertura delle spese finanziarie dell’operazione, si tratterebbe comunque di un piccolo onere, che garantirebbe al contribuente di ottenere un impianto ad alte prestazioni energetiche, scontato subito in fattura, senza preoccupazioni e senza rischi.

Quindi oltre a godere di un immediato beneficio finanziario, poiché al contribuente resta una gran parte di liquidità che altrimenti avrebbe dovuto sborsare, quest’ultimo viene sollevato da ogni onere legato alla pratica del beneficio fiscale.

Attenzione: il fornitore dell’intervento può scegliere se concedere oppure no il servizio di sconto in fattura, per questo consigliamo fortemente di verificare tale disponibilità prima di procedere con l’inizio dei lavori.

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