Come funziona lo sconto in fattura?

13 Gennaio 2021 | Incentivi

La vantaggiosa opzione fiscale, introdotta dall’art. 121 del Decreto Rilancio, spiegata passo per passo, anche attraverso un esempio pratico.

Il Decreto Rilancio ha introdotto importanti novità per le imprese, l’economia, il lavoro e anche per il comparto delle agevolazioni fiscali e degli incentivi.

Per quanto riguarda quest’ultimo sono state annunciate due grandi opportunità: il Superbonus 110% e l’art. 121 (D.L. 32/2020) “Opzione per la cessione o per lo sconto in luogo delle detrazioni fiscali”.

Il Superbonus, rispetto al suo predecessore (ecobonus), vede l’aliquota potenziata al 110% per un’ampia gamma di interventi che riguardano la riqualificazione energetica e sismica.

Il meccanismo funziona così: se si realizza un cosiddetto intervento trainante, ovvero il cappotto termico o la sostituzione dell’impianto di riscaldamento centralizzato, è possibile sbloccare l’aliquota del 110% anche per altri lavori, come l’efficientamento degli infissi, l’installazione di impianti fotovoltaici ecc.

Ma quel che rende davvero vantaggioso questa forma d’incentivazione sono appunto le nuove opzioni fiscali disposte dall’art.121: cessione del credito e sconto in fattura.

Grazie a queste, il contribuente può sostenere gli interventi incentivati dal Superbonus, Ecobonus e Bonus casa, godendo subito di un sostanzioso contributo economico.

Vediamo meglio come funziona.

Cos’è la detrazione fiscale

Negli ultimi anni le agevolazioni fiscali hanno avuto un ruolo chiave nell’efficientamento del parco immobiliare italiano, basti pensare che solo nel 2019, il valore degli investimenti che hanno beneficiato degli incentivi per la riqualificazione edilizia e la riduzione del rischio sismico è stato di 28.762 milioni di euro.

Il mezzo più utilizzato è stato appunto la detrazione fiscale, ovvero lo strumento che permette al contribuente di sottrarre il valore di determinate spese dalle imposte dovute.

La detrazione fiscale è applicabile all’Ecobonus 65%, al Superbonus 110% e al Bonus Casa 50%.

Il funzionamento è semplice, guardiamolo attraverso un esempio pratico:

Mario Rossi intende ristrutturare il proprio bagno, per questo intervento ha diritto al Bonus Casa con il quale detrarre fino al 50% delle spese. Ipotizziamo che per tale intervento deve sostenere 4.000 euro di costi, a fronte di tale spesa, potrà detrarre dalle proprie tasse, 200 euro all’anno per 10 anni.

Così come per gli interventi riguardanti l’ecobonus: il contribuente può portare in detrazione fino al 65% dei costi sostenuti per gli interventi facente parte dell’incentivo.

E per quanto riguarda il Superbonus 110%? Tutto uguale fatta eccezione per le annualità. Il Decreto Rilancio ha infatti disposto cinque quote annuali recuperabili nell’arco di 5 anni, sempre attraverso le dichiarazioni dei redditi, a partire dalla prima nel 2021.

Quindi se per esempio un contribuente spende, tra il 1° luglio 2020 al 31 dicembre 2021, 50.000 € per riqualificare energeticamente la propria abitazione esso ha diritto al 110%, ovvero 55.000 €. Per recuperare il quanto, gli verranno riconosciuto 5 rate annuali di 11.000 €, attraverso la dichiarazione dei redditi a partire dall’anno successivo. In pratica, dall’ammontare delle tasse dovute su reddito (IRPEF) potrà sottrarre 11.000 €.

Cos’è la cessione del credito

La Cessione del Credito invece, prevede appunto la cessione del proprio bonus a favore di soggetti terzi disposti ad acquisire il beneficio, come banche, istituiti di credito e assicurazioni.

Questa opzione era già presente solo per i contribuenti con incapienza fiscale, ovvero quando il valore delle detrazioni di cui potrebbe godere è superiore alle tasse da pagare sul reddito percepito.

L’art. 121 D.L. 32/2020 ha esteso la cessione del credito a tutti i contribuenti

In pratica funziona così, il contribuente realizza i lavori aventi diritto il 110%, quindi cede il credito fiscale relativo alle fatture nella sua totalità quindi il (100%) ad esempio alla banca, la quale ricava lo stesso credito maturato al 110%.

Aspetti a cui fare attenzione: per cedere il proprio credito il contribuente deve necessariamente disporre del visto di conformità sulla dichiarazione dei redditi. Tale visto verrà rilasciato da professionisti, quali commercialisti, ragionieri, periti commerciali, consulenti del lavoro, abilitati all’intermediazione con l’Agenzia delle Entrate.

Cos’è lo sconto in fattura

Arriviamo quindi alla grande opportunità, quella che permette di realizzare gli interventi di efficienza energetica senza spese: lo sconto in fattura.

Scegliendo questa opzione fiscale il contribuente cede il proprio credito direttamente all’impresa che realizza i lavori, senza doversi preoccupare di prendere accordi con banche o istituti finanziari.

Mi spiego meglio, il fornitore delle prestazioni, ovvero chi realizza lavori come la sostituzione della caldaia, piuttosto che l’installazione della pompa di calore e così via, può accettare di scontare al cliente, direttamente in fattura, il valore dell’incentivo (per gli esempi sopra citati fino il 65%).

In questo modo il cliente potrà godere subito del suo beneficio fiscale, senza dover aspettare 10 anni di compensazione delle tasse.

Inoltre, sarà a carico del fornitore la pratica da presentare all’ENEA, compresa la verifica di tutti i requisiti e di tutte le schede tecniche di tutti i prodotti installati, per poi inviare la richiesta all’Agenzia dell’Entrate per ottenere il credito o per cederlo nuovamente a terzi.

Chiaramente, vista la complessità della procedura, l’operazione ha un costo, solitamente circa il 30-40% dell’ammontare del credito d’imposta.

Ne consegue che il cliente godrà del beneficio fiscale decurtato degli oneri del fornitore, ma avrà il lavoro scontato subito e senza preoccupazioni.

  • Luca Longo ha detto:

    Buongiorno sono un installatore vorrei essere contattato per collaborazione, grazie

  • PIERPAOLO DI MASCIO ha detto:

    Sono un installatore di caldaie volevo un fac simile di fattura di una fornitura di caldaia a condensazione compreso di filtro defangatore, lavaggio impianto, riscaldamento con appositi prodotti , valvole termostatiche cronotermostato modulante per la termoregolazione ., compreso di smaltimento della vecchia caldaia – fattura con sconto in fattura applicato ai sensi art.14 del DCL 63/2013 e in apllicazione delle previsioni art.121 dcl 34 del 2020, vi sarei grato per una vostra risposta ,grazie e buon lavoro

  • Clarita ha detto:

    Buonasera sono una cittadina che ha dovuto cambiare la caldaia. Ho fatto istallare una caldaia non a condensazione l’installatore mi ha applicato lo sconto del50% in fattura e un contributo per attualizzazione credito d’imposta. Inoltre comunica che devo comunicare all’agenzia delle entrate l’esercizio dell’opzione sconto in fattura entro 30 giorni pena il pagamento dell’intero importo ma io sul sito dell’agenzia non trovo dove esercitare tale opzione! Potete aiutarmi?

    • RiESCo Srl ha detto:

      Buon giorno Clarita. Qualcosa da chiarire:
      1° Se è una caldaia NON a condensazione non ha diritto ne all’ecobonus 65% ne al bonus casa 50%
      2° Se l’impiantista le ha applicato lo sconto in fattura, in ogni caso, è lui che deve fare la procedura nel portale ENEA non lei.
      In ogni caso la procedura è da fare sul portale ENEA e non Agenzia delle Entrate.
      Il termine è 90 giorni dalla fine dei lavori

  • BROGGINI CAMILLO ha detto:

    Buongiorno,il mio installatore mi dice che lui mi fa la piena fattura ,poi io in Posta posso pagare con un bonifico di detrazioni,e che mi addebiteranno il 50 percento.
    E’ logico, chi farà i documenti per Enea’
    Grazie

    • RiESCo Srl ha detto:

      Buona sera Camillo.
      Si il suo installatore le fa la fattura piena, ma lei la deve pagare per intero, non il 50%.
      Poi, con tutti i documenti richiesti e la verifica dei requisiti, lei (o chi per lei) fa la pratica sul portale dell’ENEA, quindi si ritrova il credito di imposta sul cassetto fiscale.
      A questo punto, o lo usa lei in 10 anni o lo cede ad una banca che lo compra (i crediti piccoli li prendono poche banche).
      Fatte le verifiche la banca, se tutto ok, le restituisce l’80%.
      Mentre se trova un installatore che le fa lo sconto in fattura, paga un po’ di più, ma le applica lo sconto del 50% o 65%, lei paga la differenza e non pensa ad altro.

  • Daniela ha detto:

    Salve , siamo proprietari di una piccola officina di serramenti . Abbiamo sempre lavorato bene ma tutti i nuovi decreti ci hanno messo veramente in crisi . Se vuoi lavorare però devi essere presente e capace di aggiornarti. Cerco un vostro collaboratore capace di seguirmi ed aiutarmi nelle compilazione delle fatture per50%. Dietro compenso sottointeso

  • Carrillo Ciriaco ha detto:

    Salve, opero nel settore termoidraulica. Vorrei essere contattato per sconto in fattura 65% da applicare ai miei clienti. In attesa di un vs riscontro saluto cordialmente.

  • Franco ha detto:

    Salve,
    ho ricevuto da HERA COMM una proposta di preventivo per installazione fotovoltaico sul tetto della mia abitazione con lo sconto in fattura. Mi chiedono di pagare subito i 12.000 euro per avviare pratiche e lavori (forse a settembre…) Cosa ne pensate? Si tratta di una procedura corretta? Sono rimasto un po perplesso .Grazie

    • RiESCo Srl ha detto:

      Buona sera Franco …
      Come lei una proposta così mi lascerebbe perplesso, molto … Tanto tanto un acconto.
      Una curiosità: se 12.000,00 € è il 50%, vuol dire che l’intero impianto costa 24.000,00€, giusto?
      Possiamo sapere che tipo di impianto le forniscono?

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