Bonus Casa: la guida aggiornata

8 Settembre 2021 | Incentivi

Sostituzione degli infissi, efficientamento energetico degli impianti, acquisto di mobili, questi e molti altri interventi sono incentivati dal bonus casa. In questo articolo sono racchiuse le principali nozioni da conoscere.

La maggior parte degli edifici residenziali in Italia sono stati costruiti prima del 1980, pertanto necessitano di interventi di riqualificazione per contrastare il naturale deperimento funzionale.

Inoltre, sono obsoleti sotto vari punti di vista: privi di ogni requisito in materia di messa in sicurezza antisismica, così come di efficienza energetica e nettamente superati sul fronte tecnologico.

Fattori che contribuiscono ad un basso livello di comfort abitativo e che talvolta degenerano in vere e proprie situazioni di disagio.

Porre rimedio è possibile ma faticoso a causa, soprattutto, dei costi necessari per sostenere gli interventi.

Anche a te è capitato di valutare dei lavori ristrutturazione per casa tua ma hai dovuto demordere a causa dei costi da sostenere?

Devi sapere che il cosiddetto Bonus casa consente di beneficiare di un sostanzioso contributo economico per un’ampia gamma di interventi: dall’isolamento termico degli ambienti all’ammodernamento degli elettrodomestici.

Se stai pensando “chissà dove si nasconde la fregatura?” oppure temi di andare incontro a infinite pratiche burocratiche, ti consiglio di continuare la lettura di questo articolo.

Qui troverai spiegato il bonus casa, gli interventi incentivati, gli adempimenti necessari per godere del beneficio fiscale senza soprese e i casi in cui è addirittura possibile sostenere l’intervento senza spese.

Quindi se vuoi cogliere questa incredibile opportunità per gli interventi che hai in programma o hai già sostenuto, continua la lettura di questo articolo. Ricorda: puoi approfittare del bonus casa solo fino al 31 dicembre 2021!

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Bonus casa, contesto e finalità

Il Bonus casa è stato introdotto con l’art. 4 del decreto-legge n 201° del 6 dicembre 2011 e prevedeva la possibilità per il contribuente, di detrarre il 36% delle spese documentate, fino ad un ammontare complessivo delle stesse fino massimo a 48.000 € per unità immobiliare.

Gli interventi riguardavano parti comuni di edifici e unità immobiliari singoli, per i seguenti lavori: ricostruzione o al ripristino dell’immobile danneggiato a seguito di eventi calamitosi, realizzazione di autorimesse o posti auto pertinenziali anche a proprietà comune, rimozione di barriere architettoniche, adozione di misure finalizzate a prevenire il rischio del compimento di atti illeciti, realizzazione di opere finalizzate alla cablatura degli edifici, al contenimento dell’inquinamento acustico, opere finalizzate al conseguimento di risparmi energetici e adozione di misure antisismiche.

Il Dl 22 giugno 2012 n.08 ha potenziato l’aliquota fino al 50% e l’importo fino a 96.000 €.

Il Decreto-legge 4 giugno 2013 n. 63, convertito nella Legge 3 agosto 2013, n. 90 ha poi aggiunto tra le spese detraibili quelle per l’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici finalizzati all’arredo dell’immobile oggetto di ristrutturazione.

Bonus casa 2021, quali sono le novità?

Come visto, il bonus casa negli anni ha subito diverse modifiche e molteplici proroghe, fino alla legge di bilancio 2021 (legge 178/2020) che ha confermato per tutto il 2020 le agevolazioni fiscali che lo compongono, ovvero:

  • Bonus ristrutturazione casa 2020 al 50% e per un importo massimo di 96.000 €;
  • Ecobonus 2020 al 50% oppure 65% e per un importo massimo di 100.000 €;
  • Bonus acquisto prima casa al 50 % e per un importo massimo 96.000 €;
  • Bonus mobili ed elettrodomestici al 50 %, per un importo massimo di 10.000 € e prorogato per tutto il 2021;
  • Sismabonus dal 70% al 85%, per un importo massimo di 96.000 €/an per unità immobiliare e prorogato per tutto il 2021;
  • Bonus facciate 2020 al 90% e per un importo massimo di 192.000 €.

Sconto in fattura per il bonus casa

La novità più accattivamene è rappresentata, probabilmente, dall’opzione dello sconto in fattura anche per gli interventi incentivati dal bonus casa.

Scegliendo questa opzione fiscale il contribuente cede il proprio credito direttamente al fornitore dei lavori, senza doversi preoccupare di prendere accordi con banche o istituti finanziari.

Mi spiego meglio, il fornitore delle prestazioni, ovvero chi realizza lavori come la sostituzione della caldaia, piuttosto che l’ammodernamento de bagno (nuovo impianto idrico sanitario, nuova pavimentazione e così via) può accettare di scontare al cliente, direttamente in fattura, il valore dell’incentivo.

In questo modo il cliente potrà godere subito del suo beneficio fiscale, senza dover aspettare dieci anni di compensazione delle tasse. Al contempo, il fornitore potrà inviare la richiesta all’Agenzia dell’Entrate per ottenere il credito e per cederlo nuovamente a terzi.

Gli adempimenti richiesti

Primo requisito per accedere al bonus casa: le spese sostenute per gli interventi di ristrutturazioni edilizie devono riguardare il periodo compreso tra il 26 giugno 2012 al 31 dicembre 2021, chiaramente le spese devono essere sostenute nell’anno, secondo il criterio dio cassa, e va suddivisa fra tutti i contribuenti che possiedono o detengono l’immobile sulla base di un titolo idoneo.

Inoltre, l’edificio oggetto dell’agevolazione fiscale deve essere esistente e non appartenente alla categoria F2.

Possono usufruirne tutti i contribuenti assoggettati all’imposta sul reddito delle persone fisiche (Irpef), residenti o meno nel territorio dello Stato.

Spetta ai proprietari degli immobili ma anche ai titolari di diritti reali/personali di godimento sugli immobili oggetto degli interventi e che ne sostengono le relative spese, quindi proprietari o nudi proprietari, titolari di un diritto reale di godimento (usufrutto, uso, abitazione o superficie), locatari o comodatari, soci di cooperative divise e indivise, imprenditori individuali, per gli immobili non rientranti fra i beni strumentali o merce,  soggetti indicati nell’articolo 5 del Tuir, che producono redditi in forma associata alle stesse condizioni previste per gli imprenditori individuali.

Per di più, hanno diritto alla detrazione familiare convivente del possessore o detentore dell’immobile, il coniuge separato assegnatario dell’immobile intestato all’altro coniuge e il componente dell’unione civile purché sostengano le spese e siano intestatari di bonifici e fatture.

Per quanto concerne appunto bonifici e fatture, per fruire della detrazione è necessario che i pagamenti siano effettuati con bonifico bancario o postale (anche “on line”), da cui risultino:

  • causale del versamento, con riferimento alla norma (articolo 16-bis del Dpr 917/1986);
  • codice fiscale del beneficiario della detrazione;
  • codice fiscale o numero di partita Iva del beneficiario del pagamento.

Le spese escluse dalla possibilità di pagamento tramite bonifico come per esempio oneri di urbanizzazione, diritti per concessioni ecc, possono essere assolte con altre modalità previste dagli enti competenti (es. bollettini).

Per gli interventi realizzati sulle parti comuni condominiali, oltre al codice fiscale del condominio è necessario indicare quello dell’amministratore o di altro condomino che effettua il pagamento.

Infine, i recenti aggiornamenti dell’Agenzia delle Entrate prevedono l’obbligo di trasmettere all’Enea le informazioni sui lavori relativi alla riduzione dei consumi energetici, tutti specificati all’interno di questa tabella (scaricabile a questo link).

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