Sismabonus, la guida aggiornata

25 Agosto 2021 | Incentivi

In questa guida tratteremo cos’è il sismabonus, quali sono le aliquote previste dall’agevolazione, a chi spetta e come cambia con le novità introdotte dal Decreto Rilancio.

Come sappiamo, il nostro bel paese è caratterizzato da un elevato rischio sismico, quanto?

Secondo la classificazione sismica dei comuni italiani ben il 40% del territorio nazionale si trova in zona sismica 1-2, dove risiedono circa 22 milioni di persone.

Costantemente si verificano terremoti percepibili dalla popolazione, la maggior parte delle volte senza conseguenze gravi a cose o persone, considerato però lo stato del parco immobiliare italiano sono molte le situazioni potenzialmente a rischio.

Come abbiamo affrontato già in altri articoli, quasi 12,5 milioni di edifici, di cui 9,1 milioni (ovvero il 73%) sono antecedenti al 1980, quindi con più di 40 anni di età. Sono addirittura 7,2 milioni (il 51%) gli edifici con più di 50 anni di età.

Ma in regioni come il Molise, Piemonte e Liguria la situazione è ancora più critica: circa un quarto delle abitazioni “vanta” più di cento anni di vita.

Tutte queste abitazioni, costruite senza tenere conto di alcuna norma antisismica (la prima normativa in merito è stata introdotta solo nel 2008), oggi sono segnate dagli acciacchi del tempo, pertanto più esposte al potenziale rischio sismico.

Mettere in sicurezza questi immobili è possibile ma ovviamente comporta dei costi notevoli.

Per questo motivo, lo Stato ha disposto il Sismabonus: l’agevolazione fiscale volta a promuovere gli interventi di riduzione del rischio sismico. Se vuoi capire meglio cos’è il Sismabonus, quali sono le aliquote previste dall’agevolazione, a chi spetta, come funziona il meccanismo e come cambia con le novità introdotte dal Decreto Rilancio, questo è il posto giusto. Mettiti comodo e buona lettura!

Sismabonus, contesto e finalità

Introdotto con la legge di Bilancio 2017, e contenuto all’interno del Bonus casa, il Sismabonus ha l’obiettivo di incentivare la riqualificazione del patrimonio immobiliare esistente nelle zone sismiche 1, 2 e 3.

Gli interventi, generalmente, riguardano la demolizione e ricostruzione totale, il miglioramento strutturale preesistente (senza necessariamente raggiungere i livelli di sicurezza fissati dalla norma) e la riparazione dei singoli elementi strutturali (ad esempio, migliorare le caratteristiche di resistenza e/o di duttilità di elementi o parti).

Tipologie di Sismabonus e condizioni per accedere

Sono previste differenti tipologie di Sismabonus:

  • Ordinario, con aliquota del 50%, ma che con singolo o doppio salto di classe di rischio sismico può raggiungere le aliquote del 70% e 85%;
  • Eco Sismabonus, con aliquote di detrazione dal 75% all’85%;
  • Super Sismabonus, con aliquote che arrivano sino al 110%.

Questi riguardano le nuove costruzioni o gli ampliamenti degli edifici esistenti di tipo abitativo, prima e seconda casa ma è possibile detrarre anche le spese relative agli edifici per le attività produttive (quindi attività agricole, professionali, produttive di beni e servizi, commerciali o non commerciali).

Gli immobili devono trovarsi nelle zone ad alta pericolosità e in zona tre e sarà possibile detrarre i costi relativi agli oneri professionali, alla fornitura di beni e servizi e quelli spettanti i diritti di segreteria.

Per ottenere l’esito positivo dell’incentivo è necessario documentare scrupolosamente le spese ed effettuare i pagamenti attraverso gli appositi bonifici bancari o postali, indicando l’articolo di riferimento (16 bis del Dpr 917/1986), la casuale, il codice fiscale del beneficiario e la p.iva del fornitore.

Possono usufruirne tutti i contribuenti assoggettati all’imposta sul reddito delle persone fisiche (Irpef), residenti o meno nel territorio dello Stato. Spetta ai proprietari degli immobili ma anche ai titolari di diritti reali/personali di godimento sugli immobili oggetto degli interventi e che ne sostengono le relative spese, quindi proprietari o nudi proprietari, titolari di un diritto reale di godimento (usufrutto, uso, abitazione o superficie), locatari o comodatari, soci di cooperative divise e indivise, imprenditori individuali, per gli immobili non rientranti fra i beni strumentali o merce,  soggetti indicati nell’articolo 5 del Tuir, che producono redditi in forma associata alle stesse condizioni previste per gli imprenditori individuali.

È possibile portare in detrazione nell’anno in questione, per 5 anni, fino ad una spesa massima di 96.000,00 € per unità immobiliare ed è cumulabile con i tetti massimi dell’ecobonus. L’importo aumenta fino 136.000,00 € per unità immobiliare in caso di condominio e la detrazione viene ripartita in 10 anni.

Sismabonus 2021, quali sono le novità?

Per effetto dell’applicazione dell’art. 119 del DL 34/2020, è stato introdotto il Super Sismabonus con l’aliquota elevata al 110% per edifici unifamiliari, per condomini e, in ultima istanza, per edifici sino a 4 unità immobiliari di proprietà dello stesso soggetto.

In pratica, grazie al Super Sismabonus, resta fissato il tetto massimo di spesa a 96.000,00 € ma le aliquote del 50%, 70-75%- 80-85%, vengono tutte potenziate al 110%.

Per beneficiarne, gli interventi devono migliorare la prestazione sismica dell’edificio, la quale deve essere dimostrata attraverso le asseverazioni ante e post-intervento.

Gli interventi incentivati dal Super Sismabonus sono gli stessi incentivati dal Sismabonus, con l’aggiunta di due tipologie: l’installazione di impianti fotovoltaici e l’acquisto di accumulatori e colonnine ricarica per auto elettriche.

Attenzione, sono esclude dall’agevolazione gli edifici ubicati in zona sismica 4.

Sconto in fattura per il sismabonus

Come forse saprai, lo sconto in fattura consiste nella possibilità per il contribuente di cedere il proprio credito direttamente al fornitore dei lavori, senza doversi preoccupare di prendere accordi con banche o istituti finanziari.

Quindi, il fornitore delle prestazioni può accettare di scontare al cliente, direttamente in fattura, il valore dell’incentivo.

In questo modo il cliente potrà godere subito del suo beneficio fiscale, senza dover aspettare cinque o dieci anni (a seconda del caso) di compensazione delle tasse. Al contempo, il fornitore potrà inviare la richiesta all’Agenzia dell’Entrate per ottenere il credito e per cederlo nuovamente a terzi.

Documentazione da conservare

In caso di controllo da parte dell’Agenzia delle Entrate è necessario conservare scrupolosamente i seguenti documenti:

  • preliminare ASL se richiesta;
  • Scia o Permesso di costruire;
  • bonifici parlanti;
  • fatture;
  • ricevute degli oneri di urbanizzazione o dei diritti per le autorizzazioni;
  • copia dell’asseverazione della classe di rischio dell’edificio precedente l’intervento e quella conseguibile a seguito dell’esecuzione dell’intervento progettato.

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