Agevolazioni fiscali, quali documenti conservare?

15 Settembre 2021 | Incentivi

Per godere delle agevolazioni fiscali senza preoccupazioni, quali documenti occorre conservare e per quanto tempo?

Hai usufruito della detrazione fiscale per uno o più interventi migliorativi al tuo immobile?

Ben fatto! Grazie alle agevolazioni fiscali è possibile, infatti, potrai recuperare buona parte dell’investimento sostenuto, dal 50 fino al 110%.

Consapevole di quanto sia vantaggiosa questa opportunità, avrai certamente osservato tutti i requisiti richiesti dalla norma ma vuoi essere sicuro di godere di tale beneficio fiscale senza brutte sorprese in futuro.

Come forse saprai, infatti, l’Agenzia delle Entrate può effettuare i controlli sulla legittimità del beneficio fiscale anche diversi anni dopo averlo concesso.

In tal caso, vorrai farti trovare pronto con tutta la documentazione alla mano per dimostrare che hai richiesto la detrazione fiscale a pieno titolo.

Per questo ho deciso di scrivere questo articolo: per informare chi come te vuole godere della detrazione fiscale, quali documenti occorre conservare in caso di controlli e per quanto tempo.

Dunque, se pensi che queste informazioni possano fare al caso tuo mettiti comodo e continua la lettura di questo articolo, fino alla fine!

Detrazione fiscale, contesto e finalità

La detrazione fiscale è una misura che permette di ridurre l’importo complessivo delle tasse che il contribuente è tenuto a pagare.

In particolare, la detrazione fiscale va a ridurre l’aliquota IRPEF attraverso la dichiarazione dei redditi, 730 per i lavoratori dipendenti o modello Redditi per gli autonomi.

Le spese deducibili interessano l’anno precedente alla presentazione della dichiarazione dei redditi e vengono detratte nella misura disposta dall’agevolazione di cui fanno parte, con quote di pari importo distribuite nell’arco degli anni, da 5 a 10 a seconda del caso specifico.

Ad esempio: se il contribuente installa una caldaia a condensazione a cui spetta la detrazione fiscale del 50% significa che questo potrà detrarre dalle proprie tasse solo il 50% della spesa sostenuta, con quote di pari importo nel corso di 10 anni.

Per accedere alla detrazione fiscale occorre allegare alla dichiarazione dei redditi tutti i documenti che attestano la legittimità delle spese detraibili, inoltre, è necessario che tutti i pagamenti siano sostenuti attraverso modalità tracciabili: bonifico bancario, carte di credito, prepagate o assegni bancari o circolari.

Documenti da conservare per il bonus ristrutturazioni

Il bonus dedicato alle ristrutturazioni edilizie (che abbiamo approfondito nell’articolo LINK) è contenuto all’interno del Bonus Casa e fu inizialmente introdotto con l’art. 16 bis del DPR n 912/1986 (testo Unico delle Imposte sui Redditi) il quale prevedeva la detrazione del 36% per le spese sostenute in relazione ad alcuni interventi di manutenzione straordinaria e fino ad un ammontare complessivo di 48.000,00 € per unità immobiliare.

Con la legge n. 83/2012 l’aliquota è stata elevata al 50% e per un ammontare complessivo di 96.000,00 €, attraverso la compensazione delle tasse in 10 anni. Misura che è stata confermata per le spese sostenute dal 26 giugno al 31 dicembre 2021, sia per le singole unità immobiliari che per le parti condominiali

Nel caso di eventuali controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate, alcuni dei documenti da conservare sono gli stessi che ritroveremo per le altre tipologie di agevolazioni fiscali.

Tra questi ci sono tutte le fatture: quelle relative ai lavori da pagare all’impresa così come quelle per l’acquisto di materiali, gli oneri relativi alle prestazioni di tutti i professionisti coinvolti e le spese legate alle autorizzazioni (occupazioni suolo pubblico e altri oneri accessori).

Altrettanto importanti sono le ricevute dei bonifici, le quali devono riportare la causale con riferimento alla norma di legge prevista per l’agevolazione, il codice fiscale del beneficiario e la partita IVA del soggetto a cui è destinato il pagamento.

Come previsto dal Testo Unico delle Imposte sui Redditi, bisogna poi conservare la notifica preliminare ASL nei casi in cui:
• è prevista la presenza in cantiere, anche non contemporanea, di più di una impresa
• la durata prevista dei lavori è superiore a 200 uomini/giorno.

In caso di lavori condominiali, è necessario che l‘amministratore conservi la copia della delibera assembleare con la quale sono stati approvati e delle tabelle millesimali di ripartizione delle spese. Il singolo condominio può essere sprovvisto di tale documentazione purché sia in possesso di una dichiarazione dell’amministratore dove attesti di aver rispettato tutti gli adempimenti previsti dalla legge.

Nell’eventualità in cui la richiesta di agevolazione sia effettuata da un inquilino che risiede nell‘immobile attraverso pieno titolo, è necessario conservare anche una dichiarazione di consenso da parte del proprietario dell’immobile.

Infine, occorre conservare i titoli abilitativi necessari alla realizzazione dell’intervento, quindi eventuale Permesso di Costruire, SCILA, CILA. Se i lavori possono fare a meno di tali permessi, il beneficiario deve comunque possedere la dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà in cui dichiari che l’intervento rientra tra quelli agevolati e indichi la data di inizio dei lavori.

Documenti da conservare per l’Ecobonus

Per quanto concerne l’Ecobonus, ovvero l’agevolazione fiscale volta ad incentivare la riqualificazione energetica degli edifici, la prima versione fu introdotta con la legge finanziaria 2007 (legge n. 296 del 2006, articolo 1, commi da 344 a 349).

Questa prevedeva il riconoscimento delle detrazioni d’imposta IRPEF/IRES da ripartire in 10 rate annuali di pari importo.

Dopo molte proroghe e altrettante modifiche, oggi si presenta nell’aliquota del 65% per gli interventi di sostituzione degli impianti di climatizzazione con sistemi evoluti, impianti dotati di sistemi ibridi o generatori d’aria calda a condensazione; mentre per gli interventi riguardanti l’installazione di impianti di climatizzazione invernale alimentati da biomasse prevede l’aliquota del 50%.

In caso di eventuali controlli occorre conservare gli stessi documenti riportati nel paragrafo precedente, più la comunicazione trasmessa all’ENEA e l’asseverazione del tecnico abilitato attestante il rispetto dei requisiti previsti dalla legge.

L’asseverazione può anche essere sostituita da una dichiarazione resa dal direttore dei lavori o nel caso dell’efficientamento di un impianto, ad esempio per la sostituzione degli infissi o della caldaia, può essere sostituita da una certificazione resa dal fornitore.

Documenti da conservare per il Superbonus 110%

Per quanto riguarda invece la novità del momento, ovvero il Superbonus 110% (per approfondire l’argomento puoi consultare l’articolo Cos‘è il Superbonus?), questo è stato introdotto con L’articolo 119, comma 5 del Decreto Rilancio con la finalità di incentivare la riqualificazione energetica e la messa in sicurezza degli edifici.

Si tratta dell’agevolazione fiscale più succosa di sempre perché permette al contribuente di portare in detrazione fino il 110% delle spese sostenute e in un arco di tempo ridotto: solo 5 anni.

Rispetto alle altre forme di agevolazione fiscale è regolamentato da un meccanismo più complesso che richiede ulteriori documenti da conservare in caso di eventuali controlli.

Infatti, il beneficiario deve conservare, oltre ai documenti sopra citati, gli Attestati di Prestazione Energetica (APE) ante e post-intervento, le asseverazioni del progettista, del direttore dei lavori e del collaudatore se trattasi di sismabonus.

Per quanto tempo occorre conservare la documentazione?

Veniamo quindi all’ultimo quesito: per quanti anni occorre conservare la documentazione?

La sentenza n. 8500 del 25 marzo 2021 della Corte di Cassazione ha fornito la risposta definitiva: in genere, l’Agenzia delle Entrate può contestare la dichiarazione dei redditi entro i 5 anni successivi alla sua presentazione.

Se questo articolo ti è piaciuto commentalo o condividilo con chi credi possa ritenerlo di proprio interesse.

  • Fabrizio ha detto:

    Spett.Riesco,
    Vorrei sostituire la mia vecchia caldaia con una nuova a condensazione di classe A ottenendo in tal modo lo sconto in fattura del 65%.
    Purtroppo la ditta installatrice alla quale mi sono rivolto ,che rappresenta la Bosch, mi ha detto che lo sconto e’ stato momentaneamente sospeso.
    Vorrei sapere se quanto detto risponde al vero.
    Grazie
    Fabrizio

    • RiESCo Srl ha detto:

      Buon giorno Fabrizio.
      Si il suo installatore le ha detto il vero. In seguito al Decreto Legge di venerdì 21 alle 20.00, sono state bloccate le cessioni del Credito (Sconto in fattura) dopo la prima …
      Questo ha bloccato tutti gli installatori ( e lo hanno chiamato Decreto Sostegni) sia i nuovi lavori ma anche i lavori in corso, in quanto tutti sono incerti di cosa succede.
      Situazioni come Bosch, Merloni, Riello etc che compravano il credito dall’installatore, poi lo ricedevano alle Banche, non potranno più essere svolte.
      Anche i molti che come noi, lo cedevamo alle Banche, oggi siamo sul chi v là e non sappiamo come si svilupperà.
      Soprattutto per l’incertezza conseguente tutti i continui cambiamenti di rotta. Pensi questo dello Sconto in Fattura è cambiato 3 volte dal 11 novembre 2021, in 2 mesi e 10 giorni!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Share This