Legge di Bilancio 2025, come cambia il ruolo dell'energia?

3 Febbraio 2025 | News

Legge di Bilancio 2025: più restrizioni per l’efficienza energetica in ambito domestico e maggiori risorse alla Transizione 5.0. Quali saranno gli effetti su imprese e famiglie?

Ogni decisione in materia energetica ha ricadute profonde, che si ripercuotono sul costo della vita, sulla competitività delle aziende e sulla capacità di ridurre l’impatto ambientale.

Mai come oggi, nel pieno di una transizione ecologica sempre più urgente, le scelte politiche in tema di energia sono molto più che semplici decisioni amministrative, bensì veri e propri bivi strategici. Da un lato, c’è la necessità di contenere la spesa pubblica e ridurre il debito, dall’altro l’urgenza di sostenere imprese e cittadini in un percorso di efficientamento energetico che migliori la qualità della vita e renda il sistema più resiliente alle crisi future.

La Legge di Bilancio 2025 ha delineato un nuovo scenario di incentivi e restrizioni, che ridefinisce il ruolo dell’energia nel panorama economico e sociale del Paese.

Queste scelte stanno davvero andando nella direzione giusta? Scopriamo insieme cosa cambia e quali saranno le conseguenze per imprese e famiglie.

Attuale scenario energetico in Italia

L’energia è un elemento centrale per la crescita economica e la sostenibilità ambientale del nostro Paese.

Tuttavia, lo scenario energetico italiano si trova oggi a un bivio: da un lato, la necessità di ridurre la dipendenza dalle fonti fossili e abbattere le emissioni di CO₂ per allinearci agli obiettivi europei della transizione ecologica; dall’altro, l’esigenza di garantire stabilità e accessibilità dei prezzi per famiglie e imprese, messe in difficoltà dall’aumento dei costi energetici degli ultimi anni.

Più del 60% degli edifici in Italia si trova ancora nelle classi energetiche peggiori causando sprechi enormi e bollette elevate. Il sistema produttivo, pur facendo progressi in termini di efficienza, è ancora troppo dipendente dal gas naturale, importato in larga parte dall’estero.

Le energie rinnovabili stanno crescendo, ma piuttosto lentamente rispetto al ritmo necessario per raggiungere gli obiettivi del Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima (PNIEC).

Le politiche energetiche, dunque, devono affrontare un duplice obiettivo: accelerare l’adozione delle rinnovabili e migliorare l’efficienza energetica degli edifici e delle imprese, senza gravare eccessivamente sui costi pubblici e privati.

Legge di Bilancio 2025, le principali novità in tema energetico

La Legge di Bilancio 2025 ha introdotto importanti novità proprio in tema energetico.

La principale riguarda il Bonus Ristrutturazione e l’Ecobonus, nella fattispecie la rimodulazione delle aliquote delle detrazioni fiscali.

Dal 1° gennaio 2025, si parla di aliquota unica per tutte le tipologie di lavori ma differenziata a seconda della tipologia dell’immobile su cui verranno realizzati gli interventi.

Infatti, le detrazioni sono limitate al 50% per le spese sostenute nell’anno e relative alla sola abitazione principale. Aliquota che scenderà ulteriormente al 36% nel 2026. Per gli immobili diversi dall’abitazione principale, l’aliquota scende da subito al 36%, per poi passare al 30% nel 2026. Si tratta di una riduzione significativa delle aliquote attuali, alla quale viene allineato anche il Sismabonus. Il Superbonus al 65% sopravvive nel 2025 per i soli interventi per i quali, alla data del 15 ottobre 2024, il committente abbia prenotato l’agevolazione.

Altra novità sostanziale, l’eliminazione degli incentivi per le caldaie a gas tradizionali, escluse dalle spese detraibili nei progetti di riqualificazione energetica e lavori edilizi.

Questa misura, in linea con la Direttiva Case Green, entrata in vigore nel 2024, introduce la tendenza dei prossimi anni: una progressiva riduzione delle agevolazioni per i combustibili fossili, a favore di tecnologie più sostenibili e compatibili con gli obiettivi europei di efficienza energetica e decarbonizzazione.

Inoltre, la manovra 2025 ha sancito la nascita del nuovo Bonus Elettrodomestici: un contributo per sostenere l’acquisto di elettrodomestici ad elevata efficienza energetica con classe energetica minima B e prodotti in Europa. Con l’acquisto deve essere realizzato anche lo smaltimento dell’elettrodomestico obsoleto. L’importo massimo del contributo è pari a 100 euro (200 per i nuclei familiari con Isee inferiore a 25mila euro).

Occorre notare che queste modifiche si sommano alle limitazioni introdotte per la detrazione massima possibile per i redditi sopra i 75.000 euro, per cui le spese detraibili massime, al netto di quelle sanitarie e di alcuni benefici maturati negli anni precedenti, spaziano dai 4.000 ai 14.000 euro a seconda della composizione del nucleo famigliare e del reddito.

Per quanto riguarda i piani nazionali Transizione 4.0 e 5.0, la Legge di Bilancio 2025 azzera il credito d’imposta per gli investimenti in software, mentre per l’intero programma Transizione 4.0 è stato fissato un tetto massimo di spesa statale pari a 2,2 miliardi di euro.

Nell’ambito di Transizione 5.0, vengono ridefinite le fasce di agevolazione e semplificate le modalità di verifica dei risparmi energetici. Si rafforzano gli incentivi per gli investimenti in beni materiali nuovi destinati all’autoproduzione di energia rinnovabile per autoconsumo. Se questi interventi includeranno moduli fotovoltaici ad alta efficienza, il credito d’imposta potrà raggiungere il 150%. Un’altra novità importante riguarda la possibilità di cumulare il credito d’imposta con il bonus ZES Mezzogiorno e altre agevolazioni europee, purché il sostegno non copra gli stessi costi all’interno dello stesso progetto. Inoltre, le modifiche a Transizione 5.0 riconoscono un ruolo più centrale alle ESCO, che potranno direttamente usufruire del credito d’imposta per i progetti di innovazione realizzati per i loro clienti.

Conclusioni: come cambia il ruolo dell’energia in Italia con la legge di Bilancio 2025?

Come abbiamo visto, la Legge di Bilancio 2025 ha introdotto sostanziali novità, quali saranno le conseguenze per imprese e famiglie?

Partiamo ad analizzare le misure rivolte alle famiglie. La significativa riduzione delle aliquote avrà certamente un impatto positivo sul bilancio pubblico ma le conseguenze per i contribuenti potrebbero seguire due direzioni opposte. Da un lato, potrebbe stimolare interventi più rapidi, spingendo chi desidera usufruire delle detrazioni più elevate a completare i lavori entro il 2025. Dall’altro, potrebbe generare sfiducia, portando molte famiglie a rinunciare agli investimenti in efficienza energetica e rallentando così il processo di riqualificazione del patrimonio edilizio.

Appare diverso l’approccioverso le imprese.Analizzando il quadro complessivo, appare chiaro che il governo intende spingere in particolare su Transizione 5.0, un incentivo che ha già subito diverse revisioni per renderlo più snello e attraente per le imprese.

Nel 2025, ci si aspetta un’accelerazione nell’uso di questo strumento, che potrebbe diventare la leva principale per gli investimenti in efficienza energetica.

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