Bonus ristrutturazione 2025, la guida rapida
27 Gennaio 2025 | Incentivi
La Legge di Bilancio 2025 ha introdotto importanti novità al Bonus Ristrutturazioni, ridefinendolo in base alle tipologie di immobile e prevedendo nuove aliquote e nuovi requisiti.
Hai recentemente acquistato un immobile con l’idea di riqualificarlo sfruttando il Bonus Ristrutturazione?
Una scelta strategica, condivisa da molti, che consente di affrontare i lavori con un supporto economico significativo. Questo contributo, infatti, è stato pensato per rendere più accessibile la trasformazione degli immobili, permettendo di migliorarne le funzionalità, il comfort e l’estetica.
Come forse avrai saputo, però, la Legge di Bilancio 2025 ha cambiato volto ai bonus edilizi, compreso il Bonus Ristrutturazione.
Questo significa che ha perso la sua convenienza? Assolutamente no. Tuttavia, ci sono alcuni aspetti fondamentali che è importante conoscere prima di procedere.
Uno su tutti: dal 1° gennaio 2025 al 31 dicembre 2025, il Bonus Ristrutturazione prevede una detrazione del 50% per gli interventi sulle abitazioni principali, mentre per le seconde e terze case spetta una detrazione dall’imposta lorda pari al 36% delle spese sostenute, in entrambi i casi fino a un ammontare complessivo massimo di 96.000 euro per unità immobiliare. Negli anni 2026 e 2027 scende anche per le abitazioni principali al 36% e per le altre al 30%.
Nel resto dell’articolo vedremo meglio quali interventi sono incentivati, chi può richiedere l’agevolazione e come fare domanda per accedere al Bonus Ristrutturazione.
Buona lettura!
Indice
Cos’è il Bonus Ristrutturazione?
Il Bonus Ristrutturazione, disciplinato dall’articolo 16-bis del TUIR, consiste un’agevolazione sotto forma di detrazione fiscale, per le spese sostenute in materia di ristrutturazione, efficientamento e recupero del patrimonio edilizio.
Questi interventi possono riguardare parti comuni di edifici residenziali così come singole unità immobiliari residenziali di qualsiasi categoria catastale e relative pertinenze.
Come per ogni forma di detrazione fiscale, la modalità di fruizione del beneficio consiste in dieci rate annuali di pari importo.
Bonus ristrutturazione: per quali interventi?
Nello specifico, gli interventi agevolati dal Bonus Ristrutturazione possono riguardare le categorie che seguono.
- Manutenzione straordinaria, che include:
- Rinnovo e sostituzione di parti, anche strutturali, degli edifici;
- Realizzazione o integrazione di servizi igienico-sanitari e tecnologici, purché senza modifiche della volumetria complessiva o delle destinazioni d’uso;
- Installazione di ascensori, scale di sicurezza, nuovi infissi o serramenti con materiali e tipologie diverse;
- Rifacimento di scale, rampe, e interventi per il risparmio energetico;
- Recinzioni per aree private, costruzione di scale interne e molto altro.
- Restauro e risanamento conservativo, come:
- Eliminazione o prevenzione di situazioni di degrado;
- Adeguamento delle altezze dei solai mantenendo le volumetrie esistenti;
- Apertura di finestre per migliorare l’aerazione.
- Interventi di risparmio energetico e utilizzo di fonti di energia rinnovabile;
- Ristrutturazione edilizia, comprendente:
- Demolizione e ricostruzione;
- Modifica delle facciate o creazione di nuove strutture, come mansarde, balconi o verande;
- Apertura di porte e finestre aggiuntive o creazione di servizi igienici ampliati.
- Manutenzione ordinaria, ammessa solo per parti comuni dei condomini, come:
- Riparazione, rinnovo e sostituzione delle finiture degli edifici;
- Integrazione e manutenzione degli impianti esistenti;
- Sostituzione di pavimenti, infissi, tinteggiature interne ed esterne;
- Impermeabilizzazione di tetti e terrazze.
- Ripristino o ricostruzione di immobili danneggiati da calamità naturali;
- Realizzazione di autorimesse o posti auto pertinenziali;
- Opere per eliminare le barriere architettoniche;
- Bonifica da amianto e lavori per prevenire infortuni domestici, con interventi che migliorano la sicurezza abitativa;
- Interventi per migliorare l’efficienza energetica e acustica.
Quali spese accessorie sono incentivate?
Oltre ai costi direttamente legati all’esecuzione dei lavori, è possibile includere nel Bonus Ristrutturazione anche una serie di spese aggiuntive. Tra queste rientrano quelle relative alla progettazione e alle prestazioni professionali collegate, così come le spese tecniche necessarie per specifiche tipologie di intervento. Sono detraibili anche i costi per la messa in regola degli edifici in conformità alle normative vigenti, come il D.M. 37/2008 (ex legge 46/90) per gli impianti elettrici e le norme Unicig per gli impianti a metano.
Rientrano nell’agevolazione anche le spese per l’acquisto dei materiali e per la redazione della relazione di conformità ai requisiti di legge. Inoltre, possono essere considerate le spese per perizie tecniche, sopralluoghi, IVA, imposte di bollo e diritti amministrativi legati a concessioni, autorizzazioni o denunce di inizio lavori. Gli oneri di urbanizzazione e altri costi strettamente connessi alla realizzazione degli interventi, inclusi quelli richiesti dal regolamento di attuazione degli incentivi agevolati (Decreto n. 41 del 18 febbraio 1998), sono anch’essi inclusi.
Questa ampia gamma di spese detraibili rende l’incentivo particolarmente vantaggioso, agevolando non solo i lavori, ma anche tutti i passaggi tecnici e burocratici necessari per la loro realizzazione.
Le novità del Bonus ristrutturazione 2025
Veniamo ora alle novità introdotte dalla Legge di Bilancio 2025 in merito al Bonus Ristrutturazione.
Dal 1° gennaio 2025 al 31 dicembre 2025, il Bonus Ristrutturazione prevede una detrazione del 50% solo per il 2025 e solo per gli interventi sulle abitazioni principali, mentre per le seconde e terze case spetta una detrazione dall’imposta lorda pari al 36% delle spese sostenute, in entrambi i casi fino a un ammontare complessivo delle stesse non superiore a 96.000 euro per unità immobiliare. La detrazione delle spese sostenute negli anni 2026 e 2027 scende anche per le abitazioni principali al 36% e per le altre al 30%.
In pratica, la detrazione a regime è pari al 36% delle spese sostenute nell’anno 2025 e al 30% delle spese sostenute negli anni 2026 e 2027, ma viene prevista una maggiorazione delle aliquote per le abitazioni principali per cui la detrazione è innalzata al 50% delle spese sostenute nell’anno 2025 e al 36% delle spese sostenute negli anni 2026 e 2027.
La maggiorazione è riservata solo per le spese sostenute dai titolari di diritto di proprietà o di diritto reale di godimento sull’unità immobiliare adibita ad abitazione principale.
Inoltre, come abbiamo già approfondito nell’articolo Ecobonus prorogato per tre anni e con nuove regole, sono le escluse dalla detrazione gli interventi di sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale con caldaie uniche alimentate a combustibili fossili.
In pratica, fino al 31 dicembre 2025 per le abitazioni principali l’aliquota massima agevolabile è del 50% con limite massimo di spesa di 96.000 €, dunque, con una detrazione massima ammissibile di 48.000 €. Nel 2026 e fino al 31 dicembre 2027, scende al 36% (stesso limite di spesa e stessa detrazione massima).
Per quanto concerne le seconde e terze case, invece, fino al 31 dicembre 2025 l’aliquota massima agevolabile è del 36% con limite massimo di spesa di 96.000 €, dunque, con una detrazione massima ammissibile di 48.000 €. Nel 2026 e fino al 31 dicembre 2027, scende al 30% (stesso limite di spesa e stessa detrazione massima).
Come fare per accedere al bonus?
Come accennato sopra, per accedere al Bonus Ristrutturazione basta procedere con ben la nota dichiarazione dei redditi.
Onde evitare brutte sorprese, sono fondamentali i documenti che attestino eventuali abilitazioni amministrative necessarie per i lavori eseguiti e, in alcuni casi, dichiarazioni sostitutive dell’atto di notorietà contenenti dettagli specifici sugli interventi effettuati. Per gli immobili non ancora censiti, è necessaria la domanda di accatastamento, mentre per quelli soggetti a IMU, è richiesto il pagamento della relativa imposta, se dovuta.
Nel caso di interventi sulle parti comuni degli edifici residenziali, vanno presentate le delibere di approvazione dei lavori e la tabella millesimale per la ripartizione delle spese. Se il proprietario dell’immobile è diverso dal beneficiario, deve essere fornita una dichiarazione di consenso all’esecuzione dei lavori, a meno che non si tratti di familiari conviventi.
In alcune situazioni, può essere richiesta una comunicazione preventiva all’ASL, contenente la data di inizio dei lavori, quando obbligatoria. Inoltre, è fondamentale conservare fatture e ricevute fiscali relative alle spese sostenute, insieme alle ricevute dei bonifici di pagamento, che devono essere effettuati seguendo le modalità previste per le agevolazioni fiscali.
A questo punto dovrei averti trasmesso le principali nozioni circa il Bonus Ristrutturazione 2025, se questo articolo ti è stato utile commentalo o condividilo con chi pensi possa trovarlo interessante.
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