Conto Termico per le Pubbliche Amministrazioni: innalzato da 200 a 400 milioni

26 Maggio 2023 | Incentivi

La Legge del 21 aprile 2023, n. 41, ha disposto per il Conto Termico l’innalzamento del plafond destinato alle Pubbliche Amministrazioni, da 200 a 400 milioni di euro. Perché questa decisione? Cosa occorre sapere per cogliere l’opportunità di riqualificare riducendo l’investimento fino al 65%, o addirittura fino al 100% se cumulato con altri contributi?

L’interesse per il Conto Termico sta crescendo sempre più, soprattutto tra le Pubbliche Amministrazioni chiamate a riqualificare strutture scuole, uffici e centri sportivi, dovendo contare su risorse limitate.

Anche per questo è intervenuta la legge del 21 aprile 2023, n. 41, disponendo l’innalzamento del plafond per le Pubbliche Amministrazioni da 200 a 400 milioni.

In questo modo, potenzialmente, molti più Comuni potranno sfruttare la grande opportunità del Conto Termico, incrementando così l’efficienza energetica degli edifici esistenti e la produzione di energia termica da fonti rinnovabili.

L’accesso all’incentivo, però, è tutt’altro che scontato.

Per presentare la domanda occorre preparare una voluminosa documentazione, che richiede tempo e competenze, e se difforme può portare al rigetto della pratica.

Per ovviare a queste criticità la soluzione è quella di incaricare specialisti del settore, come RiESCo, di tutta l’operazione, dalla progettazione, alla realizzazione, passando, appunto, dalla richiesta d’incentivo.

In questo modo, l’amministrazione potrà efficientare le strutture abbattendo subito l’investimento necessario e liberando il proprio ufficio tecnico da ogni onere.

Per conoscere meglio tutte le opportunità del Conto Termico per le Pubbliche Amministrazioni, continua la lettura di questo articolo fino alla fine.

Cos’è il Conto Termico?

Il Conto Termico 2.0 è stato introdotto con il D.M. 28/12/2012 al fine di incrementare l’efficienza energetica e la produzione di energia termica da fonti rinnovabili. È rivolto alle Pubbliche Amministrazioni ma anche a imprese e privati.

Il contributo disposto dal Conto Termico copre fino il 65% dei costi sostenuti per l’intervento di efficienza energetica e può essere richiesto attraverso due modalità:

  • per accesso diretto dopo entro 60 gg dalla fine dei lavori;
  • tramite prenotazione, dunque, prenotando l’incentivo prima ancora che l’intervento sia realizzato.

Gli interventi incentivati dal Conto Termico per le Pubbliche Amministrazioni sono:

  •  il miglioramento dell’isolamento termico dell’involucro edilizio;
  •  la sostituzione di infissi e pannelli vetrati con altri a minor dispersione termica e introduzione di schermature;
  •  la sostituzione dei sistemi per l’illuminazione con sistemi più efficienti;
  •  la sostituzione dei sistemi per la climatizzazione con tecnologie ad alta efficienza;
  •  la produzione di energia termica da fonti rinnovabili;
  •  l’introduzione di sistemi avanzati di controllo e gestione dell’illuminazione e della ventilazione. 

Per la trasformazione di edifici esistenti in edifici a energia quasi zero (nZeb), il contributo arriva al 65% anche per eventuali spese di demolizione e adeguamento sismico.

Il meccanismo copre in ogni caso il 100% dei costi della Diagnosi Energetica effettuata per determinare gli interventi da eseguire ed è cumulabile con altri finanziamenti pubblici (anche statali), a patto che la somma dei contributi pubblici non superi il 100% del costo degli interventi. 

Gli interventi devono essere realizzati utilizzando esclusivamente apparecchi e componenti di nuova costruzione e devono essere correttamente dimensionati in funzione dei reali fabbisogni di energia termica.

Quali sono le novità per le Pubbliche Amministrazioni?

Prima della legge del 21 aprile 2023, i fondi previsti per il Conto Termico ammontavano a 200 milioni per le Pubbliche Amministrazioni e 700 milioni per aziende e cittadini.

Adesso, invece, il plafond per i Comuni si è innalzato a 400 milioni.

Segno che l’interesse verso questo incentivo sta crescendo al punto tale da rendere necessario l’aumento delle risorse.

Un’altra recente novità è quella relativa alla possibilità di cumulare il Conto Termico con i fondi del PNRR lì dove le risorse reperite non siano sufficienti o si prevedano spese maggiori dovute all’aumento dei costi dei materiali e delle forniture.

Criticità del Conto Termico: iter complesso e alte probabilità di rigetto della pratica

Per le Pubbliche Amministrazioni il conto termico può rappresentare un’opportunità estremamente vantaggiosa per riqualificare le proprie strutture riducendo i costi necessari fino al 65%, addirittura fino al 100% se cumulato con altre forme di contributo.

Per accedervi, però, occorre seguire un iter molto complesso e produrre una copiosa documentazione contenente:

  • dichiarazione della dimensione dell’impresa come da normativa;
  • dichiarazione del fine lavori redatta o dal soggetto responsabile (scaricabile a questo link alla voce Modello 6) o da un tecnico abilitato;
  • schede tecniche degli strumenti installati;
  • certificazione del produttore degli elementi impiegati;
  • fatture e bonifici delle spese sostenute come stabilito dalle regole applicative del Conto Termico 2.0 (consultabili attraverso questo link);
  • documentazione fotografica attestante l’intervento sostenuto come stabilito dalle regole applicative del Conto Termico 2.0.

Per avere un’idea più chiara di come funziona la procedura step by step, abbiamo redatto appositamente questa guida: Conto Termico: esempio di pratica e modulistica.

Una volta presentata la richiesta di accesso al Conto Termico, il GSE S.p.A. (organo che regolamenta il controllo e la fruizione del contributo) condividerà con il soggetto responsabile (colui che ha presentato la domanda) l’esito della verifica: accettazione/rigetto/richiesta d’integrazione.

Dunque, dopo aver impiegato così tante energie prima nella raccolta della documentazione necessaria e poi, nella presentazione della domanda, magari a lavori già avviati, l’amministrazione potrebbe ritrovarsi senza contributo.

Allungando drasticamente i tempi di ritorno dell’investimento.

Soluzione: trasferimento di tutti gli oneri a RiESCo

RiESCo in quanto Energy Service Company certificata UNI CEI 11352:2014 e ISO 9001, conosce bene la complessità del Conto Termico, allo stesso tempo, riconosce in questo incentivo, un’incredibile opportunità per realizzare maggiori interventi di efficienza energetica.

Per questo guida le Pubbliche Amministrazioni nella riqualificazione delle proprie strutture, con l’aiuto degli incentivi dedicati. In che modo?

Operando con il Contratto di Prestazione Energetica, EPC, col quale si fa carico di tutte le fasi dell’operazione, ovvero:

  • progettazione delle soluzioni di efficienza energetica;
  • ottenimento dell’incentivo;
  • cofinanziamento dell’intervento;
  • realizzazione dell’intervento.

Dunque, RiESCo si occupa di tutta la pratica del Conto Termico, liberando così l’ufficio tecnico comunale dell’incombenza. Inoltre, garantisce l’ottenimento dell’incentivo, anticipandone il valore.

In questo modo la Pubblica Amministrazione è in grado di assicurarsi:

  • La progettazione mirata e altamente specialistica per riqualificazione energetica della propria struttura;
  • La realizzazione dell’intervento scontato dell’incentivo;
  • Nessuna pratica burocratica da gestire;
  • Nessun rischio di vedere rigettata la pratica dell’incentivo.

Quanto potrebbe essere interessante per il tuo Comune? Scopriamolo insieme!

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