Conto Termico per le Pubbliche Amministrazioni: l’incentivo a fondo perduto cumulabile con altri contributi

17 Giugno 2019 | Incentivi

Il Conto Termico 2.0 permette alle pubbliche amministrazioni di fare efficienza energetica riducendo l’investimento fino al 65% e se cumulato con altri contributi
(Regione etc.) fino al 100%.

Quanti edifici pubblici del tuo Comune come scuole, uffici, centri sportivi, necessitano di interventi di efficienza energetica? Quanti di questi dispongono già di un progetto di riqualificazione che aspetta solo di essere finanziato? La chiave per aprire le porte all’efficienza energetica esiste, si chiama Conto Termico 2.0.

Il Conto Termico è l’incentivo a fondo perduto erogato dal GSE S.p.A. (Gestore dei Servizi Elettrici) per promuovere gli interventi di incremento di efficienza energetica degli edifici esistenti e di produzione di energia termica da fonti rinnovabili.

Cos’è che rende questo incentivo particolarmente vantaggioso? Le tipologie di intervento incentivate e soprattutto la modalità: importi estremamente vantaggiosi perché cumulabili con altre forme di contributi, ottenibili in tempi rapidi.

Quanto potrebbe essere interessante conoscere meglio questo incentivo per gli interventi di efficienza energetica di cui necessita il tuo Comune? Scoprilo continuando la lettura di questo articolo, capiremo meglio cos’è il Conto Termico 2.0, quali sono le finalità di questo incentivo, quali interventi riguarda, quanto permette di risparmiare alla pubblica amministrazione e come fare per accedere al meccanismo d’incentivazione.

Conto Termico 2.0, contesto e finalità

Le Pubbliche Amministrazioni sono tra i maggiori consumatori di energia in Italia, soggette a spese annuali di circa 7,5 mld di euro, di cui due terzi servono per sostenere la materia prima e il restante un terzo per i servizi energetici.

L’impiego delle spesa energetica tocca una grande varietà di settori: edifici pubblici e non solo, trasporti, illuminazione pubblica etc.

In ognuno di questi settori troviamo strumenti energetici inadeguati, sorpassati dalle attuali tecnologie, il che genera sprechi energetici e quindi economici. L’aspetto positivo? Un grandissimo potenziale di efficienza energetica.

Il Conto Termico 2.0, introdotto dal DM 16/2/2016 nasce con lo scopo di potenziare e migliorare il precedente decreto 28/12/2012 e favorire così l’incremento dell’efficienza energetica e la produzione di energia termica da fonti rinnovabili.

Rispetto al suo predecessore, il nuovo Conto Termico semplifica le procedure e apre le porte a nuovi soggetti e nuovi tipi di interventi incentivati, integrando inoltre impianti di grandi dimensioni.

La stessa erogazione dell’incentivo risulta notevolmente migliorata: il limite di erogazione in un’unica rata passa dal precedente tetto di 600 euro agli attuali 5.000 € e contestualmente sono stati ridotti i tempi di pagamento da 6 mesi ai 2.

Con questi benefici risulta particolarmente vantaggioso riqualificare i propri edifici, recuperando in tempi brevi gran parte della spesa sostenuta.

Considerato il ruolo esemplare che possono esercitare le Pubbliche Amministrazioni nell’ambito dell’efficienza energetica, per questi, il Conto Termico 2.0 è stato reso ancora più conveniente, per i seguenti motivi:

  • Alle Pubbliche Amministrazioni sono stati destinati 200 dei 900 milioni totali (PA, Aziende, Privati);
  • Il Conto Termico può essere cumulato con contributi di altra natura (come ad esempio quelli della Regione di appartenenza) e ripagare così fino il 100% dei costi;
  • La diagnosi energetica, fondamentale per riconoscere gli sprechi e trasformarli in risparmio, è finanziata al 100% dall’incentivo, così come l’attestato di prestazione energetica;
  • Per le Pubbliche Amministrazioni è possibile richiedere l’incentivo tramite accesso diretto, sia per gli interventi in corso o ancora prima di aver iniziato i lavori, attraverso la modalità prenotazione.
    Se rispettano determinati requisiti infatti, possono richiedere l’acconto per i lavori che consiste nei 2/5 o nel 50% del totale dell’incentivo;
  • È possibile richiedere l’incentivo anche per gli interventi completati da massimo 60 giorni.

Elenco Interventi incentivati e come si calcolano

Gli interventi incentivati dal Conto Termico 2.0 per la Pubblica Amministrazione, riguardano “gli interventi di manutenzione sull’involucro e sugli impianti degli edifici finalizzati all’incremento dell’efficienza energetica e alla produzione di energia termica da fonti rinnovabili (fonte GSE S.p.A.)”.

Qui puoi trovare l’elenco dettagliato e la relativa percentuale incentivata, così da calcolare l’investimento necessario.

TIPOLOGIE DI INTERVENTO% MASSIMA
INCENTIVATA
Isolamento Termico di superficie opache40%
Sostituzione di infissi40%
Sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con generatori di calore a condensazione40%
Installazione di sistemi di schermatura e/o ombreggiamento40%
Trasformazione in edifici Nzeb40%
Sostituzione di sistemi per l’illuminazione di interni e delle pertinenze esterne con sistemi di illuminazione40%
Installazione di tecnologie di building automation degli impianti termici ed elettrici degli40%
Sostituzione di impianti di climatizzazione con impianti a pompa di calore fino a 2.000 kW65%
Sostituzione di impianti di climatizzazione con generatori a biomassa fino a 2.000 k65%
Installazione di collettori solari termici fino a 2.500 mq,65%
Sostituzione di scaldacqua elettrici con scaldacqua a pompa di calore65%
Sostituzione di impianti di climatizzazione con nuovi sistemi ibridi (caldaie a condensazione + pompa di calore)65%

Come anticipato sopra, in ogni caso, la diagnosi energetica è sempre incentivata fino al 100%.

Quanto permette di risparmiare

Dalle percentuali sopra elencate si evince quanto succoso sia questo incentivo e conseguentemente la grande occasione che può rappresentare il Conto Termico 2.0 per le Pubbliche Amministrazioni.

Trattandosi ricordiamolo, di un finanziamento a fondo perduto e non della “solita” detrazione fiscale, l’amministrazione può disporre di un vero e proprio accredito su conto corrente come un qualsiasi bonifico.

L’importo come abbiamo visto è particolarmente vantaggioso, rimborsa dal 40 al 65% dei costi sostenuti per l’intervento di efficienza energetica e questo permette al Comune di ripagare in tempi rapidi gran parte dell’investimento, in alcuni casi addirittura di finanziarlo totalmente (cumulando l’incentivo con altri contributi).

Estremamente vantaggioso per tutte quelle realtà italiane che si trovano a fare i conti con scarse risorse economiche e non solo…

Sovente accade che la Pubblica Amministrazione abbia invece la forza economica per sostenere autonomamente l’intervento ma che non possa farlo a causa dei vincoli di legge che limitano la capacità d’investimento.

Per permettere loro di poter comunque realizzare interventi di efficienza energetica, il Conto Termico ha previsto la possibilità di finanziare la quota non ricoperta dall’incentivo, attraverso le ESCo (Energy Service Company).

Come ottenere il Conto Termico 2.0

I soggetti che possono richiedere e quindi ottenere il Conto Termico 2.0 sono:

  • La Pubblica amministrazione stessa (inclusi gli ex Istituti Autonomi Case Popolari, le cooperative di abitanti iscritte all’Albo nazionale delle società cooperative edilizie di abitazione e dei loro consorzi costituiti presso il Ministero dello Sviluppo Economico, nonché le società a patrimonio interamente pubblico e le società cooperative sociali iscritte nei rispettivi albi regionali – fonte GSE S.p.A);
  • La ESCo (Energy Service Company) dopo aver stipulato un Contratto di Rendimento Energetico (EPC) con la Pubblica Amministrazione.

Perché la Pubblica Amministrazione dovrebbe decidere di non procedere autonomamente ma di affidarsi ad una ESCo?

Le Energy Service Company come forse saprai, sono società certificate che offrono servizi di efficienza energetica, le quali tramite il particolare Contratto di Rendimento Energetico EPC, assumono su di sé tutti i rischi dell’operazione, dal finanziamento dell’intervento all’ottenimento dell’incentivo.

Come abbiamo visto l’incentivo gioca un ruolo fondamentale nella partita con l’efficienza energetica, perché permettere a molti, di effettuare operazioni altrimenti impensabili.

D’altronde per accedere al Conto Termico 2.0 occorrono capacità tecniche ed una conoscenza approfondita dell’iter.

Con le competenze tecniche e le garanzie offerte dalla ESCo, l’amministrazione perché dovrebbe decidere di muoversi in autonomia mettendo a rischio l’ottenimento dell’incentivo?

Alcune amministrazioni incaricano i propri tecnici (non specialisti di efficienza energetica e di incentivi dedicati) dell’ottenimento del Conto Termico, pensando così di poter risparmiare sui costi legati alla pratica. Quello che non sanno probabilmente, è che decidendosi di affidare la pratica ad una ESCo non avrebbero comunque costi.

Come prevede il Contratto di Rendimento Energetico EPC, ogni rischio ma anche ogni costo è a carico della ESCo.

Troppo bello per essere vero? Eppure è così ed il motivo è semplice: questo modello contrattuale prevede che il fornitore di tali servizi (la ESCo) venga remunerato attraverso parte del risparmio generato, in questo caso con parte dell’incentivo ottenuto.

RiESCo, Attraverso questo virtuoso Contratto di Rendimento Energetico (EPC), aiuta le Pubbliche Amministrazioni ad accedere al Conto Termico 2.0, ottenendo così, preziose risorse da destinare all’interesse pubblico.

Se desideri maggiori chiarimenti, specifici per il tuo caso, contattaci. Oppure condividi l’articolo con chi credi possa trovarlo interessante!

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