Fine del Mercato Tutelato: cosa succederà e cosa conviene fare

22 Dicembre 2022 | Efficienza Energetica

Il 10 gennaio 2024 finirà il mercato tutelato per i clienti domestici, per le microimprese invece sarà ad aprile 2023. Cosa comporterà per i clienti che ora pagano la luce ed il gas al prezzo tutelato? E più in generale, come si evolverà il mercato energetico?

Ancora pochi giorni e si chiuderà uno degli anni più complessi sul fronte energetico, con prezzi instabili e mediamente alle stelle.

Dovremo poterci sentire sollevati, fiduciosi che il nuovo anno spazzi via i problemi del vecchio, invece, sappiamo già che troveremo le stesse criticità, o addirittura peggiori?

Ovviamente, a seconda di come si evolveranno le attuali tensioni geopolitiche, l’ago della bilancia si sposterà a favore di bollette più sostenibili o meno, ma a prescindere da ciò, per l’anno che verrà dobbiamo tenere conto di due fattori: la fine del mercato tutelato e le probabili modifiche che verranno applicate dai fornitori ai contratti in mercato libero.

Questi cambiamenti che impatto avranno sul mercato e quindi sulla spesa energetica? Cosa può fare il consumatore, domestico e aziendale, per garantirsi l’energia a prezzi contenuti e stabili?

Per scoprirlo mettiti comodo e leggi questo articolo fino alla fine!

Cos’è il mercato di maggior tutela?

Come abbiamo approfondito nell’articolo Mercato libero o tutelato, e altre soluzioni per risparmiare in bolletta,  il regime di tutela permette all’utente finale di pagare l’energia ad un prezzo uguale in tutto il Paese. Questo prezzo viene stabilito dall’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (Arera) in base all’andamento dei mercati finanziari e all’ingrosso, ed è fissato per tre mesi.

Perché verrà abolito il mercato tutelato?

La scadenza è vicina ma le origini del provvedimento sono lontane, esattamente negli anni 90.

Il Dl. n. 79 del 16 marzo 1999, più noto come Decreto Bersani, ha avviato la liberalizzazione del mercato, seguendo le indicazioni della direttiva comunitaria del 1996 volta alla creazione del Mercato Unico dell’energia in Europa, volta a portare una graduale liberalizzazione delle attività di produzione, importazione, esportazione, acquisto e vendita di energia elettrica.

Dal luglio 2007 il mercato dell’energia in Italia è liberalizzato, dunque, ogni fornitore può decidere di entrare sul mercato in qualsiasi momento e gli utenti possono liberamente decidere a quale fornitore rivolgersi.

In questo modo il prezzo dell’energia viene stabilito dall’incontro tra la domanda e l’offerta dell’energia elettrica e gas, arrivando a definire prezzi più concorrenziali.

A quando l’abolizione?

Il 10 gennaio 2024 scade il mercato tutelato per i clienti domestici luce e gas, per le Piccole e Medie Imprese la data ufficiale è gennaio 2021 (le piccole aziende che per tale data non hanno ancora scelto un fornitore nel mercato libero, sono passate automaticamente nel Servizio a Tutele Graduali).

Per le microimprese con meno di 10 dipendenti e fatturato inferiore a 2 milioni di € è fissata invece per il 1° aprile 2023

Che conseguenze avrà sui consumatori?

Dal rapporto redatto da ARERA, nel 2022 gli italiani che sono rimasti nel mercato tutelato hanno speso per la bolletta più del doppio rispetto al 2021. Analizzando i dati di un’ipotetica famiglia con fornitura residente e potenza 3 kW e con consumo di circa 2.700 kWh annui, nel 2021 erano costati circa 632 € mentre alla fine del 2022 sono stati 1.322 €.

Nonostante ciò, ha rappresentato la scelta più conveniente per famiglie e imprese perché se è vero che l’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente ha registrato un incremento del 59% del costo dell’elettricità sul mercato a maggior tutela, i dati Istat elaborati dall’Unione nazionale consumatori (Unc) fotografano allo stesso tempo un incremento del 135,9% del costo dell’energia elettrica del mercato libero.

Coloro che meglio sono riusciti a proteggersi dai rincari in bolletta sono stati i consumatori che hanno sottoscritto un contratto di fornitura in regime di mercato libero ma con il prezzo bloccato (ai valori pre-emergenza), ma anche per loro la pacchia potrebbe finire presto…

Sempre più fornitori di energia stanno proponendo ai propri clienti rimodulazioni del contratto per adeguare il prezzo a quello del mercato.Di norma il cliente riceve una comunicazione da parte del fornitore dove li viene proposto di accettare oppure di recedere dal contratto senza pagare alcuna sorta di penale. Tutto legale, se ciò avviene nei tempi e nei modi previsti dalla legge, ma come forse saprai, negli ultimi mesi si sono moltiplicate le azioni fraudolenti da parte di alcuni colossi dell’energia, intente ad applicare aumenti illegittimi e minacce di rescissione dal contratto di fornitura.

Soluzioni

Come visto nel paragrafo precedente, se allo scadere dei tempi i consumatori fossero ancora sprovvisti di un nuovo contratto di fornitura nel mercato libero, questi verranno assegnati al Servizio a tutele graduali, garantendo la continuità della fornitura di elettricità.

È comunque possibile passare in qualsiasi momento al mercato libero, anche prima delle suddette date, scegliendo il venditore e il tipo di contratto più adatto alle proprie esigenze.

Conoscere il contratto di energia che abbiamo stipulato con il nostro fornitore è determinante per evitare di pagare inutili, ed eccessivi, sovrapprezzi, ma se desideriamo abbattere concretamente la spesa energetica le considerazioni da fare sono di altra natura.

Siamo a portati a vedere nei cosiddetti costi fissi, ovvero i costi di trasporto, oneri di sistema, Iva ecc, i maggiori sprechi, perché poco hanno a che fare con i nostri usi e consumi, in realtà quello che incide maggiormente in bolletta è il costo della materia prima: per l’80% della bolletta elettrica e per il 70% su quella del gas.

A differenza degli oneri di sistema, il cui prezzo, peraltro, è uguale sia in regime di tutela che nel mercato libero, sulla spesa della materia energia possiamo ottenere grandi risparmi. Come?

Innanzitutto, riducendo i consumi, poi assicurandoci di pagare la materia energia al prezzo più vantaggioso.

Attenzione: per “ridurre i propri consumi” intendo fare di più con meno energia, senza adoperare insensate rinunce.

Questo è possibile realizzando specifici interventi di efficienza energeticaautofinanziati ed incentivati dai bonus statali.

Che tu sia un privato, un’impresa o una pubblica amministrazione, interessato a consumare davvero meno energia e pensi che RiESCo possa fare al caso tuo, noi ci siamo.

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