Energia elettrica: quando rappresenta un problema?

26 Marzo 2018 | Efficienza Energetica

Prova ad immaginare una tua giornata tipo in cui però, non puoi avvalerti dell’energia elettrica. Qualche problema? Beh io ne avrei…dovrei pensare ad un modo diverso per cucinare i pasti, per comunicare, per spostarmi, perfino per scaldare l’acqua di casa.

Ne siamo totalmente dipendenti, non che sia questo il problema, anzi essere consapevoli di quanto la nostra vita sia condizionata da questo eccezionale strumento ci dovrebbe orientare, in caso, verso un uso più responsabile. Quante volte invece ci capita di dare per scontata questa risorsa? Anche a te sarà successo di fare qualche piccolo spreco…una luce che resta accesa anche se non occorre a nessuno, il riscaldamento in funzione anche se la temperatura ideale è già stata ampiamente raggiunta e così via. Tranquillo, sei in ottima compagnia! Infatti, per quanta attenzione impieghi, è capitato (e continua a capitare) anche a me.

Qualcosa però sta cambiando, sono già moltissime infatti, le persone che avvertono la necessità di rivoluzionare il modo con cui produciamo, consumiamo e troppo spesso sprechiamo, energia elettrica. Noi di RiESCo siamo tra queste persone ed è per questo che ogni giorno sfidiamo gli sprechi dell’energia tradizionale, ma posso immaginare che anche tu, che stai dedicando del tempo alla lettura di queste righe, condividi con noi gli stessi valori.

Oltre l’aspetto etico, che certamente ha la sua importanza, ti sei mai chiesto perché lo spreco o l’uso scorretto di energia elettrica è un problema? Perché i “danni collaterali” si riflettono su di te e quindi sulla comunità intera. Alcune problematiche sono conosciute a tutti, altre, non meno importanti, no. Tu credi di conoscerle tutte? Scopriamolo insieme.

Come produciamo energia elettrica?

Combustibili fossili. Il metodo più utilizzato ad oggi nel mondo, per produrre energia elettrica si avvale di una fonte non rinnovabile quindi più costosa rispetto ad altre risorse, e che sprigiona oltretutto nell’aria ingenti emissioni di C02.

Ti sembra folle? In realtà rappresenta da sempre, la strada più naturale da seguire per una serie di motivi…

Questa fonte è rappresentata dai combustibili fossili (petrolio ed idrocarburi naturali, carbone e gas naturale) che hanno il vantaggio di essere compatti, ovvero dispongono di un alto rapporto peso/valore, inoltre sono facili da immagazzinare e quindi facili da trasportare.

Per questo, produrre energia elettrica avvalendosi del petrolio o gas naturale, è il paradigma sul quale basiamo l’intero sistema economico: dalla produzione industriale, ai trasporti, all’uso domestico alla mobilità individuale. Ha aumentato la produttività di tutti i settori, dall’industria al privato e per questo ha vissuto questa forte espansione.

Alla luce di questo, la scelta dei combustibili fossili come primo mezzo per produrre energia, appare ragionevole, se non fosse che -per fortuna- oggi la tecnologia ci mette a disposizione altre soluzioni in grado di farci ottenere alte prestazioni, riducendo gli sprechi, senza recare danni all’ambiente e immuni all’aumenti del prezzo.

L’approvvigionamento energetico in Italia e il problema del prezzo troppo elevato

Sopra abbiamo accennato ad un argomento di grande interesse, specialmente negli ultimi tempi, ovvero agli “aumenti del prezzo dell’energia elettrica. Ti sei mai chiesto da cosa dipendono?

La domanda non è delle più semplici, perché di fatto dipendono da una molteplicità di fattori, uno dei più incisivi senza dubbio è l’approvvigionamento, ovvero quel complesso sistema finalizzato al reperimento della quantità di energia necessaria a soddisfare il fabbisogno energetico nazionale. Con questo ci riferiamo sia alla produzione che all’importazione dell’energia sotto forma di elettricità, gas naturale o materie prime energetiche (carbone, petrolio, uranio).

Come riporta il Ministero delle Sviluppo Energetico “La quota delle importazioni nette rispetto al fabbisogno energetico nazionale, che indica il grado di dipendenza del Paese dall’estero, cresce lievemente passando dal 75,3% del 2015 al 75,6% del 2016”.

Il dato positivo è che, rispetto al 2010, la quota di fabbisogno energetico nazionale soddisfatta da importazioni estere, è più bassa di circa 7 punti percentuali. Da cosa è dovuto? Incide e non poco, l’aumento dell’utilizzo delle FER (fonti energetici rinnovabili).

Nonostante ciò, come si legge nella Relazione del MISE, l’alto costo del prezzo energetico resta un problema per l’Italia: “Rimane un divario in termini di costi energetici che svantaggia il nostro Paese […] permane un significativo premio pagato dalle imprese italiane per l’energia elettrica e uno più lieve (e in calo) per il gas acquistato dalle famiglie”.

Come si spiega questa discrepanza di costi rispetto agli altri Paesi Europei?

In Italia sono presenti molteplici produttori di elettricità, la cui maggioranza, come detto sopra, si avvale soprattutto dei combustibili fossili. I paesi europei che spiccano invece per i bassi costi, come la Francia, producono l’energia elettrica per lo più attraverso il nucleare.

La materia prima usata dalla Francia è nettamente più economica rispetto a quella italiana, ma non basta a giustificare questo grande divario.

Ciò che incide maggiormente sul prezzo finale dell’energia elettrica sono i costi di gestione. Attenzione, con questo non intendo solamente i costi relativi alla gestione degli impianti. Vi sono altre voci che non possono essere ignorate: servizi di trasmissione e distribuzione, oneri di sistema e imposte. A queste poi va sommato poi il prezzo della componente energetica (regolata dall’AEEGSI).

Risultato finale in bolletta? Spesso il consumo è inferiore alle voci di spesa!

Prendiamo ad esempio una bolletta della luce e facciamo il focus sulla categoria “oneri di sistema”:

  • 78,95% componente A3, per gli incentivi alle fonti rinnovabili;
  • 6,86% componente Ae, agevolazioni per le imprese manifatturiere a forte consumo di energia elettrica;
  • 6,71% componente A2 e MCT, oneri per la messa insicurezza del nucleare e compensazioni territoriali;
  • 1,08% componente A5, sostegno alla ricerca di sistema;
  • 1.08% componente UC4, compensazioni per le imprese elettriche minori;
  • 0.96% componente A4, regimi tariffari speciali per la Rete Ferroviaria Italiana, per il servizio universale e merci;
  • 0.96% componente AS, bonus elettrico.

Piccola riflessione, l’onere più significativo è quello utile a finanziare il risparmio di un altro, mentre tu stai ancora sprecando i tuoi soldi per pagare in bolletta costi che non dipendono da te. Ti piacerebbe un cambio di rotta?

Possibili soluzioni

Cambiare il modo di produrre energia elettrica oggi è possibile, lo testimoniano i dati: nel 2017 in Italia, l’energia da fonti pulite ha coperto quasi un quinto dei consumi (fonte Gse).

Le fonti rinnovabili eliminano la problematica ambientale, non emettendo nell’atmosfera ingenti quantità di CO2 e o altre sostanze inquinanti, non alterano il clima e di conseguenza il nostro benessere. Elimina il problema dell’approvvigionamento e dell’alterazione del prezzo, poiché si servono di risorse presenti in natura in forma libera ed inesauribile. Ma soprattutto, scegliendo le energie rinnovabili, scegli l’indipendenza energetica.

Abbiamo aperto l’articolo con una premessa: siamo dipendenti dall’energia. Ma ora ti chiedo, vuoi esserne schiavo?

Ti dico come abbiamo fatto noi di RiESCo ad ottenere l’indipendenza energetica, grazie al bene più importante, che è gratis ed alla portata di tutti: il sole. Ogni giorno studiamo soluzioni adatte ad ogni specifica esigenza di efficienza energetica a partire dal fotovoltaico+LED per l’illuminazione al Solare Termico per scaldare l’acqua calda sanitaria, mixando le giuste dosi di incentivi, per rendere l’indipendenza una grande opportunità di risparmio e un aiuto concreto all’ambiente. Applichiamo i principi e valori del progetto UE al nostro particolare Energy Performance Concract, perché la trasparenza, a differenza dei contratti di certi colossi energivori di luce e gas, resti un elemento imprescindibile.

L’indipendenza energetica non è un’utopia: abbiamo a nostra disposizione preziosissime risorse in grado di rigenerarsi con la stessa velocità con cui vengono consumate e le troviamo in natura, in forma libera e gratuita. Perché ostinarci con fonti energetiche fossili che inquinano la stessa aria che respiriamo? La scelta e un uso consapevole dell’energia che annienti gli sprechi, con l’aiuto di specialisti del settore, trasforma il sogno in realtà.

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