Via libera al Conto Termico 3.0: approvato il nuovo decreto
7 Agosto 2025 | Incentivi
Il provvedimento appena approvato dal MASE segna una tappa importante sulla messa in funzione del Conto Termico 3.0, sia per privati che per le pubbliche amministrazioni
Se lavori nel settore dell’efficienza energetica o hai già fatto ricorso al Conto Termico per incentivare interventi di riqualificazione su edifici pubblici o privati, l’approvazione del nuovo decreto del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) sul Conto Termico 3.0 rappresenta un aggiornamento normativo di grande rilievo per la tua attività.
Con l’approvazione del MASE in Conferenza Unificata, il Conto Termico 3.0 si delinea concretamente. Il nuovo decreto segna un’evoluzione importante rispetto alla versione precedente: amplia la platea dei beneficiari, introduce nuove tipologie di intervento e rende l’accesso agli incentivi più semplice e flessibile.
Il testo, frutto di un confronto con Regioni, enti locali e stakeholder del settore, punta a rilanciare l’efficacia dello strumento, rendendolo più adatto alle esigenze attuali della transizione energetica.
In questo articolo analizziamo nel dettaglio tutte le novità introdotte, punto per punto: chi potrà accedere, quali interventi saranno incentivati, quali saranno i nuovi importi e le percentuali di copertura.
Continua nella lettura dell’articolo per approfondire ogni novità.
Indice
Conto Termico 3.0: gli aggiornamenti e approvazione del MASE
Dopo un lungo percorso di consultazioni e confronto istituzionale, il Conto Termico 3.0 ha ottenuto l’approvazione definitiva nella Conferenza Unificata del 5 agosto 2025, chiudendo ufficialmente la fase di concertazione tra il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE), le Regioni e gli enti territoriali.
Il nuovo decreto rappresenta un aggiornamento sostanziale del precedente schema in vigore dal 2016 (Conto Termico 2.0), con l’obiettivo di rendere lo strumento più accessibile, moderno e in linea con gli obiettivi della transizione ecologica.
Il testo introduce importanti modifiche su più fronti: si amplia la platea dei soggetti beneficiari, si aggiornano le tipologie di intervento incentivabili e si innalzano le soglie dei contributi erogabili.
Tra le novità più rilevanti, l’apertura agli edifici non residenziali del settore terziario privato, l’inclusione delle Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) e l’estensione degli incentivi a sistemi fotovoltaici con accumulo e colonnine di ricarica per veicoli elettrici, se abbinati alla sostituzione degli impianti termici esistenti.
L’approvazione del decreto dà ora il via alla fase operativa: il Gestore dei Servizi Energetici (GSE) sarà chiamato ad aggiornare le piattaforme informatiche e a pubblicare le nuove regole applicative entro i 60 giorni successivi all’entrata in vigore.
Con una dotazione complessiva di 900 milioni di euro all’anno, di cui 400 milioni riservati alla Pubblica Amministrazione e 500 ai privati, il nuovo Conto Termico punta a rafforzare il sostegno agli interventi di efficienza energetica e all’uso di fonti rinnovabili, semplificando al contempo le modalità di accesso.
Conto Termico 3.0: gli interventi finanziabili
Con l’entrata in vigore del nuovo decreto, viene aggiorna e ampliata la lista degli interventi incentivabili dal contributo, introducendo nuove tecnologie e combinazioni di sistemi per favorire un approccio integrato all’efficienza energetica.
Il nuovo schema riconosce incentivi anche per soluzioni innovative legate alla produzione di energia rinnovabile e alla mobilità sostenibile.
Tra gli interventi incentivabili rientrano:
- Interventi di isolamento termico (cappotto, isolamento, serramenti);
- Pompe di calore elettriche (in sostituzione di vecchi impianti);
- Colonnine di ricarica per veicoli elettrici;
- Impianti fotovoltaici;
- Sistemi di accumulo.
Queste tre ultime soluzioni potranno essere incentivate solo se abbinate a un intervento trainante di riqualificazione energetica, nello specifico alla pompa di calore.
Conto Termico 3.0: fondi disponibili e cumulabilità
Per quanto riguarda i fondi, viene confermata una dotazione complessiva pari a 900 milioni di euro all’anno, suddivisi tra soggetti pubblici e privati.
La ripartizione dei fondi avviene secondo due canali principali:
- 400 milioni di euro riservati alla Pubblica Amministrazione, incluse le amministrazioni centrali, regionali e locali, nonché le loro società in-house;
- 500 milioni di euro destinati a soggetti privati, imprese e –importante novità– Enti del Terzo Settore, a condizione che non svolgano attività economica.
Con l’aggiornamento, gli incentivi diventano ancora più accessibili: gli interventi di riqualificazione energetica possono beneficiare di una copertura fino al 100% nei casi che coinvolgono edifici pubblici (scuole, ospedali, strutture sanitarie, etc.) situati in comuni con meno di 15.000 abitanti. In generale, l’aiuto si attesta intorno al 65% delle spese sostenute.
Conto Termico 3.0: soggetti ammessi e come accedere
Il decreto amplia anche la platea dei soggetti ammessi agli incentivi, riconoscendo l’evoluzione del contesto energetico e sociale. Tra i beneficiari ammessi rientrano ora:
- Pubbliche Amministrazioni, incluse scuole, ospedali e piccoli comuni;
- Privati cittadini, proprietari di immobili o utilizzatori di impianti;
- Imprese e soggetti titolari di attività economiche;
- Enti del Terzo Settore, assimilati alla PA se operano senza finalità economica;
- Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) e Configurazioni di Autoconsumo Collettivo;
- Edifici non residenziali del settore terziario privato, come uffici, attività commerciali e strutture ricettive;
- Consorzi e autorità portuali, purché rientrino nelle categorie previste.
Questa apertura a nuove categorie di beneficiari amplia notevolmente l’accessibilità al Conto Termico, permettendo anche a realtà precedentemente escluse di partecipare attivamente ai percorsi di efficientamento energetico.
Per richiedere il contributo è necessario presentare una richiesta tramite il portale del GSE (Gestore dei Servizi Energetici), che gestisce l’intero processo. Gli interventi possono essere avviati su iniziativa diretta del soggetto beneficiario oppure tramite contratto con una ESCo accreditata.
A seconda della tipologia di soggetto e di intervento, è possibile accedere agli incentivi con procedura diretta (per interventi conclusi) o attraverso prenotazione dell’incentivo (riservata ad alcuni soggetti pubblici per interventi non ancora realizzati).
È fondamentale che tutta la documentazione tecnica e amministrativa sia conforme ai requisiti indicati dal GSE.
Se desideri approfondire l’argomento, sappi che RiESCo è una Energy Service Company (ESCo) certificata UNI CEI 11352:2014 e ISO 9001. Le ESCo sono società specializzate in interventi di efficientamento energetico, che si assumono il rischio dell’iniziativa, sollevando il cliente da ogni onere organizzativo e di investimento.
Noi di RiESCo crediamo molto nella potenzialità del Conto Termico, ritenendolo uno degli incentivi più efficaci soprattutto nell’ambito della Pubblica Amministrazione.
Se hai bisogno di una mano, noi ci siamo.