Principali motivi di rigetto del Conto Termico

17 Luglio 2023 | Incentivi

Il Conto Termico richiede una procedura complessa che induce molti professionisti in errore. Scopri quali sono gli errori più frequenti così da farti trovare pronto.

Se operi nel mercato della termoimpiantistica, probabilmente, conoscerai il Conto Termico: il contributo volto ad incrementare gli interventi di efficienza energetica e la produzione di energia termica da fonti rinnovabili.

Si tratta di un incentivo molto succoso perché, in ambito privato, ripaga fino il 65% dei costi sostenuti per l’adozione di impianti a pompa di calore, biomassa, solare termico ecc. Per le Pubbliche Amministrazioni, invece, può arrivare addirittura a coprire il 100% delle spese.

Saprai anche che, a differenza dei più noti bonus fiscali, la procedura per accedere al Conto Termico è molto complessa e, dunque, sono molte alte le probabilità di rigetto della pratica.

Proprio per questo molti installatori evitano di proporre al cliente quello che, di fatto, rappresenta un sostanzioso contributo.

In questo modo, però, sia il cliente sia l’installatore perdono incredibili opportunità.

La verità è che sì, con il Conto Termico è molto facile incorrere in errori ma con le giuste accortezze possono essere evitati, assicurando, così, all’impiantista e al cliente, l’intervento alle condizioni più vantaggiose.  

Dunque, sulla base dei dati registrati nell’apposita analisi redatta dal GSE SpA sulle criticità più diffuse sulle richieste di incentivo del Conto Termico, abbiamo stilato una breve guida che raccoglie tutti i principali errori che possono determinare il rigetto della pratica.

Se queste informazioni pensi che possano fare al caso tuo continua la lettura di questo articolo fino alla fine.

Conto Termico: l’analisi condotta dal GSE SpA sulle principali cause di esito negativo

Il documento “criticità più diffuse e chiarimenti operativi sulle richieste di incentivo del Conto Termico” redatto dal GSE SpA, che abbiamo preso come riferimento per la stesura di questa breve guida, ha analizzato le richieste inviate allo stesso Gestore dei Servizi Energetici tra gennaio 2018 e giugno 2019.

Dall’analisi sono emersi elementi ricorrenti trasversali, racchiudibili, essenzialmente, all’interno di due macrocategorie: carenze documentale e mancanza del rispetto dei requisiti previsti dalla norma di riferimento.

Chiaramente una pratica può presentare più di un motivo di diniego, che nei paragrafi che seguono andremo a scoprire nel dettaglio.

Da evidenziare che alcune tipologie d’intervento sono maggiormente critiche. Sempre dall’analisi condotta dal GSE è emerso che la sostituzione di impianti clima invernale con sistemi ibridi a pompa di calore o impianti utilizzanti generatori di calore a condensazione, e la trasformazione di edifici in edifici a energia quasi zero.

Nelle realtà produttive i rigetti sono ancora più frequenti e riguardano solitamente le pompe di calore con potenza superiore ai 200 kWh (in sostituzione di impianti clima già esistenti), gli impianti di climatizzazione delle serre o dei fabbricati rurali, e gli impianti per la produzione termica per processi produttivi (solari termici integrati).

Difformità di bonifico

All’interno di questa categoria sono presenti queste cause ricorrenti:

  • Soggetto ordinante diverso dal soggetto responsabile. Infatti, la spesa dell’intervento deve essere sostenuta interamente dal soggetto responsabile;
  • Importo errato, ovvero quando le somme degli importi non coincidono con la differenza tra spesa totale fatturata e incentivo previsto);
  • Bonifico eseguito secondo il modello per detrazioni fiscali;
  • Mancanza di causale con al D.M. all’interno del bonifico.

Sempre per quanto riguarda le difformità di pagamento, si registrano pratiche con pagamento eseguito in contanti o carta di credito.

Documenti mancanti

I documenti da presentare assieme alla richiesta di Conto Termico spesso riportano le seguenti criticità:

  • nel caso di solare termico, mancanza del certificato Solar Keymark, oppure presente ma riferito ad altri modelli;
  • ricevute dei bonifici non allegate;
  • documentazione fotografica carente (no foto targhe, vista d’insieme dell’impianto carente ecc);
  • richiesta incentivo non completa o non allegata;
  • assenza della relazione tecnica e titolo autorizzativo, rendendo così impossibile risalire a informazioni fondamentali, per esempio la presenza di vincoli legislativi legati alla quota di energia da produrre tramite fonti rinnovabili;
  • mancanza di firme autografe riconducibili a quelle dei documenti d’identità;
  • mancanza del certificato del produttore.

Dimensionamento dell’impianto

Soprattutto nel caso di impianti di grandi dimensioni (superiori ai 200 kWh), sono frequenti errori relativi alla progettazione dell’impianto installato.

Questa difformità spesso si verifica in caso di variazione delle utenze del nuovo impianto rispetto a quello sostituito, andando a costituire perciò una nuova installazione (dove non prevista), oppure, al sovradimensionamento ingiustificato dello stesso impianto.

Difformità smaltimento

All’interno di questa categoria si trovano, essenzialmente, due tipi di criticità:

  • mancanza di foto che testimoniano le modalità di smaltimento;
  • problemi con il certificato di smaltimento: non allegato, non correttamente vidimato, trattasi di un’autocertificazione o è riferito ad altro modello.

Tempistiche

Per quanto riguarda le tempistiche con cui è necessario operare per usufruire del Conto Termico, si evidenziano maggiormente questi errori:

  • Pagamento oltre il termine dei 90 gg;
  • Richiesta oltre 60 gg dalla fine dei lavori.

Altre casistiche

Altre criticità ricorrenti, fuori dalle macrocategorie sopra elencate, sono:

  • Difformità riguardanti il mandato all’incasso (importo crediti errato, richiesta per più concessionari ecc.);
  • Nei casi in cui è necessario, difformità relative al tipo contratto ESCo (non conforme alle regole applicative oppure al DM 16 febbraio 2016).

Conclusioni

A questo punto dovrebbero esserti più chiari i principali aspetti che determinano il diniego dell’istanzia di Conto Termico.

I requisiti da osservare sono molti, nonostante ciò, il Conto Termico rappresenta una delle forme d’incentivazione più vantaggiose per realizzare interventi di efficienza energetica, anche rivolti alla produzione di energia termica da fonti rinnovabili.

Per essere certi di ottenere l’incentivo, il nostro consiglio è di avvalersi di specialisti in grado di supportarti nell’ottenimento del Conto Termico, al punto da garantirtene l’ottenimento. Come fa RiESCo che lo sconta subito sul prezzo dell’impianto.

Se pensi se RiESCo possa fare al caso tuo, noi ci siamo: Conto Termico riservata agli installatori.

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