Pannelli fotovoltaici, nuove istruzioni per lo smaltimento

10 Aprile 2019 | Efficienza Energetica

Dopo anni di onorato servizio, i tuoi pannelli fotovoltaici stanno volgendo al fine vita e già ti chiedi quale procedura dovrai rispettare, a chi rivolgerti e a quali costi andrai incontro.

I pannelli solari come sai, rientrano nei prodotti contrassegnati RAEE (rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettronicheche al loro interno contengono sostanze tossiche per l’ambiente) e che per questo motivo, prevedono uno smaltimento compatibile con l’ambiente, secondo una procedura specifica.

Ma la normativa sarà la stessa di quando installasti il tuo impianto tanti anni fa o sarà totalmente diversa?

Sul piano operativo ci sono stati degli aggiornamenti, l’ultimo è proprio di questi giorni e mira a semplificare la procedura di smaltimento.

Se vuoi scoprire i contenuti di questo aggiornamento e capire quindi come fare per smaltire i tuoi vecchi pannelli, mettiti comodo, questo articolo fa proprio al caso tuo!

Smaltimento, cosa prevede Decreto Legislativo 49/2014

Come abbiamo approfondito nell’articolo Cosa succede ai pannelli solari quando si esauriscono? , smaltire i pannelli solari, in particolari quelli fotovoltaici, non è un problema, anzi è una vera miniera di risorse!

Da ogni modulo è possibile recuperare infatti fino l’85% in peso, di materiale riciclabile.

Lo smaltimento è disciplinato all’interno del Decreto Legislativo 49/2014, per gli impianti:

  • domestici, ovvero quelli di potenza nominale inferiori a 10 kW;
  • professionali, superiori o uguali ai 10 kW.

Le procedure di smaltimento sono di due tipologie:

  • smaltimento impianti non incentivati;
  • smaltimento impianti incentivati dal Conto Energia (I-V).

Nel primo caso il produttore e importatore dei pannelli ha l’obbligo di ritirare i moduli esausti ed occuparsi del corretto smaltimento affidando il materiale ad appositi Consorzi.

Questo perché come si evince dal IV Conto energia, dal giugno 2012 tutti i produttori di moduli fotovoltaici devono essere legati ad un consorzio per lo smaltimento dei suddetti.

Nel secondo caso invece, come indicato nell’art. 40 comma 3 del Decreto Legislativo 49/2014, il GSE S.p.A

“ trattiene dai meccanismi incentivanti negli ultimi dieci anni di diritto all’incentivo una quota finalizzata ad assicurare la copertura dei costi di gestione dei rifiuti prodotti da tali pannelli. L’obiettivo è quello di garantire il finanziamento delle operazioni di raccolta, trasporto, trattamento adeguato, recupero e smaltimento “ambientalmente compatibile” dei suddetti rifiuti”.

In pratica, il GSE S.p.A. trattiene dal Conto Energia una piccola parte che funziona da garanzia per il futuro smaltimento dell’impianto, nelle modalità corrette.

Vediamo adesso le tre mosse chiave per smaltire i moduli di un impianto domestico:

  1. Quando i pannelli raggiungono il fine vita, il proprietario dell’impianto deve recarsi presso un apposito centro di raccolta il quale ritirerà gratuitamente il tutto;
  2. Quindi dovrà riempire un modulo vidimato dallo stesso centro di raccolta ed inviarlo al GSE S.p.A attraverso il portale;
  3. Una volta che il GSE S.p.A. avrà controllato la documentazione provvederà a rimborsare la quota compresi gli interessi maturati.

Il processo avviene dunque senza costi per il proprietario dell’impianto.

La procedura per gli impianti fotovoltaici professionali, è simile, fatta eccezione per i costi: il titolare deve infatti sostenere alcuni costi aggiuntivi per il ritiro dell’impianto, già smontato, e per il suo conferimento presso il centro di raccolta più vicino.

Poi se incentivato deve inviare il modulo al GSE S.p.A. perché anche qui il gestore trattiene una quota pari a 10 euro a modulo, finché non si conclude correttamente la procedura.

Se si desidera dismettere questo tipo di impianti c’è anche un’altra possibilità, quella di richiedere la completa gestione dei rifiuti derivanti dai pannelli, al GSE S.p.A. Quest’ultima infatti si occuperà ti tutte “le operazioni di raccolta, trasporto, trattamento adeguato, recupero e smaltimento “ambientalmente compatibile” dei rifiuti prodotti dai pannelli fotovoltaici incentivati”.

Questa procedura è riservata solo ai pannelli a fine vita e per avviarla il Soggetto Responsabile ( ovvero il responsabile dell’esercizio e della manutenzione dell’impianto fotovoltaico che ha richiesto ed ottenuto le tariffe incentivanti ai sensi del Decreto Legislativo 29 dicembre 2003, n. 387 e successivi Decreti e Delibere attuative) deve dichiarare di volersi avvalere del GSE S.p.A. e pertanto di rinunciare alla quota trattenuta da quest’ultimo.

Ricevuta la richiesta il GSE S.p.A. contatterà, entro 180 giorni dalla ricezione, il Soggetto Responsabile per procedere alle operazioni.

Decreto Legislativo 49/2014, gli ultimi aggiornamenti

È proprio di questi giorni l’ultimo aggiornamento delle Istruzioni Operative e prevendono:

  • Gestione dello smaltimento dei moduli fotovoltaici tramite un O&M Contractor, per i casi in cui il Soggetto Responsabile abbia stipulato un “O&M Contract finalizzato alla gestione dell’impianto fotovoltaico, e l’appaltatore sulla base dei servizi di manutenzione offerti intenda configurarsi come detentore del rifiuto”;
  • Nuove tempistiche per il deposito RAEE temporaneo “nel caso in cui il detentore del rifiuto disponga di un’autorizzazione per un “Deposito Temporaneo” (ai sensi dell’art. 183 del D.lgs. 152/2006), è ammissibile che i moduli fotovoltaici rimossi dall’impianto e classificati dal detentore come rifiuto possano permanere nel suddetto deposito fino a 12 mesi prima del relativo smaltimento. Ne consegue che il Soggetto Responsabile, per l’invio al GSE della documentazione attestante lo smaltimento del pannello, dispone di 18 mesi di tempo decorrenti dal giorno in cui il modulo fotovoltaico è stato rimosso e classificato dal detentore come rifiuto”;
  • Rinuncia definitiva di quota parte di potenza incentivata “nei casi di rimozione/dismissione di moduli fotovoltaici, anche a seguito di eventi calamitosi, furti e/o incendi, e contestuale rinuncia definitiva di quota parte di potenza incentivata da parte del Soggetto Responsabile, il GSE procederà a rimodulare il calcolo delle quote a garanzia per il corretto smaltimento dei moduli fotovoltaici sulla base della numerosità dei pannelli presenti sull’impianto a valle dell’evento. Il GSE, a ogni modo, restituirà tutti gli importi trattenuti solo dopo aver verificato il corretto smaltimento dell’intero impianto ovvero della parte restante a seguito dell’evento”;
  • Gestione semplificata del calcolo delle quote per impianti costituiti da tegole fotovoltaiche: “la quota trattenuta di 12 € per i RAEE domestici ovvero di 10 € per i RAEE professionali è riferita a un “pannello equivalente”. Per pannello equivalente si intende un modulo fotovoltaico di potenza nominale pari a 160 W; nel calcolo della numerosità dei pannelli equivalenti viene effettuato un arrotondamento all’intero superiore”.

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