Nuovi regolamenti sulla progettazione ecocompatibile, cosa cambia?

19 Maggio 2021 | Efficienza Energetica

Dal 1° marzo sono entrati in vigore i nuovi regolamenti per la progettazione ecocompatibile degli strumenti energetici. Cosa cambia? Quali vantaggi porteranno ai consumatori? Quali prodotti interesserà?

Come sappiamo, la pandemia ha avuto forti ripercussioni sull’economia arrivando a sconvolgere le certezze finanziarie di milioni di persone, molte delle quali si sono trovate, per cause esterne da loro, a vivere tale disagio per la prima volta nella loro vita.

Ma anche i più fortunati, che hanno avuto il privilegio di mantenere lo stesso tenore di vita, hanno sviluppato maggiore consapevolezza circa l’importanza di disporre di beni che mantengono valore nel tempo.

Pensiamo ad esempio quanto ci sono stati d’aiuto in questo periodo gli apparecchi elettronici come gli smartphone, tablet o pc: senza sarebbe stato impossibile comunicare, lavorare ecc.

Se in piena emergenza uno di questi apparecchi si fosse guastato come ti saresti comportato? Avresti dovuto comprarlo online, senza certezze sui tempi di consegna e con la speranza che il prodotto –visto solo attraverso la piattaforma digitale- soddisfacesse a pieno le tue aspettative.

Per chi invece si è addirittura ritrovato senza lavoro in piena pandemia, un guasto di tempo tipo avrebbe rappresentato un problema ben più grande perché avrebbe significato fronteggiare una spesa imprevista che, in quel momento, avrebbe gravato come un macigno sulle proprie finanze.

Per queste ottime ragioni e per gli effetti positivi sull’ambiente, sempre più persone stanno ricercando prodotti energetici più duratori nel tempo, riparabili e per questo meno soggetti all’obsolescenza programmata.

Solo una piccola nicchia di consumatori, però, è in grado di conoscere le caratteristiche tecniche, economiche e scientifiche necessarie per valutare il prodotto davvero più efficiente e rispettoso dell’ambiente.

Per questo vengono riportati sul prodotto marchi, etichette ed indicazioni, utili a guidare il consumatore nella propria scelta d’acquisto.

Queste informazioni per essere davvero efficaci devono essere chiare, riconoscibili e facilmente interpretabili.

A questo scopo dal 1° marzo sono state introdotte due importanti novità: la nuova etichetta energetica e i nuovi regolamenti sulla progettazione ecocompatibile.

Della prima novità abbiamo parlato nell’articolo Nuova etichetta energetica, cosa cambia per i consumatori e per i colossi dell’energia?, in questa occasione, invece, vedremo cosa prevedono i nuovi regolamenti sulla progettazione ecocompatibile e come questi siano d’aiuto al consumatore.

Per cui, se vuoi essere certo del valore del prodotto che intendi acquistare, continua la lettura di questo articolo fino alle fine.

Nuovi regolamenti sulla progettazione ecocompatibile, contesto e finalità

Nell’ultimo periodo si è sentito molto parlare di Green Deal, in particolare del Green Deal europeo, obiettivo fondante della Commissione Europea guidata da Ursula von der Leyen.

Si tratta di una serie di misure per rendere più sostenibile la produzione di energia e lo stile di vita dei cittadini europei, così da incentivare la transizione dall’economia lineare (produci, usa, butta) a quella circolare (produci, usa, ricicla, produci e così via all’infinito).

Per capire meglio l’impatto che l’economia lineare ha sulle nostre vite, il Parlamento Europeo ha riportato sul proprio sito i risultati di un recente studio da quale si evince che ogni anno in Europa vengono generati 88 milioni di tonnellate di rifiuti alimentari che hanno un considerevole impatto ambientale, causando il 6% delle emissioni totale di gas a effetto serra in Europa (per approfondire lo studio consulta il link www.europarl.europa.eu).

Secondo le stime dell’Agenzia Europea dell’Ambiente, invece, il 30% degli indumenti presenti nei guardaroba degli europei sono stati utilizzati solamente un anno e poi buttati, senza essere riciclati.

Altrettanto preoccupante è il settore tecnologico.

Come sappiamo, questi prodotti vengono abilmente progettati per essere vittime dell’obsolescenza programmata, così da favorire le vendite dei colossi del settore.

Questo trend, oltre ad impoverire le tasche degli europei, implica un aumento esponenziale di rifiuti dannosi per la salute, di plastica e di materiali da imballaggio: secondo il report delle Nazioni Unite (Global E-waste monitor 2020) gli europei arriveranno a produrre 74 tonnellate di rifiuti elettronici entro il 2030.

Occorre considerare, inoltre, quanto dannoso sia questo andamento per l’approvvigionamento e la lavorazione delle materie prime, tra le principali cause dell’aumento di gas ad effetto serra.

Per questo l’Unione Europea ha messo in campo, già da anni, alcuni provvedimenti normativi, tra cui la direttiva sulla progettazione ecocompatibile DIR 2009/125/CE sull’efficienza energetica e la circolarità dei prodotti connessi all’energia e il regolamento sul marchio di qualità ecologica (ecolabel) reg 66/2010.

Ma adesso la Commissione Europea ha alzato l’asticella ponendo l’obiettivo di arrivare ad una nuova direttiva sulla progettazione ecocompatibile, estesa atutti i settori merceologici

Quest strategia pone l’attenzione su due aspetti in particolare:

  • il diritto all’informazione del consumatore: attraverso normative che assicurino, già presso il punto vendita, notizie chiare ed attendibili sulla durata di vita dei prodotti e sulla disponibilità della riparazione e dei pezzi di ricambio;
  • l’istituzione di un diritto del consumatore alla riparazione del prodotto.

Cosa prevedono i nuovi aggiornamenti?

Veniamo quindi alle novità introdotte con il nuovo regolamento sulla progettazione ecocompatibile in vigore dal 1° marzo 2021.

Come abbiamo trattato nell’articolo Nuova etichetta energetica, cosa cambia per i consumatori e per i colossi dell’energia? lo stesso 1° marzo è entrata in vigore la nuova etichetta energetica, la quale prevede una classificazione più semplificata per frigoriferi, lavatrici, lavastoviglie, display e lampade (dal 1° settembre).

Assieme alle norme sull’etichetta energetica sono stati emanati i nuovi regolamenti sulla progettazione ecocompatibile, i quali prevedono, essenzialmente, due importanti diritti per il consumatore:

  • i produttori dovranno mettere a disposizione dei riparatori professionisti una serie di pezzi essenziali per almeno 7-10 anni dall’immissione sul mercato dell’UE dell’ultima unità di un modello (ad esempio motori, spazzole per motori, pompe, ammortizzatori, molle, cestelli di lavaggio, sorgenti luminose, sistemi refrigeranti, server e unità di archiviazione dati e display elettronici e così via);
  • per i consumatori che vogliono riparare da soli il prodotto, i fabbricanti dovranno mettere a disposizione per diversi anni, dopo che un prodotto è stato ritirato dal mercato, quei pezzi di ricambio (come porte o cerniere e sigilli) che sono compatibili con il “fai da te”.

Inoltre, anche i fabbricanti devono garantire la disponibilità di elementi come porte, cerniere e sigilli compatibili con la sostituzione “fai da te” e con tempi massimi per la consegna di 15 giorni lavorativi a partire dalla data dell’ordine.

Quali apparecchi interessano

La norma in vigore dal 1° marzo riguarda: frigoriferi, lavastoviglie, lavatrici e televisori ma l’obiettivo del Piano per l’economia circolare è estendere tale diritto di riparazione sia esteso a molte altre classi merceologiche.

A tal proposito si sono già attivate le associazioni dei consumatori per richiedere i medesimi provvedimenti per prodotti tecnologici come smartphone, tablet e laptop.

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