Le principali tecnologie coinvolte nelle CER: fotovoltaico, accumulo e smart meter

3 Giugno 2025 | Efficienza Energetica

Come fotovoltaico, sistemi di accumulo e smart meter rendono possibile il modello innovativo delle Comunità Energetiche Rinnovabili.

Sempre più cittadini, imprese ed enti pubblici si stanno organizzando in modo autonomo e collaborativo, per contrastare il costante aumento del costo dell’energia spinto da crisi geopolitiche, instabilità nei mercati internazionali e crescente incertezza sugli approvvigionamenti.

Come lo stanno facendo? Costruendo le Comunità Energetiche Rinnovabili.

Il successo di questo modello risiede principalmente in due fattori: nella partecipazione attiva dei cittadini e nell’adozione di tecnologie intelligenti e sinergiche come il fotovoltaico, i sistemi di accumulo e gli smart meter.

Se anche tu ti stai chiedendo come rendere la tua comunità più indipendente, sostenibile e proiettata verso il futuro, questo articolo fa per te.

Scopriremo insieme le tecnologie chiave che rendono possibile una CER e come possono essere integrate per trasformare un quartiere, un condominio o un piccolo comune in un esempio concreto di transizione energetica.

Buona lettura!

Il cuore della CER: la produzione da fotovoltaico

Tra tutte le fonti rinnovabili, il fotovoltaico è senza dubbio la tecnologia più diffusa e accessibile per una Comunità Energetica Rinnovabile.

Viene ampiamente impiegata perché garantisce:

  • Maggiore autonomia energetica, autoproducendo una parte significativa dell’energia elettrica necessaria ai propri consumi, si riduce la dipendenza dal sistema elettrico nazionale e dai fornitori tradizionali;
  • Riduzione dei costi in bolletta, l’energia prodotta e autoconsumata riduce la dipendenza dal mercato elettrico, quindi, consente di essere meno soggetti alle oscillazioni dei prezzi dell’energia elettrica sul mercato, offrendo maggiore prevedibilità e stabilità economica;
  • Valorizzazione degli spazi inutilizzati, tetti, parcheggi o aree industriali dismesse possono essere convertiti in produttori di energia;
  • Sostenibilità, i pannelli fotovoltaici generano elettricità senza bruciare combustibili fossili, quindi senza produrre anidride carbonica (CO₂) o altri gas serra. Questo riduce l’impronta carbonica complessiva della comunità.

Come accennato sopra, il fotovoltaico, all’interno di una CER, può essere realizzato in un contesto urbano, rurale o industriale. Dunque, sui tetti di edifici residenziali: singole abitazioni, condomini e villette a schiera.

Ma può essere ospitato anche da scuole e edifici pubblici. Infatti, strutture comunali come scuole, palestre, municipi e biblioteche spesso hanno superfici ampie ed esposte al sole, ideali per l’installazione.

Lo stesso vale per i capannoni industriali e artigianali, per i parcheggi coperti-con apposite pensiline fotovoltaiche- e persino aree agricole e serre dove, attraverso gli impianti agrivoltaici, è possibile produrre energia senza compromettere le coltivazioni.

Questa varietà di opzioni rende il fotovoltaico una soluzione estremamente flessibile, capace di adattarsi sia a contesti urbani densamente popolati che a realtà rurali o industriali. La produzione locale e distribuita dell’energia consente alle Comunità Energetiche Rinnovabili, CER di massimizzare l’autoconsumo e ridurre le perdite di rete, aumentando l’efficienza complessiva del sistema.

L’accumulo: la batteria della comunità

Uno dei limiti principali delle fonti rinnovabili, come il fotovoltaico, è l’intermittenza: la produzione solare può non coincidere con i picchi di consumo (ad esempio, si produce di giorno ma si consuma di sera).

Per ovviare a questo problema, le Comunità Energetiche Rinnovabili, CER si stanno sempre più dotando di sistemi di accumulo,ovvero di batterie in grado di conservare l’energia prodotta in eccesso per utilizzarla quando serve.

I principali benefici dei sistemi di accumulo sono:

  • L’ottimizzazione dell’autoconsumo, l’energia immagazzinata può essere utilizzata nelle ore serali o nei giorni nuvolosi;
  • La maggiore stabilità della rete, riducendo i picchi di immissione e prelievo, l’accumulo aiuta a mantenere stabile la rete elettrica locale;
  • La flessibilità nella gestione dell’energia, le CER possono decidere se utilizzare, condividere o vendere l’energia in base a criteri economici o ambientali.

Smart Meter: il cervello digitale della CER

Un altro elemento essenziale per il funzionamento delle Comunità Energetiche Rinnovabili è la misurazione intelligente dei flussi energetici. Qui entrano in gioco gli smart meter, ovvero contatori elettronici di nuova generazione in grado di registrare, trasmettere e analizzare in tempo reale i dati di consumo e produzione.

Gli smart meter sono fondamentali perché:

  • Rendono visibile l’invisibile, ogni membro della CER può sapere quanta energia consuma, quanta ne produce e quanta ne condivide;
  • Consentono la distribuzione equa dei benefici, attraverso i dati raccolti è possibile calcolare con precisione quanto ogni utente ha contribuito e quanto gli spetta in termini di risparmio o incentivi;
  • Favoriscono il controllo e l’ottimizzazione, gli smart meter permettono di adattare i comportamenti energetici in funzione della produzione e del consumo;
  • Abilitano i modelli di business evoluti, ad esempio, il peer-to-peer energetico, in cui l’energia può essere scambiata direttamente tra prosumer (produttori/consumatori).

Conclusioni

Se presi singolarmente, fotovoltaico, accumulo e smart meter rappresentano innovazioni importanti ma è solo quando queste tecnologie vengono integrate tra loro che si sprigiona tutto il potenziale delle Comunità Energetiche Rinnovabili, CER.

Immaginiamo una giornata tipica: al mattino, l’impianto fotovoltaico inizia a produrre energia, gli utenti della CER (abitazioni, scuole, uffici) iniziano a consumare, l’energia prodotta in eccesso viene immagazzinata nelle batterie, in serata, quando il sole è tramontato, l’energia accumulata viene utilizzata. Quindi, gli smart meter monitorano ogni fase e regolano i flussi energetici, analizzano i dati raccolti e lavorano per migliorare la performance e distribuire equamente i benefici.

Questo esempio mostra come le tecnologie, lavorando insieme, possano massimizzare l’efficienza, la sostenibilità e il valore economico della comunità.

Certo, avviare una Comunità Energetica Rinnovabile comporta ancora un investimento iniziale significativo, nonostante il progressivo calo dei costi tecnologici e il rafforzamento dei meccanismi di incentivazione dedicati a questo modello. Inoltre, è fondamentale un coordinamento efficace tra i membri, un aspetto che può diventare sempre più complesso man mano che aumenta il numero dei partecipanti coinvolti.

Tuttavia, le prospettive di sviluppo e i benefici a lungo termine sono enormi, sia in termini economici che ambientali e sociali.

Se vuoi passare dalla teoria alla pratica mobilitandoti per far nascere una CER, sappi che RiESCo è la Energy Service Company certificata UNI CEI 11352:2014 e ISO 9001. Guidiamo privati ed Enti della Pubblica Amministrazione ad avviare i progetti di transizione energetica, con l’aiuto degli incentivi dedicati.

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