Il consiglio Ue approva i nuovi obiettivi di efficienza energetica e FER al 2030

11 Febbraio 2019 | Efficienza Energetica

In tutto il mondo i cittadini si informano mobilitano e manifestano, in difesa del bene più prezioso: l’aria. Probabilmente tra questi ci sei anche tu che guardi con occhio attento notizie come questa, che riguardano la salute del nostro clima.

Dati scientifici (provenienti dal WMO) illustrano un futuro poco rassicurante per il nostro pianeta, ma c’è una buona notizia: se prima erano solamente i più sensibili all’argomento a chiedere azioni concrete a riguardo, adesso finalmente, qualcosa sembra concretizzarsi.

Infatti il Consiglio Ue ha approvato e adottato l’accordo sull’efficienza energetica e Fer già confermato dal Parlamento Europeo lo scorso 13 novembre.

Vuoi scoprire quali sono i nuovi obiettivi e quali vantaggi concreti apporteranno? Mettiti comodo perché sei nel posto giusto!

Cosa prevedono gli obiettivi 2030

Entro il 2030, l’Ue dovrà ottenere il 32 % della sua energia a partire da fonti rinnovabili e migliorare la sua efficienza energetica del 32,5 %.

Questo è quello che è stato deciso da Consiglio Europeo, non solo, nel pacchetto che prende il nome di Clean Energy è stato inoltre approvato il regolamento sulla governance dell’Unione dell’energia e dell’azione climatica.

All’interno di questo pacchetto troviamo obiettivi volti a ridurre la dipendenza energetica dai Paesi non facenti parte della comunità europea e a migliorare lo stato di salute dell’aria, quindi del clima.

Direttiva sull’efficienza energetica

Il miglioramento dell’efficienza energetica dell’Ue è fissato al 32,5% entro il 2030, inoltre entro il 2021 e il 2030, l’obbligo è quello di ottenere risparmi di energia annui pari al 0,8%, () del consumo finale annuo di energia, fatta eccezione Cipro e Malta con lo 0,24%.

Attraverso tali misure sarà possibile diminuire i costi energetici per famiglie e imprese, non solo, nasceranno nuovi posti di lavoro con conseguente crescita per i paesi.

Direttiva sulle energie rinnovabili

La quota di energie rinnovabili deve rappresentare minimo il 32% del consumo finale lordo dell’UE.

Per arrivare a questo obiettivo è stato stabilito inoltre che i fornitori di carburanti debbono fornire almeno il 14% di energia prodotta da fonti rinnovabili, mentre i biocarburanti di prima generazione saranno gradualmente eliminati fino a raggiungere quota zero nel 2030.

La più grande novità forse, riguarda proprio il ruolo dei cittadini: le famiglie che vogliono autoprodursi la loro energia rinnovabile, saranno esenti dagli obblighi legati al consumo di energia che produrranno, potranno bensì immagazzinarla e vendere l’energia in eccesso all’autoconsumo.

Il futuro deve essere sempre più green

Azioni concrete dunque, che permetteranno all’Europa di premere l’acceleratore verso la fatidica transizione all’energia pulita.

Le decisioni degli organi competenti come quelle dei grandi Capi di Stato, decidono il nostro futuro certo, ma non scordiamoci l’importanza delle azioni del singolo.

Anche il cittadino può fare qualcosa di importante: basti pensare a Greta Thunberg, la bambina di 15 anni di cui sta parlando il mondo intero.

Ogni venerdì si siede davanti alla sede del Parlamento di Stoccolma chiedendo che le istituzioni facciano qualcosa di concreto per contrastare l’emergenza clima.

A nessun bambino è richiesto di saltare la scuola per mobilitarsi, basta molto meno, ad esempio riflettere sulle scelte che facciamo ogni giorno, una su tutte il modo con cui consumiamo energia.

Dati scientifici ci dicono che abbiamo solo 12 anni per salvare il clima, ignorare questi numeri significherebbe decretare la fine del nostro pianeta così come lo conosciamo.

La piccola Greta ad un’intervista ha dichiarato: “se i politici non ascoltano gli scienziati, perché mai dovrei studiare?”.

…e tu cosa risponderesti?

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