Fonti Rinnovabili, cos’è il problema dell’accumulo?

3 Aprile 2018 | Efficienza Energetica

Il futuro dei sistemi energetici guarda alle fonti rinnovabili, ma per muoverci veramente verso questa direzione occorre risolvere prima un grande problema, quello dell’accumulo dell’energia.

Le energie rinnovabili sono il futuro e per una buona fetta, anche il presente. Anche se non così presto come molti vogliono farci credere, le fonti fossili sono destinate ad esaurirsi e quindi a lasciare spazio alle fonti rinnovabili, inesauribili per definizione.

Questa caratteristica, permette all’uomo, di trasformare delle energie già presenti in natura in energia fruibile, senza danneggiare l’ambiente. Un vantaggio mica da poco, e non è l’unico!

Un forte sviluppo delle energie rinnovabili, potrebbe garantirci l’indipendenza dai paesi produttori di petrolio e quindi stop alle speculazioni inflazionistiche, all’inquinamento prodotto dalle centrali e perché no, ai disastri che immancabilmente si verificano.

Su scala globale quindi, potrebbe rappresentare una vera e propria rivoluzione, ma lo stesso si può dire nel nostro piccolo. Scommetto che anche tu non sei estraneo ai benefici delle energie rinnovabili, magari proprio ora ci stai facendo un pensierino…

Per quanto bello sarebbe, avvalersi solamente delle energie prodotte dalle fonti rinnovabili, ci sono ancora dei nodi da sciogliere, uno di questi è proprio il limite dell’accumulo dell’energia.

Già, proprio come accade con la maggior parte degli strumenti che usiamo quotidianamente, dobbiamo scontrarci con questo problema. Ti sarà capitato ad esempio, di restare fuori un’intera giornata ed essere preoccupato per la batteria del tuo smartphone…e se invece fosse in grado di durare 2-3 giorni? Non sarebbe stupendo?!

Ebbene, la grande innovazione che ad oggi aspettiamo con grande fervore, è quella utile ad immagazzinare l’energia elettrica in abbondanza, pronta per essere riutilizzata quando occorre.Vuoi saperne qualcosina di più sul problema dell’accumulo dell’energia? Allora, mettiti comodo e continua a leggere.

Leggere ti stanca? Guarda il video

Accumulo di energia rinnovabile domestico

Le energie rinnovabili sono, per natura, discontinue: in determinati periodi producono meno energia di quella che ci si aspetta e in altri, molta di più. Ma come fare per accumulare l’energia in “eccesso”?

Il primo grande passo da compiere quando di parla di risparmio energetico è quello di evitare gli sprechi. Ma buttare (letteralmente) dell’energia prodotta in un momento di eccessiva abbondanza della risorsa rinnovabile, non è forse il più grave degli sprechi? È proprio così, ma sebbene a livello domestico questo problema è risolvibile più o meno facilmente attraverso i sistemi di accumulo a batterie, non si può dire lo stesso in tema di accumuli in rete, che necessitano di impianti in grado di stoccare MWh di elettricità senza mandare fuori mercato il prezzo dell’energia elettrica prodotta.

Ma andiamo con ordine, nel domestico come abbiamo accennato sopra, il problema dell’accumulo dell’energia per gli impianti fotovoltaici, è stato “risolto” grazie a degli accumulatori elettrochimici. Questi, possono essere alimentati al litio o al piombo.

I primi sono i più venduti e rappresentano il 70% circa del mercato complessivo, mentre i secondi pur essendo molto economici, a causa della minore durata e dello spazio che necessitano, rappresentano il restante 30%.

Per entrambi è sempre previsto il bonus fiscale del 50% dedicato agli interventi di risparmio energetico in edilizia, a patto che, vengano rispettati i requisiti dettati dalla normativa. Proprio grazie a queste forme d’incentivazione, l’Italia è nei primi posti in termini di accumulo energetico domestico e si stima che nel 2020 possa addirittura togliere la leadership alla Germania (che già nel 2015 vantava 67 megawatt di accumulo energetico).

Accumulo energetico in rete

Per quanto riguarda le proposte di sistemi di accumulo elettrico per la rete, si dividono in tre categorie: sistemi fisici, elettrochimici e chimici.

  • Sistemi fisici, accumulano l’energia elettrica pompando acqua in bacini idroelettrici o comprimendo aria in strutture geologiche sotterranee. Questo tipo di impianti sono realizzabili solamente in determinate zone che dispongono di caratteristiche geologiche particolari, ma sono efficienti ed economici;
  • I sistemi elettrochimici, ovvero le batterie, accumulano l’energia elettrica sfruttando la differenza di potenziale elettrochimico fra elettrodi diversi. Questo sistema è ben più dispendioso e hanno una vita piuttosto breve;
  • I sistemi elettrochimici e chimici, invece accumulano l’energia elettrica producendo composti chimici reattivi come l’idrogeno o il metanolo. Non godono di altissima efficienza, ma godono di un grandissimo potenziale di accumulo energetico.

Per ognuno di questi casi troviamo vantaggi e svantaggi, per tutti si deve tener conto delle condizioni economiche ed ambientali. L’Italia, è un dato di fatto, punterà sui sistemi di pompaggio di cui è già fornita, ma i margini di miglioramento in questo settore sono ancora molto ampi per cui staremo a vedere per il futuro…

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