Ecobonus 110%, le opzioni fiscali
19 Novembre 2020 | Incentivi
Una delle principali novità introdotte dal D.L. 34/2020 (noto come Decreto Rilancio) riguarda le tre modalità fiscali con il contribuente può godere dell’Ecobonus 110%: detrazione fiscale, cessione del credito e sconto in fattura. Scopriamo di cosa si tratta.
Da anni in Italia sono presenti forme d’incentivazione a sostegno degli interventi di efficientamento energetico negli edifici, la più famosa è la detrazione fiscale, altrimenti nota come Ecobonus.
Questo permette di detrarre appunto, fino il 65% delle spese sostenute per riqualificare energeticamente il proprio immobile.
Si tratta certamente di un aiuto concreto ma non sempre efficace.
Sì, perché il contribuente deve prima sostenere l’intero investimento e solo dopo recuperare parte del capitale, peraltro in lungo arco di tempo: 10 anni.
Per molti, efficientare la propria abitazione a queste condizioni diventa insostenibile.
Per questo motivo, complice anche la gravissima emergenza Covid-19, lo Stato ha deciso di dare una poderosa spinta agli interventi di efficienza energetica, annunciando L’Ecobonus 110%.
Questo oltre a potenziare l’aliquota al 110% ha disposto tre opzioni fiscali con cui beneficiare dell’incentivo: detrazione fiscale, cessione del credito e sconto in fattura.
In questo modo il contribuente può scegliere la modalità più adatta alle proprie esigenze, come ad esempio realizzare gli interventi di efficienza energetica senza sostenere alcuna spesa.
Per capire meglio come funzionano queste modalità fiscali, cosa occorre tenere presente e a chi rivolgersi, continua la lettura di questo articolo!
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Indice
Ecobonus 110%: detrazione fiscale in 5 anni
L’Ecobonus 110% prevede, come il suo predecessore, la possibilità di portare in detrazione le spese sostenute per la riqualificazione energetica della propria abitazione.
Come già accennato, questa opzione fiscale presentava un forte limite: 10 anni di tempo per recuperare il credito.
Per ovviare a questa criticità il nuovo Ecobonus ha disposto cinque quote annuali recuperabili nell’arco di 5 anni, sempre attraverso le dichiarazioni dei redditi, a partire dalla prima nel 2021.
Quindi se per esempio un contribuente spende, tra il 1° luglio 2020 al 31 dicembre 2021, 50.000 € per riqualificare energeticamente la propria abitazione esso ha diritto al 110%, ovvero 55.000 €. Per recuperare il quanto, gli verranno riconosciuto 5 rate annuali di 11.000 €, attraverso la dichiarazione dei redditi a partire dall’anno successivo. In pratica, dall’ammontare delle tasse dovute su reddito (IRPEF) potrà sottrarre 11.000 €.
Da tenere presente: il contribuente deve assicurarsi presso il proprio commercialista di essere in possesso di un reddito imponibile tale da assorbire la detrazione 110% nonché altre detrazioni di cui può godere (spese mediche, figli a carico, ecc.) Viceversa, il beneficio potrebbe perdere tutto o parte dell’importo.
Ecobonus 110%: cessione del credito
La Cessione del Credito invece, prevede appunto la cessione del proprio bonus a favore di soggetti terzi, ovvero le banche o intermediari finanziari.
Anche questa opzione era già prevista nel precedente Ecobonus ma solo per i contribuenti con incapienza fiscale, ovvero quando il valore delle detrazioni di cui potrebbe godere è superiore alle tasse da pagare sul reddito percepito.
Con il nuovo Ecobonus 110% anche questo aspetto è stato potenziato, estendo la cessione del credito a tutti i contribuenti.
In pratica funziona così, il contribuente realizza i lavori aventi diritto il 110%, quindi cede il credito fiscale relativo alle fatture nella sua totalità quindi il (100%) ad esempio alla banca, la quale ricava lo stesso credito maturato al 110%.
Aspetti a cui fare attenzione: per cedere il proprio credito il contribuente deve necessariamente disporre del visto di conformità sulla dichiarazione dei redditi. Tale visto verrà rilasciato da professionisti, quali commercialisti, ragionieri, periti commerciali, consulenti del lavoro, abilitati all’intermediazione con l’Agenzia delle Entrate.
Ecobonus 110%: sconto in fattura
Arriviamo quindi all’opzione fiscale che ha attirato maggiormente le attenzioni dei contribuenti intenzionati a realizzare interventi di riqualificazione energetica per la propria abitazione: lo sconto in fattura.
Come mai tante attenzioni? Perché rappresenta la soluzione più pratica per realizzare gli interventi senza spese ma anche senza preoccupazioni.
Mi spiego meglio, scegliendo lo sconto in fattura il contribuente cede il proprio credito direttamente all’impresa che realizza i lavori, senza doversi preoccupare di prendere accordi con banche o istituti finanziari.
Per lo stesso principio della cessione del credito spiegato sopra, il contribuente cede il credito fiscale relativo alle fatture nella sua totalità quindi il (100%) ad esempio alla impresa che realizza i lavori, la quale ricava lo stesso credito maturato al 110%.
L’impresa potrà poi decidere di cedere a sua volta, per un numero indefinito di volte, la detrazione in favore di altri soggetti (banche, intermediari finanziari, ecc.), con lo scopo di avere subito la liquidità necessaria per coprire i costi vivi del lavoro.
Occorre tenere presente che rispetto alle banche, il numero di imprese disposte a concordare questa opzione fiscale sarà nettamente minore. Si presuppone infatti, che queste preferiranno che il contribuente concordi con la banca la cessione del credito, così da essere liquidate in tempi rapidi.
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