Credito d’Imposta 4.0, la guida rapida

8 Marzo 2023 | Incentivi

Cosa incentiva il Credito d’Imposta 4.0? Quali aliquote prevede? Entro quali tempistiche devono essere eseguiti gli investimenti? Cosa occorre sapere per sfruttare questo incentivo?

Se gestisci un’impresa, probabilmente, avrai sentito parlare del Credito d’Imposta 4.0: l’incentivo a supporto degli investimenti in beni materiali e immateriali, funzionali al miglioramento dei processi produttivi attraverso la trasformazione tecnologica.

Negli anni, la misura ha fornito il proprio contributo, stimolando sensibilmente il potenziamento delle imprese italiane. Ma mai come adesso, il Credito d’Imposta 4.0 potrebbe fare la differenza…

Oggi, i leader aziendali sono ben consapevoli che per emergere dalle difficoltà legate al periodo pandemico, a cui si sono aggiunte quelle relative agli straordinari rincari energetici, risultano decisivi gli investimenti in termini di efficienza energetica, digitalizzazione, ricerca e sviluppo.

Investimenti che richiedono esborsi importanti, difficilmente sostenibili per la maggior parte delle imprese. Ecco quindi che l’incentivo, nella fattispecie il Credito d’Imposta 4.0, diventa lo strumento essenziale per trasformare il sogno in realtà.

Certo, districarsi fra le norme che regolano il meccanismo può essere molto complesso.

Per questo abbiamo pensato a questa rapida guida che spiega, in maniera più schematica possibile, i principali aspetti da conoscere per sfruttare il Credito d’Imposta 4.0 per il potenziamento della propria impresa attraverso la trasformazione tecnologica e digitale dei processi produttivi.

Se la premessa ti sembra interessante, mettiti comodo e buona lettura!

Attività finanziabili

Come anticipato nelle prime righe dell’articolo, il Credito d’Imposta 4.0 supporta e incentiva le imprese che investono in beni strumentali materiali nuovi orientati alla trasformazione tecnologica e digitale dei processi produttivi.

Tra i beni incentivati ci sono: le macchine utensili per asportazione, macchine utensili operanti con laser e altri processi a flusso di energia, macchine e impianti per la realizzazione di prodotti mediante la trasformazione dei materiali e delle materie prime, macchine utensili per la deformazione plastica dei metalli e altri materiali, macchine utensili per l’assemblaggio, la giunzione e la saldatura, macchine per il confezionamento e l’imballaggio, macchine utensili di de-produzione e riconfezionamento per recuperare materiali e funzioni da scarti industriali e prodotti di ritorno a fine vita, robot, macchine utensili e sistemi per il conferimento o la modifica delle caratteristiche superficiali dei prodotti o la funzionalizzazione delle superfici, macchine per la manifattura additiva utilizzate in ambito industriale, macchine, anche motrici e operatrici, strumenti e dispositivi per il carico e lo scarico, la movimentazione, la pesatura e la cernita automatica dei pezzi, dispositivi di sollevamento e manipolazione automatizzati, AGV e sistemi di convogliamento e movimentazione flessibili, e/o dotati di riconoscimento dei pezzi.

Rientrano tra i beni inquadrati nel modello «Industria 4.0» i seguenti beni: dispositivi per l’integrazione e il controllo automatico dei processi utilizzati anche nell’ammodernamento o nel revamping dei sistemi di produzione esistenti, sistemi per l’assicurazione della qualità e della sostenibilità, sistemi per l’ispezione e la caratterizzazione dei materiali (ad esempio macchine per il collaudo dei prodotti realizzati), dispositivi intelligenti per il test delle polveri metalliche, sistemi intelligenti e connessi di marcatura e tracciabilità dei lotti produttivi, sistemi di controllo delle condizioni delle macchine, dispositivi per l’interazione uomo-macchina e per il miglioramento dell’ergonomia e della sicurezza del posto di lavoro di logica e, chiaramente, i sistemi e soluzioni intelligenti per l’utilizzo efficiente e il monitoraggio dei consumi energetici e idrici.

Requisiti beni incentivati

Le macchine citate devono essere dotate di:

  • controllo per mezzo di CNC, Computer Numerical Control e/o Programmable Logic Controller, PLC;
  • interconnessione ai sistemi informatici di fabbrica con caricamento da remoto di istruzioni e/o part program;
  • integrazione automatizzata con il sistema logistico della fabbrica o con la rete di fornitura e/o con altre macchine del ciclo produttivo;
  • interfaccia tra uomo e macchina semplici e intuitive;
  • rispondenza ai più recenti parametri di sicurezza, salute e igiene del lavoro.

Inoltre, come specificato nel Decreto-legge del 29/12/2016 n. 243 Articolo 7, le macchine devono essere dotate di almeno due tra le seguenti caratteristiche per renderle assimilabili o integrabili a sistemi cyberfisici:

  • sistemi di telemanutenzione e/o telediagnosi e/o controllo in remoto;
  • monitoraggio continuo delle condizioni di lavoro e dei parametri di processo mediante opportuni set di sensori e adattivita’ alle derive di processo;
  • caratteristiche di integrazione tra macchina fisica e/o impianto con la modellizzazione e/o la simulazione del proprio comportamento nello svolgimento del processo (sistema cyberfisico).

Le aliquote agevolate

Per le spese relative all’anno 2021:

  • 50% del costo per la quota di investimenti fino a 2,5 milioni di euro;
  • 30% del costo per la quota di investimenti oltre i 2,5 milioni di euro e fino al limite di costi complessivamente ammissibili pari a 10 milioni di euro;
  • 10% del costo per la quota di investimenti tra i 10 milioni di euro e fino al limite di costi complessivamente ammissibili pari a 20 milioni di euro.

Il credito d’imposta è riconosciuto per gli investimenti effettuati fino al 31 dicembre 2022 a condizione che entro la data del 31 dicembre 2021 il relativo ordine risulti accettato dal venditore e sia avvenuto il pagamento di acconti in misura almeno pari al 20 per cento del costo di acquisizione.

Per l’anno 2022:

  • 40% del costo per la quota di investimenti fino a 2,5 milioni di euro;
  • 20% del costo per la quota di investimenti oltre i 2,5 milioni di euro e fino al limite di costi complessivamente ammissibili pari a 10 milioni di euro;
  • 10% del costo per la quota di investimenti tra i 10 milioni di euro e fino al limite di costi complessivamente ammissibili pari a 20 milioni di euro.

Il credito d’imposta è riconosciuto per gli investimenti effettuati fino al 30 settembre 2023 a condizione che entro la data del 31 dicembre 2022 il relativo ordine risulti accettato dal venditore e sia avvenuto il pagamento di acconti in misura almeno pari al 20 per cento del costo di acquisizione.

Per gli anni 2023 – 2025:

  • 20% del costo per la quota di investimenti fino a 2,5 milioni di euro;
  • 10% del costo per la quota di investimenti oltre i 2,5 milioni di euro e fino al limite di costi complessivamente ammissibili pari a 10 milioni di euro;
  • 5% del costo per la quota di investimenti tra i 10 milioni di euro e fino al limite di costi complessivamente ammissibili pari a 20 milioni di euro;
  • 5% del costo per la quota di investimenti superiore a 10 milioni fino al limite massimo di costi complessivamente ammissibili pari a 50 milioni di euro degli investimenti inclusi nel PNRR, diretti alla realizzazione di obiettivi di transizione individuati con decreto del Ministro dello sviluppo economico, di concerto con il Ministro della transizione ecologica e con il Ministro dell’economia e delle finanze;

Il credito d’imposta è riconosciuto per gli investimenti effettuati fino al 30 giugno 2026 a condizione che entro la data del 31 dicembre 2025 il relativo ordine risulti accettato dal venditore e sia avvenuto il pagamento di acconti in misura almeno pari al 20 per cento del costo di acquisizione.

I beneficiari

I beneficiari dell’agevolazione sono tutte le Imprese residenti nel territorio dello Stato, indipendentemente dalla natura giuridica, dal settore economico di appartenenza, dalla dimensione, dal regime contabile e dal sistema di determinazione del reddito ai fini fiscali.

Sono escluse le imprese in stato di liquidazione volontaria, fallimento, liquidazione coatta amministrativa, concordato preventivo senza continuità aziendale, altra procedura concorsuale.

Come si accede

Il Credito d’Imposta 4.0 è usufruibile in compensazione attraverso quote annuali di pari importo. Al fine di certificare che i beni possiedono caratteristiche tecniche tali da includerli nell’elenco di cui all’allegato A, legge 11 dicembre 2016, n. 232 – ex Iper ammortamento, è necessario produrre una perizia tecnica asseverata.

Validità e tempistiche

Il credito d’imposta è cumulabile con aiuti “de minimis” o con altri aiuti che abbiano come oggetto i medesimi costi ammessi al beneficio.

Tale cumulo non dovrà portare al superamento del costo complessivo sostenuto per l’acquisto dei beni strumentali, tenendo in considerazione la non rilevanza ai fini della determinazione del Reddito d’Impresa del Credito d’Imposta per gli investimenti in beni strumentali.

Il Credito è utilizzabile in quote annuali di pari importo, tre quote a partire dall’anno di avvenuta interconnessione per gli investimenti effettuati a partire dal 2021, cinque quote a partire dall’anno successivo all’entrata in funzione per gli investimenti effettuati nel 2020.

I beni oggetto dell’agevolazione non posso essere ceduti o dismessi per i 2 periodi di imposta successivi a quello d’entrata in funzione, ovvero a quello di avvenuta interconnessione

Vantaggi del Credito d’Imposta 4.0

Riassumendo, i principali vantaggi del Credito d’Imposta per i beni strumentali 4.0 riguardano la possibilità di abbattere in buona parte dell’investimento (fino al 50%), grazie anche all’opportunità di cumulo con altre agevolazioni come il Credito d’Imposta per il Mezzogiorno.

Altro aspetto estremamente interessante riguarda la versatilità dei beni incentivati: dai macchinari, agli impianti, passando per l’attrezzatura di vario tipo.

Inoltre, non è rilevante ai fini fiscali poiché il Credito d’Imposta non concorre alla formazione del reddito d’impresa.

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