Coronavirus, gli effetti sul petrolio e sul futuro dell’energia

26 Marzo 2020 | Efficienza Energetica

Da settimane, e chissà ancora per quanto, le nostre giornate scorrono lentamente fra le mura delle nostre case, tutti intenti a combattere una guerra silenziosa: quella al Coronavirus.

Uno scenario apocalittico finora solo immaginato oggi è diventato realtà e ha portato con sé enormi conseguenze.

Le vite di ogni singolo individuo sono state sconvolte, chi per fortuna solo nelle abitudini e chi invece ha dovuto subire la perdita di persone care.

A livello globale sappiamo che gli effetti del Coronavirus si sono manifestati in modo altrettanto grave sull’economia.

Già compromessi migliaia di posti di lavoro, sistema sanitario al collasso, PIL a picco, domanda del petrolio crollata…

Che conseguenze avrà quest’ultima? Quali sono gli effetti del collasso del prezzo nel breve e nel lungo termine? Quali scenari si apriranno?

Continua la lettura di questo articolo per saperne di più.

Petrolio, qual è la situazione attuale?

Uno dei primi settori colpiti dall’onda d’urto del Coronavirus è stato quello del petrolio, che ha generato a sua volta la guerra al prezzo tra Arabia Saudita e Russia.

Questa a sua volta ha provocato il crollo delle quotazioni globali del petrolio tanto che, riferisce l’Agenzia Internazionale dell’Energia (IEA), la domanda petrolifera nel 2020 calerà di circa 90.000 barili al giorno rispetto i dodici mesi precedenti.

Cadute così non si registravano dalla guerra del Golfo (1991).

A seguito della diffusione del Coronavirus su scala mondiale, le attività industriali, commerciali e quindi dei trasporti, stanno vivendo una drammatica battuta di arresto che si traduce a sua volta in un netto calo dei consumi.

In questa disastrata situazione a guadagnare sono ancora una volta gli sceicchi, che forti del rallentamento economico globale e consapevoli di poter dettare legge sul mercato offrono il greggio a prezzi scontati, al fine di mettere sotto pressione l’industria petrolifera russa.

Una situazione difficile ma che preoccupa solo nel breve periodo, passata l’emergenza infatti il mercato petrolifero potrebbe tornare a calmierarsi nel giro di pochi mesi.

Transazione energetica a rischio?

Infatti, quello che impensierisce molti addetti ai lavori, sono gli effetti che questa emergenza potrebbe avere sul lungo periodo.

Le difficoltà economiche l’Italia sta vivendo stanno richiedendo misure urgenti che potrebbero lasciare poco spazio ai piani climatici e ambientali, quindi allo sviluppo dell’efficienza energetica e alle rinnovabili.

C’è la concreta possibilità che le più grandi compagnie energetiche del mondo, travolte da questo marasma, decidano di tagliare gli investimenti a favore di energie pulite.

A rafforzare questi tesi ci pensa il rapporto di Bloomberg New Energy Finance (società specializzata nell’analisi del mercato energetico, in particolare quello Green): possibile primo crollo dagli anni ‘80, degli investimenti a favore dell’energia solare.

Sul fronte della mobilità elettrica la situazione potrebbe essere altrettanto allarmante: con minori risorse economiche con cui investire e con i prezzi del carburante così bassi, chi deciderà di puntare sull’elettrico?

Quale sarà il futuro dell’energia?

Questo scenario mette a rischio i piani, gli investimenti e soprattutto i valori, che negli anni hanno portato le persone ad acquisire maggiore consapevolezza dell’uso e consumo dell’energia.

I Governi dovranno fare scelte difficili ed è probabile che la questione energetica venga congedata con un “al momento non è una nostra priorità”, anche se è evidente quanto la guerra al prezzo tra Arabia Saudita e Russia, renda i Paesi schiavi delle fonti fossili.

Per questo è importante che cittadini e imprese la pensino diversamente.

Il pianeta, immobilizzato a causa del Coronavirus, è tornato a respirare. Ciò nonostante, se avessimo l’opportunità di riprendere subito in mano le nostre vite, chi vi rinuncerebbe per risparmiare all’ambiente qualche tonnellata di CO2?

Probabilmente nessuno.

Sono certo però, che molti tornerebbero alle proprie vite con maggiore gratitudine verso ciò prima sembrava scontato ma anche con uno sguardo più responsabile proprio nei confronti dell’energia. Perché?

Quando le attività torneranno a produrre dovranno fare i conti con questi mesi di basso (se non azzerato) profitto e gli imprenditori sanno bene che il primo modo per guadagnare è risparmiare.

Bene, l’efficienza energetica permette di azzerare gli sprechi che logorano il profitto e con le rinnovabili è possibile produrre la sola energia necessaria.

Certo, occorrono degli investimenti per raggiungere tali risultati ma ci sono gli incentivi che finanziamo ogni mese in bolletta e che fino ad oggi sono rimasti per larga parte, inutilizzati.

Allo stesso modo i cittadini avranno avuto modo in queste difficili giornate, di apprezzare l’importanza degli strumenti energetici e di constatare allo stesso tempo, quanto ne siamo dipendenti.

In case efficienti, senza sprechi energetici, alimentate in larga parte dalle rinnovabili, magari dotate della colonnina per ricaricare la propria auto, come inciderebbero le speculazioni della prossima guerra al prezzo delle compagnie petrolifere?

Scegliere la transazione energetica conviene prima di tutto alle persone, poi all’ambiente.

Questa calamità non lascerà i progressi sulla transazione energetica in stand-by: li cancellerà oppure, accelererà la nostra capacità di reagire a cambiamenti inevitabili e salteremo direttamente in un nuovo mondo in cui fare di più con meno energia.

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