CER, più Comuni ammessi agli incentivi del PNRR

29 Luglio 2025 | Incentivi

Nuove opportunità per le Comunità Energetiche Rinnovabili: più Comuni possono richiedere gli incentivi attui a potenziare l’efficienza energetica

Le Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) stanno emergendo come modelli concreti e innovativi per produrre e condividere energia pulita a livello locale. Coinvolgendo cittadini, imprese ed enti pubblici, queste comunità promuovono un sistema energetico più equo, partecipato e resiliente, capace di generare benefici ambientali, economici e sociali sul territorio.

Le CER non sono solo un’opportunità tecnica, ma una risposta organizzata e collettiva alla crescente esigenza di autonomia energetica. Questa evoluzione si inserisce in un contesto più ampio, segnato da una forte instabilità dei mercati energetici, dall’aumento dei costi e dalla necessità urgente di abbandonare le fonti fossili.

In questo scenario, puntare su efficienza energetica e fonti rinnovabili non è più una scelta facoltativa, ma una priorità strategica per garantire sicurezza energetica, sostenibilità e indipendenza a lungo termine.

A rafforzare ulteriormente questo strumento arriva il Decreto MASE del 16 maggio 2025, che amplia l’accesso agli incentivi previsti dal PNRR, innalzando da 5.000 a 50.000 abitanti la soglia demografica dei Comuni ammessi. Un cambiamento significativo che estende le opportunità a centinaia di nuove realtà territoriali.

In parallelo, le tariffe incentivanti del GSE per l’energia condivisa restano un pilastro essenziale per garantire la sostenibilità economica degli impianti rinnovabili all’interno delle CER, grazie a un meccanismo stabile e cumulabile con i contributi a fondo perduto.

In questo articolo analizzeremo cosa sono le Comunità Energetiche Rinnovabili, quali sono le principali novità normative introdotte dal decreto, e in che modo è possibile accedere agli incentivi. Un approfondimento pensato per enti locali, cittadini attivi e operatori del settore che vogliono cogliere questa opportunità concreta per contribuire alla transizione energetica del Paese.

Dunque, se l’argomento è di tuo interesse, leggi questo articolo fino alla fine per conoscere gli strumenti economici che potresti avere a disposizione, come accedervi e quali passi muovere per trasformare il tuo progetto in realtà.

Buona lettura!

Cos’è una CER e quali sono i suoi obiettivi

Negli ultimi anni, su queste pagine abbiamo approfondito il concetto di Comunità Energetiche Rinnovabili (CER), ma vale la pena ricordarlo: si tratta di modelli organizzativi in cui cittadini, enti pubblici, imprese e altri attori locali si uniscono per produrre, consumare e condividere energia da fonti rinnovabili, soprattutto attraverso impianti fotovoltaici.

Il principio alla base è quello della collaborazione energetica locale: l’energia prodotta non viene immessa interamente in rete, ma utilizzata e condivisa tra i membri della comunità, favorendo l’autoconsumo e la riduzione delle perdite.

Le CER hanno obiettivi chiari: ridurre la dipendenza dai combustibili fossili, abbattere i costi energetici, incentivare l’autoconsumo collettivo, promuovere la sostenibilità ambientale e valorizzare economicamente i territori. Sono strumenti concreti per avvicinare cittadini e realtà locali alla transizione ecologica, con ricadute positive non solo sull’ambiente ma anche sul tessuto sociale, economico e produttivo.

Alle comunità energetiche rinnovabili possono aderire una vasta gamma di soggetti: cittadini privati, enti pubblici locali, imprese di piccole e medie dimensioni, cooperative, associazioni, istituti scolastici, organizzazioni religiose e realtà del terzo settore.

L’inclusività è uno degli aspetti chiave di questo modello. L’unico requisito tecnico da rispettare è che tutti i partecipanti siano collegati alla stessa cabina primaria di distribuzione elettrica, condizione necessaria per poter condividere in modo efficiente l’energia prodotta all’interno della comunità.

Incentivi per le CER: si estende la soglia demografica dei Comuni ammessi

Con il Decreto MASE del 16 maggio 2025, entrato in vigore il 26 giugno 2025, cambia in modo significativo il quadro dei contributi PNRR destinati alle Comunità Energetiche Rinnovabili (CER): il limite demografico per accedere ai fondi viene innalzato da 5.000 a 50.000 abitanti, ampliando sensibilmente il numero di Comuni beneficiari.

La misura, finanziata con una dotazione complessiva di 2,2 miliardi di euro, prevede contributi in conto capitale fino al 40% delle spese ammissibili, con un massimale di 1 milione di euro per impianto, nel rispetto del limite di 1 MW di potenza incentivata dal GSE.

Sono ammesse le CER e i gruppi di autoconsumo collettivo operanti nei Comuni fino a 50.000 abitanti, così come enti pubblici e soggetti collettivi con ruoli attivi nella gestione energetica, anche in forma aggregata (Unioni di Comuni, Comunità montane).

Tra gli obiettivi principali della misura:

  • Incentivare la produzione di energia da fonti rinnovabili (fotovoltaico, eolico, ecc.);
  • Promuovere l’inclusione sociale ed energetica;
  • Sostenere i territori a rischio spopolamento o con fragilità economiche.

Le spese ammissibili riguardano:

  • Studi preliminari e progettazione (es. studi di fattibilità);
  • Fornitura e installazione di impianti rinnovabili (fotovoltaico, ma anche eolico, idroelettrico, biomasse);
  • Sistemi di accumulo e dispositivi per la gestione intelligente dell’energia;
  • Connessioni alla rete e strumenti di misura (smart metering);
  • Costi tecnici e autorizzativi connessi alla realizzazione del progetto.

Non sono finanziabili impianti già realizzati o con lavori avviati prima della presentazione della domanda.

Il contributo è cumulabile con la tariffa incentivante GSE per l’energia condivisa (meccanismo a “doppio binario”) ed è compatibile con altri finanziamenti pubblici, purché non venga superato il 100% dei costi ammissibili. È prevista anche la possibilità di anticipare fino al 30% del contributo e di accedere a condizioni più flessibili su tempi di esecuzione e retroattività.

 

Come poter richiedere gli incentivi per le CER

Per accedere agli incentivi di cui abbiamo appena parlato è obbligatorio presentare un’apposita domanda esclusivamente tramite il portale online del Gestore dei Servizi Energetici (GSE), l’ente incaricato della gestione e dell’erogazione dei contributi.

La piattaforma è attiva dal 21 luglio al 30 novembre 2025 (fino alle ore 18:00), ma si raccomanda di agire per tempo, poiché le risorse disponibili potrebbero esaurirsi anticipatamente rispetto alla scadenza ufficiale.

La domanda deve essere completa e conforme ai requisiti richiesti dall’ente. In particolare, è necessario allegare una serie di documenti tecnici e giuridici fondamentali per l’istruttoria, tra cui:

  • Studio di fattibilità tecnico-economico, che dimostri la sostenibilità dell’intervento e i benefici attesi in termini energetici e finanziari;
  • Progetto preliminare dell’impianto o degli impianti, con dettagli sulle caratteristiche tecniche, la configurazione e il piano di realizzazione;
  • Documentazione giuridica della CER, che attesti la costituzione del soggetto collettivo (ad es. statuto, atto costitutivo, accordi tra i membri) e ne chiarisca la governance e i ruoli operativi.

Data la complessità del processo e l’importanza della correttezza formale e sostanziale della documentazione presentata, è fortemente consigliato avvalersi del supporto di consulenti tecnici e legali con esperienza specifica in materia di energia rinnovabile e procedure GSE.

Solo così è possibile aumentare le probabilità di successo e garantire che l’intero iter si svolga nei tempi e modi richiesti.

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