Case Popolari e riqualificazione energetica: opportunità con il PNRR
8 Settembre 2025 | Incentivi
Il PNRR 2025 mette a disposizione oltre 1,3 miliardi di euro per la riqualificazione energetica delle case popolari. Un bando che unisce fondi, innovazione e inclusione sociale.
Il patrimonio di edilizia residenziale pubblica in Italia rappresenta una risorsa fondamentale ma, allo stesso tempo, una delle sfide più urgenti in termini di sostenibilità. Molti edifici popolari, costruiti decenni fa con criteri ormai superati, consumano molta energia, offrono scarso comfort abitativo e spesso aggravano la condizione di povertà energetica di chi li abita.
Per rispondere a queste criticità, il PNRR M.7 – Investimento 17 ha dato vita a un piano straordinario da oltre 1,3 miliardi di euro, dedicato a interventi di riqualificazione energetica che possano migliorare l’efficienza, ridurre i costi in bolletta e aumentare la qualità della vita nelle abitazioni popolari.
Il nuovo bando segna l’avvio di un approccio innovativo, che combina contributi a fondo perduto, prestiti agevolati e strumenti di garanzia finanziaria. Gli interventi saranno affidati a ESCo certificate, che opereranno con contratti EPC, garantendo risultati concreti e misurabili. Per favorire una partecipazione ordinata e inclusiva, il bando prevede due finestre temporali, dando priorità agli interventi più urgenti e lasciando ampio spazio a tutti i progetti che rispettano i requisiti.
Accanto al sostegno economico, il GSE ha predisposto un pacchetto di strumenti operativi e servizi di accompagnamento: regole chiare, un kit di affidamento, tavoli tecnici settimanali, FAQ e tutor dedicati. Un supporto concreto per guidare enti e operatori lungo tutto il percorso, dall’ideazione alla rendicontazione degli interventi.
Continua nella lettura per sapere come funzionano i finanziamenti, qual è il ruolo delle ESCo, come sono organizzati i tempi del bando e quali strumenti pratici mette a disposizione il GSE.
Indice
Fondi PNRR: oltre 1,3 milioni per le case popolari
Il punto focale del nuovo bando PNRR dedicato alle case popolari è rappresentato dal fondo da 1,381 miliardi di euro, una cifra imponente che testimonia la volontà di trasformare in profondità il patrimonio abitativo pubblico. La misura, inserita nel programma M.7 – Investimento 17, si concentra sull’edilizia residenziale pubblica (ERP), sull’edilizia sociale e sui condomini a basso reddito, tre ambiti che da anni soffrono la mancanza di investimenti strutturali.
Le risorse sono suddivise in due canali principali: 1,331 miliardi a fondo perduto, erogati direttamente dal Gestore dei Servizi Energetici (GSE) per abbattere i costi degli interventi, e 50 milioni in prestiti agevolati concessi da banche convenzionate con CDP. Questa combinazione di contributi e finanziamenti agevolati permette agli enti pubblici di avviare opere ambiziose, riducendo al minimo il rischio economico e favorendo la scalabilità degli interventi. Non si tratta di piccoli lavori di manutenzione, ma di interventi strutturali con un impatto misurabile e duraturo.
Gli interventi finanziabili comprendono azioni ad alta efficacia: isolamento termico degli involucri, sostituzione degli impianti di riscaldamento obsoleti, installazione di sistemi di ventilazione meccanica controllata e di impianti fotovoltaici, con l’obiettivo di garantire un miglioramento energetico di almeno il 30%.
Un ulteriore elemento di rilievo riguarda la dimensione minima dei progetti: il valore degli interventi deve essere compreso tra 10 e 30 milioni di euro. Questo requisito orienta le risorse verso interventi complessi e strategici, capaci di incidere realmente su interi complessi abitativi e non solo su singoli edifici. Una scelta coerente con l’obiettivo di portare il patrimonio ERP a standard energetici moderni e allineati agli impegni climatici europei.
La centralità delle ESCo per la riqualificazione
Oltre a finanziare gli interventi, il bando introduce anche un modello attuativo innovativo che mette al centro la collaborazione tra enti pubblici e soggetti privati specializzati. I Comuni, le ALER, gli ex IACP e gli altri enti territoriali sono i soggetti proponenti, ma la realizzazione degli interventi viene affidata a ESCo certificate (Energy Service Company con certificazione UNI CEI 11352), ossia società -come RiESCo S.p.A.- specializzate nella gestione e nell’ottimizzazione dei consumi energetici.
La particolarità sta nell’utilizzo dei contratti EPC (Energy Performance Contract): un accordo in cui la ESCo si impegna a conseguire un certo livello di risparmio energetico, assumendosi il rischio tecnico ed economico. In questo modo, il compenso della società non è legato solo all’esecuzione dei lavori, ma ai risultati concreti di efficientamento conseguiti. È un approccio che premia la qualità, responsabilizza gli operatori e riduce l’esposizione finanziaria degli enti pubblici, che non devono farsi carico del rischio di mancati risparmi.
A rafforzare il modello interviene SACE, la società del gruppo Cassa Depositi e Prestiti, che può fornire garanzie finanziarie a copertura delle quote di investimento non coperte da contributi a fondo perduto o dai prestiti agevolati. Questo strumento rende più sicuri i flussi finanziari e consente anche a progetti complessi di trovare equilibrio economico, riducendo le barriere di accesso per enti con risorse limitate.
In questo quadro, il ruolo delle ESCo diventa strategico: non solo esecutori di lavori, ma veri partner energetici capaci di portare innovazione tecnologica, know-how gestionale e strumenti di monitoraggio avanzati. Il PNRR punta così a creare un ecosistema virtuoso in cui pubblico e privato collaborano, condividono responsabilità e garantiscono ai cittadini non solo edifici più efficienti, ma anche abitazioni più confortevoli e sostenibili nel lungo periodo.
Due finestre di accesso
Uno degli elementi chiave del nuovo bando PNRR è la definizione di un calendario chiaro e differenziato per la presentazione delle domande. Il GSE, soggetto attuatore della misura, ha previsto due finestre temporali per garantire da un lato la priorità agli interventi più urgenti, dall’altro un arco temporale più ampio che consenta a tutti gli enti di predisporre progetti solidi e completi.
- La prima finestra è attiva dal 1° settembre 2025 alle ore 11:00 fino al 29 settembre 2025 alle ore 18:00. È riservata esclusivamente ai progetti prioritari, ovvero quelli che riguardano edifici non interessati da riqualificazioni negli ultimi cinque anni e per i quali sia già disponibile una progettazione almeno a livello PFTE (Progetto di Fattibilità Tecnico-Economica).
- La seconda finestra sarà invece aperta dal 6 ottobre 2025 fino al 30 aprile 2026. In questo caso potranno candidarsi tutti i progetti che rispettano i requisiti generali del bando, senza distinzione di priorità. Questa fase più lunga e inclusiva consente agli enti locali di avere il tempo necessario per predisporre gli elaborati tecnici, costruire partenariati con le ESCo e reperire le risorse di cofinanziamento eventualmente richieste.
Questa scansione temporale è stata pensata per bilanciare due esigenze complementari: da un lato dare un’accelerazione immediata agli interventi già maturi e strategici, dall’altro non escludere gli enti che hanno bisogno di più tempo per organizzarsi. In questo modo il bando punta a garantire efficacia nel breve periodo e sostenibilità nel medio-lungo termine, assicurando che l’intero settore ERP possa beneficiare delle risorse PNRR.
Strumenti operativi e supporto del GSE
Per accompagnare gli enti pubblici e le ESCo in un percorso complesso come quello della riqualificazione energetica delle case popolari, il Gestore dei Servizi Energetici (GSE) ha predisposto un set completo di strumenti pratici e di accompagnamento tecnico. Gli obiettivi sono quelli di semplificare le procedure, ridurre gli ostacoli burocratici e assicurare che le risorse del PNRR vengano utilizzate con la massima efficacia.
Tra i materiali più importanti vi sono l’Avviso Pubblico e le Regole Operative, che definiscono in dettaglio requisiti, modalità di presentazione delle domande e criteri di valutazione. A questi si aggiunge il Kit di Affidamento, un pacchetto di documenti e modelli pronti all’uso che permette agli enti territoriali di affidare gli interventi alle ESCo con maggiore rapidità e trasparenza. Questa dotazione standardizzata riduce i margini di errore e accelera i tempi di attuazione, due fattori cruciali in un programma vincolato a precise scadenze PNRR.
Il GSE ha inoltre istituito anche tavoli tecnici settimanali, a partire da settembre 2025, per rispondere ai dubbi operativi, chiarire aspetti procedurali e condividere buone pratiche. Inoltre, ogni ente può contare su un tutor dedicato, una figura di supporto personalizzato che segue passo dopo passo la progettazione e l’attuazione degli interventi. A completare il quadro, una sezione di FAQ costantemente aggiornata sul portale del GSE, che raccoglie i quesiti più frequenti e le risposte ufficiali.
Grazie a questo mix di strumenti operativi, assistenza diretta e canali di comunicazione costante, il bando si distingue da molte misure del passato: non si limita a erogare fondi, ma costruisce un ecosistema di supporto che riduce la complessità e aumenta le probabilità di successo dei progetti. In questo modo, gli enti locali non sono lasciati soli di fronte a procedure complesse, ma vengono accompagnati verso l’obiettivo finale: riqualificare in modo efficace e duraturo il patrimonio di edilizia popolare.
Se vuoi passare dalla teoria alla pratica, RiESCo è la Energy Service Company certificata UNI CEI 11352:2014 e ISO 9001. Guidiamo privati ed Enti della Pubblica Amministrazione nella riqualificazione energetica delle proprie strutture, con l’aiuto degli incentivi dedicati.