Camino contro stufa a biomassa: quale conviene?

22 Gennaio 2019 | Efficienza Energetica

Quando la mia mente viaggia e torna indietro nel tempo, riassaporo quei ricordi felici con i miei cari, tutti attorno a quel camino…che se potesse parlare ne avrebbe di storie da raccontare!

Se anche tu hai un camino sai di cosa sto parlando: grandi e piccini tutti riuntiti vicino al camino, chi per scaldarsi, chi ammaliato dal fascino del focolare, chi impaziente guardava le caldarroste cuocersi…

Personalmente ricordo anche qualche piccolo inconveniente, magari uscivo un attimo e al rientro faticavo a vedere a un palmo dal naso a causa del fumo, e poi ancora la fuliggine che si depositava continuamente sui mobili, o qualche scintilla di troppo che finiva sul posto sbagliato.

Il camino di cui parlo oggi non c’è più proprio a causa di queste seccature, al suo posto c’è una stufa a pellet che già da qualche anno adempie al suo lavoro. Nel mio caso si è rivelata una scelta vantaggiosa, peccato solo che qualche anno fa non era ancora uscito l’incentivo del Conto Termico che ci avrebbe permesso di scontare fino il 65% del costo!

Ecco dunque perché ho deciso di scrivere questo articolo, per aiutare chi sta pensando di abbandonare il camino per la stufa a biomassa, a sfruttare questo importante incentivo che troppo spesso viene ignorato.

Se anche stai riflettendo di lasciare il fascino del camino per le comodità di una stufa a biomassa, sei nel posto giusto. Mettiti comodo, analizzeremo insieme i benefici di uno e dell’altro sistema utile per scaldare gli ambienti di casa tua, facendo attenzione agli incentivi dedicati per non perdere questa grande opportunità. Buona lettura!

Camino, pro e contro

Il camino tradizionale è forse quello più diffuso, soprattutto nelle case di qualche decennio fa: un camino aperto in muratura, per questo tipo di camini non esiste un modello standard e neanche un progetto comune.

Sono prodotti artigianali e per questo è molto difficile dare un prezzo preciso, dato che può variare dalle dimensioni, dalla qualità dei materiali, dal design e dalle difficoltà della posa in opera.

In passato questi camini venivano costruiti con materiali semplici e in modo che gli abitanti potessero trarne i maggiori benefici, oggi invece questo tipo di camino è diventato più un oggetto di arredo e design, quindi i materiali e rivestimenti sono più ricercati, le funzionalità richieste magari sono molteplici e per questo differiscono da quelle che potevano essere richieste fino a circa 30 anni fa.

Questo in passato, oggi infatti è molto diffusa un’altra tipologia: il termocamino.

Forse l’avrai visto anche tu, si tratta di quella tipologia di camini non aperti, bensì chiusi da un vetro, e collegati ai termosifoni. A differenza del camino classico infatti, questo, è in grado di scaldare tutti gli ambienti della casa e non solo quello in cui è posizionato.

Parlando di prezzo, quello del termocamino dipende dalla tipologia di camino che decidiamo di installare.

Ad esempio se decidessimo di installare un termocamino ad acqua, la tipologia che si collega ai riscaldamenti, avrò un costo che andrà dai 2.500 € ai 6.000 € circa.

Se invece decidessimo di installare un termocamino ad aria, che quindi grazie ad un sistema di condotti e ventilazioni scalda tutta la nostra abitazione, andremo a spendere intorno ai 2.500 €.

Esiste poi, un ulteriore tipologia di camino, quello elettrico.

Questo a differenza dei precedenti sistemi illustrati, non richiede una progettazione personalizzata della mutatura o della canna fumaria, poiché possiede un sistema tutto in uno che permette di essere alloggiato ed iniziare a produrre calore sin subito e nell’eventualità, può essere spostato in qualunque momento.

Ti spiego come funziona: questo tipo di camino funziona grazie ad alcune resistenze elettriche che scaldandosi producono calore che viene poi propagato in tutta la stanza.

Viene da pensare che questo tipo di camini siano esteticamente poco appetibili, invece grazie ad un sistema di acqua nebulizzata, LED e materiali che simulano i carboni ardenti questi camini non hanno nulla da invidiare ai camini a combustione.

Parliamo di costi: ce ne sono di diversi tipi e modelli, da quelli molto economici a quelli che oltre all’effetto fiamma hanno un sistema per simulare anche il fumo di un caminetto a combustione e avere sistemi che possono separare la simulazione della fiamma dalla produzione di calore e questi possono aggirarsi attorno ai 1.500 €.

Quindi tiriamo le somme: i costi che abbiamo visto fino ad adesso sono riferiti ai materiali, a cui però andranno aggiunti i costi per la canna fumaria, se si tratta di un camino nuovo, di solito i prezzi per realizzarne una si aggirano attorno a 25-30 € al metro per un camino in muratura o un termocamino, inoltre dobbiamo anche tenere conto dei costi di pulizia della canna fumaria che in base alla difficoltà ha dei prezzi che mediamente si aggirano attorno ai 150-300 €.

Stufe a biomassa, pro e contro

Come detto sopra, se vogliamo eliminare i classici problemi derivati dal camino possiamo scegliere una stufa a biomasse, come ad esempio quelle a pellet, ci risparmieremo il fumo in casa o la fuliggine e i sacchetti che contengono il combustibile stanno tranquillamente in una stanza o in un mobiletto apposito.

Quali sono gli aspetti da valutare quando acquisteremo la nostra stufa? Scopriamoli insieme.

Un controllo accurato della stufa è la prima cosa da fare, sembrerà ovvio ma questa operazione ci permetterà di capire subito quale soddisfa in modo migliore le nostre esigenze soprattutto capendo quale tipo di combustibile ci converrà utilizzare date anche le ore di accensione della nostra stufa e la superficie da riscaldare.

La nostra stufa dovrà anche essere molto pratica da rifornire, dovremo quindi valutare quanto sarà semplice aprire il vano per il rifornimento e soprattutto se lo sportello è dotato dei meccanismi di sicurezza per la fuoriuscita dei fumi e di sistemi di sicurezza per l’apertura e la chiusura corretta del vano di caricamento.

Le maniglie della stufa sono altrettanto importanti, non solo per un discorso estetico anche per la maneggevolezza, isolamento termico e non avere una resistenza eccessiva, questo aspetto è quello più difficile da verificare in fase d’acquisto per questo dobbiamo affidarci al rivenditore.

Il vetro dello sportello deve essere sempre pulito, in modo da verificare il corretto funzionamento della stufa e la fiamma in azione, si consiglia quindi di verificare se la stufa ha un sistema di autopulizia del vetro o di un sistema di recupero dell’aria che diminuisca la formazione di residui di cenere e polvere, purtroppo questi sistemi influiscono molto sul prezzo della stufa, certamente si può fare una pulizia manuale del vetro ma molto spesso risulta insufficiente.

Il prezzo medio di una stufa a pellet varia in base al tipo di stufa, se si parla di un modello ad aria i prezzi oscillano tra circa 900 € e 2.000 €, se invece si tratta di una stufa ad acqua i costi lievitano fino ad arrivare ai 5.000 €.

Incentivi dedicati

Oltre alla detrazione fiscale, che è stata ridotta dal 65% al 50%, la scelta di una nuova stufa o camino di nuova generazione può usufruire del Conto Termico 2.0, un incentivo che permette di recuperare fino al 65% dei costi. Come è possibile?

Questo incentivo statale punta alla promozione dell’efficienza energetica sostituendo sistemi che utilizzano fonti fossili con sistemi più innovativi e più performanti.

Per avere accesso a questo tipo di contributo il nuovo impianto deve rispettare gli standard previsti dalla norma, rispettando quindi i rendimenti richiesti e le emissioni.

L’incentivo copre la sostituzione di un vecchio camino con una stufa o un camino di nuova generazione, alla condizione che il nuovo sistema riscaldi lo stesso ambiente e che non superi più del 10% del rendimento del sistema che andiamo a sostituire.

Potrai richiedere i tuoi incentivi all’autorità competente, il GSE entro 60 giorni dalla fine dei lavori, presentando la tua pratica rispettando una serie di requisiti.

Puoi compilare la richiesta in modo autonomo, puoi affidarti ad un professionista o affidarti ad una ESCo. Quali sono le differenze tra queste tre diverse possibilità?

Nel primo caso compilando la richiesta in modo autonomo, registrandoti al portale del Gestore dei Servizi Energetici, devi tenere conto di eventuali errori di compilazione o l’inesattezza di alcuni dati richiesti che ti faranno rischiare di vedere la tua pratica rigettata e i tuoi incentivi saranno persi.

Nel secondo caso ti affiderai ad un professionista che compilerà la tua richiesta, purtroppo però a fronte di una spesa di circa 200/300 € non avrai la certezza di ricevere i tuoi incentivi.

Affidandoti ad una ESCo, invece, avrai la certezza di ottenere l’incentivo perché, tramite l’inversione del rischio, si assumono tutti i rischi legati alla pratica e all’ottenimento degli incentivi. Come lo sappiamo?

Anche noi di RiESCo siamo una ESCo specializzata nell’ottenimento degli incentivi e nell’efficienza energetica, inoltre invece di dover anticipare i costi dell’impianto, dell’installazione e attendere mesi per la ricezione dell’incentivo ti anticipiamo subito l’incentivo, scontandolo dal costo dell’impianto.

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