Conto Termico 3.0 – come richiederlo: iter, pratica, documenti necessari

24 Novembre 2025 | Incentivi

Scopri come funziona il nuovo Conto Termico 3.0, chi può richiedere gli incentivi GSE e quali documenti servono per ottenere il contributo per interventi di efficienza energetica e fonti rinnovabili.

Il Conto Termico 3.0 rappresenta l’evoluzione del meccanismo di incentivo gestito dal Gestore dei Servizi Energetici (GSE), nato per sostenere gli interventi di efficienza energetica e di produzione di energia termica da fonti rinnovabili. È uno strumento concreto, pensato per accompagnare la transizione energetica e ridurre i consumi in modo strutturale, offrendo contributi economici a chi investe in tecnologie pulite e innovative.

Questo incentivo si rivolge a una platea ampia: cittadini e famiglie che vogliono migliorare le prestazioni energetiche della propria abitazione, imprese che desiderano abbattere i costi energetici, e Pubbliche Amministrazioni impegnate a riqualificare scuole, edifici comunali o impianti sportivi.

Con la versione 3.0, il Conto Termico si rinnova profondamente: prevede procedure più semplici, portali digitali più intuitivi, tempi più rapidi di erogazione e un ampliamento degli interventi ammessi.

In questa guida scoprirai tutto ciò che serve per orientarti: chi può accedere al Conto Termico 3.0, come funziona l’iter per presentare la richiesta, quali documenti servono per la pratica e quali sono gli errori più frequenti da evitare.

Conto Termico 3.0: chi può accedere e quali interventi comprende

Il Conto Termico 3.0 conferma la sua natura inclusiva, estendendo la possibilità di accesso a diverse tipologie di soggetti. Possono richiedere gli incentivi le Pubbliche Amministrazioni e i soggetti assimilati, come scuole, comuni ed enti territoriali, ma anche persone fisiche, condomìni, piccole e medie imprese e enti del Terzo Settore. L’unico vincolo per le imprese è che la partecipazione non rappresenti l’attività economica prevalente.

Gli interventi incentivabili comprendono una vasta gamma di lavori e tecnologie, che vanno dalla sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con pompe di calore o sistemi ibridi, all’installazione di collettori solari termici, fino alla riqualificazione dell’involucro edilizio e all’integrazione di sistemi di building automation per il controllo intelligente degli impianti. Anche la sostituzione di vecchie caldaie a gasolio, GPL o biomassa con apparecchi più efficienti e meno inquinanti rientra tra le opzioni ammesse.

Per gli enti pubblici, è possibile finanziare interventi di riqualificazione energetica integrale degli edifici, coprendo fino al 100% delle spese ammissibili. Le novità introdotte dal Conto Termico 3.0 riguardano in particolare la semplificazione delle procedure, l’aumento dei massimali di spesa e una gestione digitale più efficiente tramite la piattaforma GSE.

Iter per richiedere il contributo, passo per passo

Il processo di richiesta degli incentivi si svolge interamente online, attraverso il portale dedicato del GSE, PortalTermico.
Per prima cosa, il richiedente deve registrarsi e accedere alla sezione dedicata. Una volta dentro, si sceglie la m4545odalità più adatta: l’accesso diretto, riservato agli interventi già conclusi (da presentare entro 60 giorni dalla fine dei lavori), oppure la prenotazione, consentita alle Pubbliche Amministrazioni e ai soggetti pubblici prima dell’avvio dei lavori.

Dopo la registrazione, si procede con la compilazione della domanda, inserendo i dati anagrafici, tecnici e finanziari dell’intervento e caricando tutta la documentazione richiesta. Segue una fase di istruttoria del GSE, che verifica la correttezza dei dati e la conformità tecnica delle opere realizzate. In caso di irregolarità o mancanze, il Gestore può richiedere integrazioni o chiarimenti.

Se la domanda viene approvata, l’incentivo viene erogato in tempi variabili: in un’unica soluzione per importi inferiori a 5.000 euro o in più rate annuali (generalmente da due a cinque anni) per importi maggiori.

Documenti e requisiti necessari

Per completare correttamente la domanda, è fondamentale predisporre tutta la documentazione in modo chiaro e coerente. Il GSE richiede, tra gli altri:

  • il documento d’identità del richiedente o del rappresentante legale;
  • la prova di proprietà o disponibilità dell’immobile, come un atto notarile o un contratto di locazione;
  • la scheda tecnica e la certificazione dell’impianto o generatore installato;
  • l’Attestato di Prestazione Energetica (APE) o, dove previsto, una diagnosi energetica;
  • le fatture e i bonifici parlanti che dimostrano il pagamento dei lavori;
  • le fotografie dell’impianto prima e dopo l’intervento;
  • la dichiarazione di conformità dell’impianto rilasciata dall’installatore;
  • e, per le Pubbliche Amministrazioni, l’atto amministrativo che approva l’intervento.

Ogni documento deve essere caricato in formato PDF sul portale e conservato in originale. Il GSE può inoltre effettuare verifiche e controlli successivi, anche tramite sopralluoghi.

Consigli pratici ed errori da evitare

Molte pratiche vengono respinte o rallentate per errori banali che possono essere facilmente evitati. È sempre utile preparare la documentazione prima dell’avvio dei lavori, raccogliendo preventivi, diagnosi energetiche e foto prima dei lavori.

Bisogna assicurarsi che il generatore installato sia inserito nei cataloghi del GSE, che la domanda venga presentata entro 60 giorni dalla fine lavori e che tutte le fatture e i bonifici riportino correttamente i dati del richiedente.

Tra gli errori più frequenti ci sono la mancata corrispondenza dei dati tecnici, fotografie non leggibili o incomplete, e l’installazione di impianti non conformi ai requisiti minimi di efficienza ed emissioni. Anche dimenticare la firma digitale o non allegare un documento obbligatorio può compromettere l’intera pratica.

Per interventi complessi, come quelli su edifici pubblici o condomìni, affidarsi a un tecnico esperto nelle pratiche GSE è sempre una scelta vincente: riduce i tempi di gestione e aumenta le probabilità di approvazione.

Conclusioni

Il Conto Termico 3.0 si conferma uno degli strumenti più concreti per ridurre i consumi energetici, migliorare il comfort degli edifici e incentivare l’uso di tecnologie rinnovabili.
Grazie alla digitalizzazione e alle nuove regole operative, accedere ai contributi sarà più semplice e veloce, purché si rispettino i tempi e la documentazione sia completa.

Per chi desidera riqualificare casa, impresa o edificio pubblico, il Conto Termico rappresenta una leva reale di sostenibilità e risparmio.
Comprendere come funziona, quali documenti servono e come presentare la domanda è il primo passo per coglierne appieno i vantaggi.

Se sei interessato ad approfondire l’argomento sappi che RiESCo è una ESCo certificata UNI CEI 11352:2014 e ISO 9001che guida aziende e pubbliche amministrazioni nella transazione energetica, anche attraverso l’uso del Conto Termico.

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