CER: Definizione e principi base
5 Maggio 2025 | Efficienza Energetica
Scopri cosa sono le Comunità Energetiche Rinnovabili (CER), come funzionano e quali benefici offrono. Energia condivisa, risparmio e sostenibilità per tutti.
Le recenti politiche commerciali hanno profondamente sconvolto gli equilibri globali, ridisegnando le dinamiche di scambio tra i Paesi e innescando una nuova corsa all’approvvigionamento delle materie prime strategiche, soprattutto nel settore energetico.
Come spesso accade in presenza di forti tensioni geopolitiche e commerciali, ci ritroviamo ancora più dipendenti da un ristretto numero di attori globali, aumentando così la nostra vulnerabilità. Oggi imprese e cittadini sono esposti a rischi crescenti di scarsità energetica e a impennate dei costi, con effetti a catena sull’intero tessuto economico e sociale.
In questo contesto, si rafforza l’urgenza di adottare soluzioni resilienti, capaci di ridurre la dipendenza dall’esterno e di promuovere una reale autonomia energetica locale.
Le Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) rispondono pienamente a questa esigenza: rappresentano un modello innovativo basato sulla produzione, l’autoconsumo e la condivisione di energia rinnovabile, rafforzando la sicurezza energetica e favorendo la sostenibilità economica.
La loro natura collaborativa consente di abbattere i costi energetici per cittadini e imprese, e di promuovere, al contempo, la coesione sociale e il rilancio economico dei territori, in piena sintonia con le più recenti direttive europee e con i nuovi indirizzi delle politiche industriali globali.
In questo articolo analizzeremo la definizione delle CER e i principi fondamentali che le ispirano, offrendo una chiave di lettura strategica per comprenderne il potenziale trasformativo nel contesto contemporaneo.
Indice
La definizione di CER secondo la RED II
La Direttiva Europea RED II (2018/2001/UE), ovvero il quadro normativo adottato dall’Unione Europea per promuovere l’uso dell’energia da fonti rinnovabili, definisce le Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) come un’entità giuridica autonoma, basata sulla partecipazione aperta e volontaria, effettivamente controllata da soci o membri situati in prossimità dei progetti di energia rinnovabile posseduti e sviluppati dalla comunità stessa, con lo scopo di fornire benefici ambientali, economici o sociali ai propri membri o alla zona locale in cui opera, piuttosto che profitti finanziari.
In pratica, le caratteristiche chiave delle CER sono:
- Entità giuridica: la CER deve avere una forma giuridica riconosciuta (esempio: cooperativa, associazione, consorzio, ecc.);
- Partecipazione aperta e volontaria: chiunque (cittadini, PMI, enti locali) può aderire liberamente, senza discriminazioni;
- Autonomia e controllo locale: la gestione della comunità deve essere autonoma e sotto il controllo di membri che si trovano “in prossimità” degli impianti energetici;
- Finalità non speculative: il fine principale deve essere il beneficio ambientale, sociale o economico locale, non il mero profitto.
In Italia, il recepimento della RED II è avvenuto tramite il D.Lgs. 199/2021, che ha ufficialmente riconosciuto e regolamentato le CER.
Autoconsumo collettivo: come funziona
Uno dei concetti fondamentali delle Comunità Energetiche Rinnovabili, CER è l’autoconsumo collettivo. Con questo termine si intende la possibilità, per più soggetti (ad esempio condomini o utenti di uno stesso edificio), di condividere l’energia prodotta da un impianto rinnovabile situato nelle vicinanze.
Grazie a questa modalità, l’energia prodotta non solo viene autoconsumata individualmente, ma anche condivisa tra i vari membri della comunità, massimizzando l’utilizzo locale dell’energia stessa.
L’autoconsumo collettivo consente:
- Di ridurre i prelievi dalla rete pubblica;
- Di ottimizzare i consumi;
- Di abbattere i costi energetici;
- Di aumentare la resilienza del sistema energetico locale;
- Di ridurre le perdite di trasmissione, migliorando l’efficienza complessiva.
Configurazioni possibili:
- Condomini: diversi appartamenti possono condividere l’energia prodotta da un unico impianto.
- Zone industriali: piccole e medie imprese situate nella stessa area possono beneficiare di un’unica fonte rinnovabile.
- Quartieri: intere comunità di cittadini possono partecipare a progetti di autoconsumo collettivo su scala urbana.
L’utilizzo di sistemi di accumulo e di tecnologie di gestione intelligente dell’energia consente di massimizzare i vantaggi dell’autoconsumo collettivo.
Energia condivisa: il cuore delle CER
Il vero motore delle CER è l’energia condivisa. A differenza del tradizionale modello “produco e consumo individualmente”, nelle Comunità Energetiche Rinnovabili l’energia prodotta è suddivisa tra tutti i membri, secondo regole stabilite dagli statuti o accordi interni.
L’energia condivisa consente:
- Una distribuzione più equa dei benefici;
- Una riduzione delle disuguaglianze energetiche;
- Un maggiore coinvolgimento attivo dei cittadini nella transizione energetica;
- Un aumento della consapevolezza sui temi della sostenibilità.
Vantaggi delle CER: oltre il risparmio economico
Costituire o aderire a una CER porta vantaggi che vanno ben oltre il semplice risparmio in bolletta:
- Economici: riduzione dei costi dell’energia, accesso a incentivi, maggiore indipendenza dai mercati energetici;
- Ambientali: riduzione delle emissioni di CO2, promozione delle fonti rinnovabili;
- Sociali: rafforzamento della coesione comunitaria, inclusione di soggetti vulnerabili;
- Tecnologici: spinta all’innovazione e alla digitalizzazione delle reti energetiche.
Chiaramente devono essere soddisfatti specifici requisiti che riguardano:
- L’ Origine dell’energia,questa deve provenire da fonti rinnovabili (fotovoltaico, eolico, idroelettrico, biomasse, ecc.), gli impianti possono essere di nuova costruzione oppure esistenti, purché rispettino i requisiti richiesti e devono essere di proprietà della comunità oppure sottoposti a un controllo effettivo da parte della comunità (ad esempio tramite contratti di gestione o partecipazione);
- La prossimità geografica, poiché la condivisione dell’energia deve avvenire tra membri localizzati in prossimità degli impianti. In pratica, gli utenti devono essere collegati alla stessa cabina primaria di trasformazione della rete elettrica (questa prossimità serve a garantire che l’energia immessa e prelevata viaggi su distanze brevi, riducendo le perdite di rete e favorendo la gestione locale);
- La condivisione tramite la rete pubblica, in pratica l’energia condivisa viene immessa nella rete pubblica e poi virtualmente condivisa tra i membri della comunità attraverso sistemi di contabilizzazione gestiti dal distributore di rete;
- La contemporaneità di produzione e consumo, l’energia condivisa è quella che viene prodotta e consumata nello stesso intervallo temporale (di solito, ogni ora o ogni 15 minuti a seconda dei sistemi di misura);
- La ripartizione dell’energia condivisa, i membri della comunità si accordano su criteri di ripartizione dell’energia condivisa (ad esempio, proporzionali alla potenza contrattuale, ai consumi, o con divisione fissa). Questa regola di ripartizione deve essere definita nello statuto o negli accordi della comunità;
- Il trattamento fiscale e incentivi, l’energia condivisa può beneficiare di incentivi economici, come contributi, tariffe premio sull’energia condivisa, esenzioni da alcuni oneri di rete. Tuttavia, per accedere agli incentivi, è necessario rispettare le regole tecniche e organizzative stabilite dall’autorità competente.
Conclusione
Le Comunità Energetiche Rinnovabili rappresentano una nuova frontiera dell’energia: più democratica, sostenibile e partecipata. Grazie a strumenti come l’autoconsumo collettivo e la condivisione dell’energia, è possibile ridurre la dipendenza dalle fonti fossili, abbattere i costi energetici e favorire la coesione sociale.
Costituire o aderire a una CER oggi significa solo risparmiare: significa investire in un modello energetico più giusto, capace di mettere le persone e i territori al centro della transizione.
Se vuoi approfondire come creare una Comunità Energetica Rinnovabile o partecipare a una già esistente, continua a seguirci: nei prossimi articoli analizzeremo i passi pratici, i vantaggi fiscali e i casi di successo più virtuosi.
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